Caro Gae tu sei sempre stato molto attento al grido di colui che soffriva e che in te, nelle tue parole, nei tuoi abbracci, nei tuoi incoraggiamenti ha trovato quella forza per andare avanti....... è vero e mi rattrista la falsità e l'ipocrisia della quale spesso ci si veste per la voglia di andare in alto, di apparire. Il nostro lavoro, forse più di molti altri, dovrebbe ogni giorno vestirsi soprattutto di umiltà e sincerità: è infatti dalla condivisione del dolore, dall'identificazione di chi soffre che bisognerebbe partire per poter operare con umanità e professionalità allo stesso tempo. Certe volte sto lì a pensare come tanta gente riesca a portare avanti questo tipo di lavoro, che io chiamerei più esattamente
missione, con superficialità e priva di quel sentimento d'amore e di fratellanza che dovrebbe starvi all'apice, ma non è certo in te che io, compagna nel lavoro, ho mai visto ciò; al contrario sei sempre pronto ad esserci per tutti coloro che te lo chiedono, non ami apparire, al contrario preferisci operare sempre nel silenzio, con umiltà e semplicità di cuore. Ti conosco bene caro amico mio, credo che mai nel mio cammino, fin oggi, ho incontrato un cuore più nobile del tuo, concedimi di dirlo..........
con affetto,Ines
[Modificato da Pedagogista 16/11/2006 1.58]