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Waris Dirie, oggi top model, vive a Brooklyn con il figlio e il marito. Ma non è di questo che ci parla. Ci racconta invece della sua vita in Somalia, dove è nata una trentina di anni fa, e di come abbia subìto all'età di cinque anni l'infibulazione, la più cruenta e invasiva delle mutilazioni genitali femminili (mgf). Una pratica radicata nelle società tradizionali dell'Africa saheliana e orientale, e della penisola arabica, benché posta fuori legge da molti stati e condannata dall'Organizzazione mondiale della sanità. La denuncia questa volta viene da una donna di successo che non rinnega, anzi rivendica, la sua identità africana. Waris è anche portavoce di Face to Face, la campagna Onu contro le mutilazioni. Il coraggio dimostrato rivelando un fatto così importante e intimo, le ha fatto comprendere che la sua strada consisteva anche nel dare voce alle migliaia di donne che vivono con questo problema, portando in sè per tutta la vita ferite profonde nel corpo e nell'anima. Una donna decisa e determinata che si racconta in un libro pieno di emozioni

Garzanti, Milano, 1998, pp 318



Fonte: Daddo