04/05/2006 01:49 |
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Fortunatamente anche riguardo dei figli, la società ha iniziato a rendersi conto che i rapporti tra adulto e bambino non sono sempre improntati all'affetto e al rispetto, che la decantata tenerezza verso l'infanzia è a volte sostituita o coniugata a violenze di vario tipo, che l'amore verso il fanciullo non impedisce l'esplosione di odio e di aggressività dell'adulto.Il concetto di aiuto alla crescita è spesso sostituito da un senso di proprietà che si estrinseca nella convinzione di poter fare del figlio ciò che si vuole. La funzione educatrice sottostà o addirittura viene negata per affermare un vero e proprio asservimento. Il riconoscimento del bambino come persona, dotato di propri diritti,è sovvertito dall'adulto che lo considera, spesso,come risorsa per le sue esigenze di appagamento. Considero, infine, che, sebbene l'abuso sessuale sia la forma più evidente di violenza ( ch forse più "facilmente" può venire alla luce ed essere punita), esiste anche una gamma cosi' varia di comportamenti molto più subdoli, difficilissimi da scoprire, che conducono comunque a bambini (seppur non abusati fisicamente) psicologicamente terrorizzati, bloccati, regrediti e devastati.
Bun lavoro, pedagogista, tienici informati dei progressi verso il cammino della sua identità che questa creatura si accinge a fare e che sarà doloroso, ma sicuramente catartico.
disalmastro
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