00 14/09/2008 00:05
Da 23 anni sono sposata con un uomo e vivo con lui, mia suocera e le mie due splendide figlie. Dopo molti anni mi sono resa conto di essere vittima di violenza psicologica. Scambiavo la sua ira, le sue urla e maleducazione con "un brutto carattere". La madre di mio marito è stata sempre pronta a difenderlo e dice sempre che sta a noi donne non far arrabbiare i mariti. Chiaramente capivo che non poteva essere così, ma ho sempre pensato che dipendeva da me se lui si arrabbiava. Ho letto alcune delle vostre discussioni e mi riconosco in molte di voi. Mio marito non mi ha mai maltrattato fisicamente, tranne qualche volta, ma ha sempre usato la rabbia come arma. E pieno di fobie, ha paura delle malattie, del aero, di stare in mezzo a troppa gente. Non ha mai lasciato andare da sole io e le mie figlie da nessuna parte, tranne al supermercato qui vicino, anche allora raccomandandosi delle macchine, dicendo dove dobbiamo attraversare e così via. Stamattina mi ha preso per il collo perchè ha scoperto che mia figlia di diciotto anni fuma. Dice che è colpa mia, le ho dato troppa fiducia e così via. Ha detto che se faccio fare le stesse cose a quella piccola mi ammazza. La piccola ha 10 anni e non può quasi mai andare da un amica o fare altre cose che fanno le bambine della sua età. Io ho sempre provato a trovare compromessi per non farlo arrabbiare, ma ora ho deciso che lo devo lasciare. Finalmente ho un lavoro e se sto attenta potrei farcela a prendere una piccola casa in affitto. Ora la mia domanda è:
Come devo fare? Io ho paura di mandargli una lettera dall'avvocato perchè temo una reazione violenta. Stamattina sono andata dai carabinieri ma loro mi hanno detto che se lo denuncio lo viene a sapere e mi hanno consigliato di trovarmi prima un posto dove andare. Ma come faccio con la figlia minorenne? Potrò portarmela senza il suo consenso? Lui non me la lascierà mai portare via. Aiutatemi, sono disperata!