00 20/09/2008 17:49
Cara Vanu,
benvenuta tra noi!
Il dolore che ci racconti non è banale, la sofferenza di una bimba traumatizzata che viene fuori dopo tanti anni è qualcosa di molto forte e può diventare anche auto-distruttivo (l'anoressia, la bulimia, i pensieri auto-distruttivi), perchè ormai il trauma ha fatto capolino nella tua razionalità, non è più sepolto e quindi non puoi più fare finta di niente, come è acaduto per tanti anni.
Probabilmente, è stata la perdita di tua mamma a tirarti fuori questo ricordo...so che sembra ironico, dirlo, ma credimi, la tua mamma ti ha fatto un ultimo regalo, consegnandoti la possibilità di prendere consapevolezza di un vecchio, doloroso trauma e di ritrovare in te energie e serenità.
Io spero che tu non faccia però di questo trauma il centor della tua vita: che non ti blocchi su questo.
Il dolore che ti è venuto fuori, probabilmente, è legato anche alla dolorosa circostanza in cui è emerso, ovvero il lutto per la perdita di tua mamma.
Non è strano, anzi è NORMALISSIMO soffrire ancora in modo così lacerante per la perdita di tua madre (che, da quanto ho capito, era l'unico affetto sicuro per te, nella tua famiglia): forse chi ti dice che dopo 40 mesi non dovrebbe farti più cosi male è lui ad avere problemi!
Oltre a ciò, il comportamento inqualificabile di tuo padre (un altro "padre" da manuale...) è sicuramente per te fonte di dolore, senso di colpa, umiliazione e abbandono.
Ora, pian piano devi distinguere tutti questi sentimenti dalle cause che li generano: il lutto per la perdita di tua mamma, la rabbia e la tristezza per il comportamento di tuo padre e poi il baratro di paura e dolore che ti assale pensando a quel trauma infantile. Non puoi affrontare tutte le cose insieme, come se fosse un tutt'uno, ma devi distinguere. Ogni sentimento ha i suoi tempi e i suoi modi per maturare e per risolversi.
Ti voglio dare un consiglio: non reprimere la RABBIA.
Ne abbiamo già parlato a volte in questo forum.
La RABBIA è un sentimento naturale e sano: non è, in se', sbagliato.
Ci sono, poi, modi giusti e modi sbagliati di esprimere la rabbia. Rompere un piatto in testa al tuo vicino di casa perchè tuo padre ti ha fatta arrabbiare è sbagliato. Ma dire, con calma, alla persona che ti fa arrabbiare, che sei arrabbiata è giusto, giustissimo.
Così come ci sono molte attività (sport, yoga, arte, ma anche il lavoro, lo studio, etc) che possono aiutarci a dare alla rabbia una espressione "dinamica" che ci consente di tirarla fuori in modo costruttivo.
Quindi: hai tutti i motivi per essere arrabbiata con tuo padre per il suo comportamento passato e attuale, ma anche per essere arrabbiata con chi ti ha fatto del male e con chi non ti ha protetto nel passato: quindi, metti da parte la "brava bambina" che spera di essere amata se è "perfetta" e permetti a te stessa di essere ARRABBIATA e di esprimere questa rabbia nei modi legittimi - anche con un disegno, una poesia, una canzone.
Ora sei in Sicilia...spero che tu non sia lontana dai nostri bravissimi Ines e Gae...non so se il tuo caso sia di competenza del loro Sportello Donna, ma sono SICURA che anche andare a farti due chiacchiere con loro ti farà bene, quindi ti invito a farlo.
Resta qui con noi nel forum, come vedi, avrai tante amiche e amici
Però fammi un favore: dici "STOOOOP!!!" ai pensieri auto-distruttivi e facci un bel sorriso - virtuale ma autentico!
Un abbraccio,
L.