SPAZI DI LIBERTA'

Spazi di libertà
opache e spente solitudini
nuvole di muffe appese ai muri.
Tra queste stanze senza eco, rifletto
se sia meglio non dover mai chiedere consiglio
o più desolante
vivere nella certezza
che nessuno voglia il mio parere.
Reclinato sul letto, apatico
deposto come un arnese
provo a crogiolarmi tra le mie certezze medio-colte
e muto urlo: quale libertà sia
decidere il tempo della cena, o quale
pagina cominciare, o quale posizione
assumere spoglio tra le lenzuola.
Potrei desiderare di spegnere la luce
e pensare quanto pago, oggi davanti al mare
ero senza sete e bisogni? O dovrei
piangere invece per non udire un canto
d’uccelli chiamarmi per la compagnia?
Com’è difficile scorgere di là dal cielo scuro
la verità che fa emozionare occhi e mani,
la fonda sensazione quando
una lacrima ci sfiora
o la pazienza che conosce così bene
il nostro viso
da volerlo descrivere fino al giorno
della morte.

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