00 11/07/2008 21:22
Cara Saveria,
io scelgo di essere tua amica, per la tua limpidezza e sincerità prima di tutto, poi per il tuo coraggio, ma, infine, anche perchè credo che tutte noi sappiamo che (come ci ricorda Gaetano) putroppo certe situazioni di violenza portate all'estremo (o al continuo logoramento) possono generare drammi.
Penso che tu non sia sicuramente l'unica donna che, dopo aver subito una continua violenza, abbia reagito in modo così spropositato e grave.
Giustamente, con la splendida e dolorosa onestà che ti contraddistingue, tu ci ricordi hai "tolto la vita ad un altro essere umano", e questo, hai ragione, è gravissimo e resta, coe un macigno nella tua vita.
Ma non sarò certo io a lanciarti addosso la prima pietra, anzi, ti apprezzo per la tua trasparenza.
Tu hai certo delle responsabilità che conosci più che bene, ma molte di più ne aveva (pace all'anima sua) tuo marito, per non parlare di chi sapeva, vedeva e non parlava ed ha lascito che le cose arrivassero ad un epilogo così tragico, che ha privato tuo marito della sua vita ed ha segnato per sempre te ed i tuoi bimbi.
Saveria, guarda avanti e non permettere ai tuoi sensi di colpa di consumarti e di farti credere che no hai diritto ad essere felice di nuovo, pienamente felice, come persona, come madre e come donna.
Ti sei assunta le tue responsabilità: credimi, questo non è facile e non è frequente!
Una volta pagato il tuo debito con la giustizia umana, io credo che tu debba pensare a te stessa e alla tua vita come ad un foglio bianco e immacolato sul quale puoi scrivere con mille colori una nuova storia, serena e autentica.
Grazie ancora,
L.