00 16/01/2009 11:59
Carissima Anna intanto intanto ti ringrazio per le parole d'affetto che ci rivolgi. Colgo l'occasione per ringraziare anche Lilli, sempre attenta e precisa nelle sue risposte...!!!

Molti pensano che andare via di casa significhi ancora abbandonare il tetto coniugale, le cose sono cambiate da molto tempo ormai. Al massimo si può andare incotro all'addebito della separazione ma tu ti stai muovendo con il legale quindi stai mettendo in chiaro tutto! Non solo il tuo gesto non fa altro che preservare te e meglio ancora tua figlia! Ecco cosa recita un ultimissima sentenza della cassazione:

Cassazione – Sezione prima – sentenza 10 aprile 2008, n. 9338

Riprendendo un consolidato orientamento giurisprudenziale i Giudici della Suprema Corte, con la pronuncia in epigrafe, hanno statuito che “l’abbandono della casa familiare non costituisce causa di addebitabilità della separazione quando sia stato determinato da una giusta causa, ossia dalla ricorrenza di situazioni di fatto, o anche di avvenimenti o comportamenti altrui, di per sé incompatibili con la protrazione della convivenza, ovvero quando sia intervenuto in un momento in cui l’intollerabilità della prosecuzione di detta convivenza si sia già verificata, ed in conseguenza di tale fatto”.

Cara Anna gli incontri protetti si hanno quando il giudice, lette le carte e le denuncie, si rende conto che il rapporto padre/figli senza la presenza di mediatori familiari, psicologi protrebbe essere pericoloso per la prole, quindi stabilisce incontri protetti in presenza di personale qualificato.

Per esperienza, anche se non sono un legale, posso dirti che puoi andare tranquillamente via di casa con tua figlia ma contestualmente iniziare l'iter della separazione incentrando tutto sull'incomunicabilità tra te e tuo marito e sulle situazioni di violenza che nel tempo hai dovuto subire, senza che tu subisca nessun problema legale!

Tienici informati sull'incontro con l'avvocato, ok?

Un abbraccio
Gae