La mia storia

Voglio raccontare la mia storia perchè spero possa essere un messaggio di speranza per tutte quelle donne che, come me, hanno subito violenza, fisica e psicologica.
Io ce lo l'ho fatta ad uscirne...e vorrei tanto che le mie parole possano aiutarle a rompere il silenzio, e ri-cominciare a vivere.

Fino all'età di 13 anni avevo un ricordo sbiadito della mia infanzia, ricordavo pochi momenti spensierati e allegri trascorsi con mio fratello... Questo quadro appannato rimase a lungo tempo nel mio cuore, coprendo i miei pensieri di inspiegabile malinconia e tristezza...

Avevo solo il ricordo di una bambina triste e angosciata...

Fino a quando durante l'adolescenza mi ammalai di anoressia, una malattia di cui mi feci carico dai 13 ai 21 anni.
Iniziò tutto con una banalissima dieta per perdere un paio di chili. Il mio sogno non era certo quello di fare la modella! Ma mi sentivo a disagio con le mie compagne che invece avevano una linea perfetta!
Cominciai così ad eliminare pasta, pane e dolci...

Ben presto quella dietra divenne un'ossessione, mi alimentavo soltanto con un paio di frutti al giorno, e capii che il disagio che avevo non era dovuto a quei chiletti in più, bensì si trattava di qualcosa di più profondo dentro me. Mi sentivo diversa dai miei amici che reputavo troppo superficiali, contraria a quel modello che la società imponeva, mi scoprivo ostile e indignignata verso quelle maschere che la gente indossava, maschere che io non avevo intenzione di portare.
Mi sentivo sbagliata, vivevo in mondo a parte, tutto mio...dove potevo essere libera di essere me stessa!

I primi periodi del dimagrimento stavo bene, sentivo di avere tutto sotto controllo, il mio corpo come le mie emozioni, mi sentivo forte...e questa sensazione durò a lungo.

Fino a quando mi accorsi della sofferenza che stavo procurando alle persone che mi volevano bene, fino al momento in cui capii che esistevo ma non VIVEVO...non avevo più amici, mai avuto un ragazzo, non potevo nemmeno uscire per una passeggiata inquanto non mi reggevo in piedi...ero arrivata a pesare 26 chili, e a quel punto dovevo essere io a decidere: o la vita o la morte.

Scelsi la vita, c'era una forza dentro di me che mi spingeva a scegliere la luce...in tutto questo Dio mi è stato molto vicino.

Decisi quindi di farmi aiutare, perchè ero entrata in circolo vizioso dal quale non riuscivo ad uscirne da sola. Mi rivolsi ad una psicologa qui nella mia città...ma dopo un ricovero in ospedale con flebo e sondino, dopo mesi e mesi di terapia, nulla era cambiato. Dovevo allontanarmi dalla mia famiglia, questa era l'unica soluzione.

Così partii per Vicenza dove fui accolta in una clinica privata specializzata nella cura dei disturbi alimentari. Fui ricoverata due volte in quella clinica. La prima volta a 18 anni, un ricovero di 3 mesi nei quali ripresi ad alimentarmi in modo "normale" ma non avevo ancora affrontato il vero problema della malattia, quello psicologico.

Così a 20 anni decisi di affrontare veramente il problema. Presi la valigia con dentro il mio unico desiderio: capire il perchè di ciò che mi era successo. Dopo tre mesi fui dimessa con la convinzione di avere risolto tutto...

Mangiavo regolarmente, avevo un peso accettabile...ed ero convitnta che le cause dell'anoressia fossero la troppa responsabilità che i miei mi avevano dato da bambina e la mia frustrazione nell'essere incapace di guarire i mali della società. Rimasi a Vicenza tre anni, non sò perchè ma quando ritornavo a casa ricominciavo a stare male, a non mangiar più, a volte anche a vomitare...

Tornai a Palermo un 'estate e incontrai quello che credevo essere l'uomo della mia vita!
Aveva 12 anni più di me, ma questo non mi importava...era una persona dolcissima, mi amava...queste erano le uniche cose importanti!

Dopo una storia a distanza durata un anno (ci vedavamo nei week-end qualche volta) decisi di andare a vivere con lui, nella città dove lui lavorava (in Piemonte)...
Seguirono due anni di angosce, paure, violenza, lacrime, lividi e ferite...
Lui mi picchiava, mi minacciava con oggetti taglienti arrivando a ferirmi...ed io ero sola, avevo paura di morire ogni volta che varcava la porta di casa. Le motivazioni erano assurde...era geloso (di fantasmi xchè li non conoscevo nessuno), era geloso persino del rapporto che avevo con i miei genitori e con mio fratello! Diceva che la paura di perdermi gli faceva perdere la ragione.

in utto questo gli credevo, credevo che la colpa del suo atteggiamento fosse mia, mi sentivo in colpa, responsabile, volevo aiutarlo ad avere fiducia in me...ma i lividi cominciarono a fare male non solo sul mio corpo, anche e soprattutto sulla mia anima...non era vita, avrei preferito morire piuttosto che continuare così! "Perchè tutto questo male gratuito??? Se mi ama come dice perchè mi tratta così...??? Io non lo merito..." (mi dicevo fra lacrime e singhiozzi)

Quando un giorno incontrai Giusy, una ragazza che vedendo i miei tagli sul collo e lividi sul viso, capì tutto e mi avvicinò con una scusa raccantandomi, in seguito, la sua storia...simile alla mia...

Fu grazie al suo sostegno morale che mi convinsi a lasciare il mio compagno di allora. Non fù certo facile...
Lui continuò a minacciarmi ancora ed io a mia volta lo minacciai di denunziarlo se non smetteva di perseguitarmi...a poco a poco si rassegnò, io ero più forte dei sui calci e dei sui pugni.

Giusy è stata molto importante nella mia vita...non smterò mai di ringraziare Dio per aver fatto incrociare le nostre strade!
Una sera parlando delle nostre disavventure mi disse: "Rosy, non è possibile che per il semplice carico di responsabilità tu abbia odiato il tuo corpo a tal punto da voler sparire. Non è possibile che tu abbia disprezzato tanto il tuo corpo solo perchè la società non era come volevi tu. Pensaci bene... Ma sei sicura di non avere subito violenze sessuali da piccola?" risposi che ne ero sicura, nessuna violenza da piccola! Poi la mia famiglia mi adorava!

Tornata a casa non riuscivo a prendere sonno...le parole di Giusy mi scoppiavano nella mente!
Fino al momento in cui mi tornarono alla mente dei flash della mia infanzia...
Vidi mio zio che giocava con me, bambina di 5 - 6 anni, lo vidi che mi accarezzava, che mi toccava che abusava di me, una volta, due, tre, non ricordo quante volte! Ed io costretta a giocare con lui e a non dire niente a nessuno del nostro gioco...il dolore, le urla, i pianti soffocati dalla sua mano così grande, più grande del mio viso.
Mi odiavo, mi sentivo sporca, mi facevo ribrezzo...tanto che alla fine, da rimossi tutto dalla mia mente, anche se il cuore non ha mai dimenticato.

In quel momento capii tutto ciò che era successo nella mia vita, laceravo il mio corpo per trovare la mia anima, ed oggi a 26 anni, il mio dolore le mie lacrime finalmente assumono un senso. Hanno una tregua.

Ho provato tanta rabbia e delusione verso mio zio e il mio ex...ma non ho mai perso la speranza, non mi sono mai arresa.
Ho continuato a cercare la luce nei miei giorni più neri, a regalarmi un sorriso fra le incessanti lacrime, a sperare e credere che il domani sarebbe stato migliore.

Ancora adesso non so spiergarmi la mia forza...la sento esplodere in me, una voglia di vita, di amore, che non si esaurisce!
La cosa che più mi meraviglia poi, è che non ho mai provato odio verso le persone che mi hanno fatto del male...potrà sembrare assurdo, ma non conosco il sentimento dell'odio!

Li ho perdonati...sarà forse questo il segreto della mia forza???
A questo punto un mio Amico mi risponderebbe: " togli il forse, il perdono ci rende invulnerabili!"

Vi abbraccio con il cuore

Rosy