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non so cosa fare per la mia dipendenza di affetto

Ultimo Aggiornamento: 01/02/2012 17:58
08/01/2012 21:13
 
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Registrato il: 08/01/2012
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Ciao a tutti. E' la prima volta che mi trovo su questo forum e mi sono trovata vicina a molte storie qui raccontate.
La mia è abbastanza lunga, ma spero di essere il più concisa possibile.
Partendo dalla famiglia.
Ho entrambi i nonni ex alcolisti, e anche vari zii. In famiglia sono stata cresciuta con il concetto "medievale" della donna succube, che deve subire perchè se viene picchiata se lo merita. Ho solo una zia che si è ribellata al marito violento e alcolizzato.
Io abito con mia mamma, mio papà e mio nonno paterno. Mio papà alterna fasi in cui è l'uomo più dolce del mondo a momenti in cui si arrabbia a talmente tanto che da le sue punizioni esemplari, le quali avvengono sempre più raramente.
Io ho subito della violenza psicologica quando avevo 14 anni. Un amico di mio padre che è stato definito pedofilo molti anni dopo a cui ero stata affidata durante l'estate per un corso di subacquea mi ha completamente soggiogata e ha anche messo le mani su di me, non arrivando a nessun atto sessuale esplicito e preliminare.
Un altro evento per me significativo è successo l'anno scorso quando mi sono messa a riposare sul divano e avevo una gonna. Mentre dormivo mia madre ha sorpreso mio nonno che sbirciava sotto la gonna e lo ha strattonato. Io per fortuna non mi sono accorta di niente ma mi è stato raccontato in seguito. Da allora io ho il terrore di rimanere a casa con lui da sola, anche se quello è stato l'unico episodio.
Ora arriviamo alla mia storia. Ho voluto buttare giù tutti gli eventi che reputo significativi per definirmi una "dipendente affettiva"
Quattro anni fa ho conosciuto uno splendido ragazzo. Io ero fidanzata ma lui è stato così deciso nel volermi che mi sono abbandonata a lui nonostante abitasse a 700 km di distanza. (roma.brescia)
E' iniziata una storia fantastica nella quale ero io la figura dominante. Se mi arrabbiavo, e lo facevo spesso era lui a chiedermi scusa, a correre da me. Ero io a non chiamarlo. Insomma ero io la meno presa. Poi ho iniziato ad attaccarmi sempre di più. Un capodanno di due anni fa lui mi ha organizzato una meravigliosa gita a bergamo, in un castello principesco. Io mi sentivo la ragazza più fortunata del mondo. Da li l'incubo. Durante la strada, dato che non riusciva a usare il navigatore satellitare e io mi sono messa a ridere mi è arrivato un cazzotto sulla coscia. Il resto del week end l'abbiamo passato tra il fare l'amore e il litigare, fino a quando non sono stata praticamente sequestrata nella stanza di albergo, tanto che ho dovuto chiamare la sua mamma ( era l'unico appoggio, ero lontano da qualsiasi punto di riferimento per me) che è accorsa e mi ha fatto un biglietto per tornare a casa. Lui era mortificato, piangeva era distrutto. Nel tragitto che ho fatto in macchina con la madre lei mi ha detto che le cose dovevano cambiare perchè lui si era completamente annullato per me, che non aveva amici e viveva per me, ma che naturalmente non era colpa mia. Io quella sera, nel suo orto davanti a dei lacrimoni assurdi, davanti alla disperazione, davanti alla sua minaccia di morte (con tanto di chiusura in bagno cn fucile) io l'ho perdonato. E mi sentivo forte. Le cose sono andate aventi tra alti e bassi fino al maggio di quest'anno, quando l'ho insultato al telefono sfogando la mia rabbia e dicendogliene di ogni perchè non sarebbe venuto al mio compleanno. Ora ho scoperto che stava conoscendo una ragazza in quel periodo, e il motivo era quello. Bhè a maggio c'è stata la svolta. Mi ha lasciata, per una, due tre settimane. Io sono diventata pazza. Ho mollato esami, parenti...ho preso tutti i miei risparmi ed ero pronta ad andare da lui, ma lui non mi voleva più. Io stavo rimettendo a posto i cocci quando mi ha richiamata, dicendo che sarebbe voluto stare con me tutta la vita, che mi amava. Nel frattempo qualcosa era cambiato. Usciva molto di più con gli amici, mi trascurava e iniziava il grande tormento della violenza psicologica. Ero ingrassata, mi puzzava il fiato. Mi aveva raccolto dalla merda quando mi ha trovata, mi ha pagato i vestiti...ha detto davanti tutta la mia famiglia che la madre mi compra i biglietti per andare da lui ( io e mia madre siamo sbiancate, perchè di sacrifici ne ho fatti tanti per raccimolare due soldi per andarlo a trovare). Tutto questo fino al 23 dicembre, quando ho scoperto lo speudo tradimento e l'ho cacciato via, lontano di casa. Immediatamente, il giorno dopo sentivo un senso di ansia, mi sentivo proprio male fisicamente. L'ho tempestato di chiamate. Lui alla fine ha confessato tramite un suo amico di essersi infatuato di una ragazza, ma mi ha giurato fino all'ultimo di non averci fatto niente. Piuttosto la poco di buono ero io, che uscivo con i miei "amichetti" ( quali?) mi ha detto che di tutte quelle che ha avuto io sono la peggio, ma che per lui io sono una droga e non riesce a stare senza di me. Con mille dubbi l'ho raggiunto il 28 dicembre e abbiamo passato le vacanze insieme. Così, sospesi in una situazione strana, imbarazzante. L'altro ieri il grande litigio. Io non me la sentivo di uscire con dei suoi amici...e lui si accanito su di me, mi ha tirato i capelli mi ha sbattuta per terra e sul letto, mi stringeva il collo e le braccia...ma mentre lo faceva mi baciava. Era follia pure. Un momento aveva gli occhi da pazzo e un momento dopo mi baciava sentivo il suo fiato sul collo emi diceva che mi amava...si chiedeva perchè amava proprio me! il tutto è continuato per due giorni lunghissimi in cui sono stata rilegata dentro casa. Non ho potuto chiedere aiuto a nessuno perchè a casa eravamo soli. Il problema fondamentale è che quando mi stringeva e mi buttava al muro, mi tirava i capelli e mi mordeva, mi diceva che mi odiava e poi mi baciava...io lo volevo. Io ero attratta da quella violenza. Mi sono fatta schifo da sola. Durante la notte non è successo per fortuna niente, anche perchè io impaurita dalla sua frase " io non ti ucciderei mai" (detta come se fosse la cosa più bella da dire a una donna sulla faccia della terra) ho fatto finta di niente. A un certo punto mi voleva anche buttare dalla finestra...poi si è calmato e ha detto che il suo carattere era tutta una montatura. Che lui è rimasto al momento della separazione dei suoi. Che si sente solo. Che è solo. e che io sono l'unica in grado di aiutarlo, di capirlo, di amarlo. Ha detto che vuole sposarmi, che verrà a Roma a fare l'università e che spera di avermi messo incinta ( la cosa folle è che io ero contenta di questo). Sono tornata a Roma questa mattina, ancora con i lividi, con il collo che mi fa male. con l'anima a pezzi. Ho parlato, ho parlato tanto con mia mamma...con una mia amica, con il mio ex ragazzo con la mia prof, quasi a voler testimoniare al mondo la mia razionalità. Però poi l'ho chiamato perchè mi sento male a non sentirlo. Mi sento male proprio fisicamente. Io penso che io e lui siamo due persone deboli che si attraggono a vicenda. Il che è molto pericoloso perchè non vedo una via di fuga. IO adoro fare l'amore dopo esserci scannati. Adoro fare pace, adoro questi momenti drammatici. PErò odio me stessa per questo. Non so cosa fare mi sento prigioniera prima di me stessa e poi di lui. Aiutatemi vi prego
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