Roma, aggredita alla fermata del treno

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FidelisAdmin
00giovedì 1 novembre 2007 00:27
La vittima, 47 anni, moglie di un ufficiale della Marina, ieri sera tornava a casa

Manette ad un giovane sorpreso poco distante con gli abiti ancora sporchi di sangue

Roma, aggredita alla fermata del treno E' in fin di vita, arrestato romeno


di BRUNO PERSANO

ROMA - Era scesa dal treno a Tor di Quinto e stava tornando a casa da un pomeriggio di shopping in centro, quando è stata aggredita, trascinata in una baracca, forse violentata e gettata in una scarpata vicino a via Camposampiero. Giovanna Reggiani, moglie 47enne di Giovanni Gumiero, ufficiale della Marina militare di stanza alla Spezia, è ricoverata nell'ospedale Sant'Andrea di Roma in coma (l'ultimo bollettino medico riferisce precisamente di uno "stato di coma con assenza di riflessi, ma con residua attività elettrico cerebrale"). Il responsabile dell'aggressione è un romeno di 24 anni che abita nell'accampamento vicino, sorto recentemente sulla riva del Tevere.

E' stata una donna nomade a sorprenderlo, ieri sera, intorno alle 21, mentre trascinava lungo la strada la vittima priva di sensi. E ha avvisato le forze dell'ordine. Quando gli agenti lo hanno arrestato, sulla pelle del giovane romeno c'erano i segni della collutazione che aveva ingaggiato con la donna e aveva gli abiti ancora sporchi di sangue.

Nicolae Romolus Mailat abita nel campo di romeni a Tor di Quinto, non distante dalla stazione della ferrovia Cotral dove la vittima era scesa. Fa il muratore; sua moglie è rimasta in Romania. Con l'accusa di tentato omicidio, è stato rinchiuso nel carcere di Regina Coeli. La procura di Roma ha già chiesto la convalida del fermo.

La nomade romena che lo ha sorpreso mentre trascinava la donna, ricorda bene quei momenti: "Ma cosa fai? Lasciala andare, gli ho gridato. E quello l'ha scaraventata giù nel fossato. Ho cercato aiuto: ho fermato un autobus. C'era un 31 che passava di lì. Poi ho visto una macchina della Polizia e gli ho detto cos'era successo". La strada dove la moglie dell'ufficiale è stata aggredita attraversa una zona poco frequentata. E' una carreggiata stretta tra due file di alberi che collega la stazione ferroviaria al centro del quartiere.

Sorpresi gli altri rom che abitano al campo: "non pensavamo potesse fare una cosa del genere. Avrà avuto un improvviso colpo di testa o avrà bevuto" ha detto un ragazzo dello stesso campo di Tor di Quinto. "Era qui da quattro o cinque mesi - continua - non pensavamo minimamente che fosse una persona da violenza o scandalo".

La vittima in tasca non aveva documenti: portava al collo una catenina d'oro; indossava la fede all'anulare e ai piedi le era rimasto solo uno stivaletto. L'identificazione è arrivata più tardi, con la telefonata in questura del marito preoccupato perché da ore non riusciva a rintracciare la moglie. Giovanni Gumiero è un ufficiale, già comandante dell'incrociatore Vittorio Veneto; oggi governa i dragamine della Marina militare che hanno base nel porto ligure. A Roma, con la moglie occupa un appartamento riservato al personale delle Forze armate a qualche centinaio di metri dalla baracca del romeno che ha ridotto in fin di vita sua moglie.

Quando è stata soccorsa, la donna aveva ancora i pantaloni abbassati ed era in coma, il volto sporco di sangue, il corpo martoriato dagli schiaffi e pieno di lividi. Il romeno, in cella, non parla, ma nella sua baracca i poliziotti hanno trovato la borsetta della vittima.

La stazione ferroviaria di Tor di Quinto, sulla linea Roma-Viterbo, dove è scesa la donna prima di essere aggredita, è quasi un deserto. Treni che passano ogni 15-20 minuti, poche luci, nessuno in giro. Per arrivarci bisogna attraversare uno stretto viale, di sera completamente buio.

Una vicina di casa della donna aggredita ha detto che l'area è pericolosa. "Sono sconvolta
perché quanto accaduto era prevedibile. Da anni ci stiamo battendo perché la zona di Tor di Quinto è ormai in mano agli extracomunitari irregolari. Abbiamo chiesto anche di far spostare la fermata dell'autobus più vicino alle nostre abitazioni ma è stato tutto inutile" racconta Mariangela. "Abito anch'io da quelle parti e credetemi dopo il tramonto è davvero una zona pericolosa", aggiunge un collega del marito, ufficiale di Marina.

Fonte: La Repubblica
31 ottobre 2007
ROMINAD
00giovedì 1 novembre 2007 12:01
dio mio che schifo di gente che esiste al mondo,come si fa' a essere cosi' violenti e senza scrupoli?????in carcere questa persona non avra' vita facile,i detenuti non tollerano chi tocca le donne(violentano)e i pedofili.....
Cobite
00giovedì 1 novembre 2007 12:32
Quello che mi meraviglia non è la violenza di certa gente che ora, essendo nel paese dell'eldorado, fanno ciò che vogliono, quello che mi meraviglia è che a fronte di delitti atroci ed orribili come questo c'è chi parla semplicemente di espellere i romeni che si macchiano di delitti.
Non parlano di garantire la giustizia e la certezza della pena, non dicono di punirli e mandarli in galera e ai lavori forzati (a mantenersi e pagare i danni da dentro la prigione) per un adeguato tempo e se si trattasse di omicidio: per sempre, senza sconti, indulti, patteggiamenti, libere uscite a delinquere, arresti domiciliari per finta.
Niente di questo.
Sembra incredibile, ma a fronte di delitti ripugnati, ignobili, criminali, egoistici, orribili come questo c'è gente che li vuole ESPELLERE DALL'ITALIA.
Assassini e violentatori come questi non devono mai uscire di prigione, altro che essere espulsi!!!

Giancarlo cobite



Cobite
00giovedì 1 novembre 2007 12:37
Re:
ROMINAD, 01/11/2007 12.01:

dio mio che schifo di gente che esiste al mondo,come si fa' a essere cosi' violenti e senza scrupoli?????in carcere questa persona non avra' vita facile,i detenuti non tollerano chi tocca le donne(violentano)e i pedofili.....



Macchè, i pochi che sono ancora in carcere si sono macchiati di delitti gravi come e più di questo e il delinquente troverà buona compagnia, comprensione e aiuto per uscire prima.

Giancarlo
ROMINAD
00giovedì 1 novembre 2007 13:12
da come mi hanno raccontato l'i' in carcere non hanno vita facile i stupratori e i pedofili
FidelisAdmin
00giovedì 1 novembre 2007 13:52
Re:
Cobite, 01/11/2007 12.32:

Quello che mi meraviglia non è la violenza di certa gente che ora, essendo nel paese dell'eldorado, fanno ciò che vogliono, quello che mi meraviglia è che a fronte di delitti atroci ed orribili come questo c'è chi parla semplicemente di espellere i romeni che si macchiano di delitti.
Non parlano di garantire la giustizia e la certezza della pena, non dicono di punirli e mandarli in galera e ai lavori forzati (a mantenersi e pagare i danni da dentro la prigione) per un adeguato tempo e se si trattasse di omicidio: per sempre, senza sconti, indulti, patteggiamenti, libere uscite a delinquere, arresti domiciliari per finta.
Niente di questo.
Sembra incredibile, ma a fronte di delitti ripugnati, ignobili, criminali, egoistici, orribili come questo c'è gente che li vuole ESPELLERE DALL'ITALIA.
Assassini e violentatori come questi non devono mai uscire di prigione, altro che essere espulsi!!!

Giancarlo cobite







Non posso che essere perfettamente allineato!
Prima devono PAGARE e poi essere CACCIATI!!!! [SM=g28002]
BASTAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA con questo buonismo ipocrita ed egoista...
Ma è difficile comprendere in che degrado vivono queste persone? Proprio questa esistenza così emarginata e degradata è la culla della criminalità e della violenza. Qui non si tratta di un emigrato venuto in Italia per cambiare vita, qui si tratta di delinquenti che trovano in Italia le porte aperte per delinquere!!!

Basta davvero non se ne può più... I VIOLENTI VANNO CONDANNATI E POI BUTTATI FUORI DALL'ITALIA!!!




ROMINAD
00giovedì 1 novembre 2007 14:05
DACCORDISSIMO CON TE GAETANO,MA E' ANCHE VERO CHE NON SONO SOLO I RUMENI CHE FANNO QUESTE COSE....IN TUTTO IL MONDO ,IN TUTTE LA RAZZE CI SONO QUESTI BASTARDI E IO NON SMETTERO' MAI DI DIRLO!!!!!!I RUMENI,GLI ALBANESI,I BULGARI HANNO LA NOMINA MA ANCHE GLI ITALIANI FANNO LA LORO PARTE!!!!!!
FidelisAdmin
00giovedì 1 novembre 2007 14:59
Re:
ROMINAD, 01/11/2007 14.05:

DACCORDISSIMO CON TE GAETANO,MA E' ANCHE VERO CHE NON SONO SOLO I RUMENI CHE FANNO QUESTE COSE....IN TUTTO IL MONDO ,IN TUTTE LA RAZZE CI SONO QUESTI BASTARDI E IO NON SMETTERO' MAI DI DIRLO!!!!!!I RUMENI,GLI ALBANESI,I BULGARI HANNO LA NOMINA MA ANCHE GLI ITALIANI FANNO LA LORO PARTE!!!!!!



Infatti qui non si condanna la nazionalità, si condanna L'UOMO VIOLENTO... sia esso Italiano, Rumeno, Albanese, cinese e quant'altro! La certezza della pena è indispensabile per tutti...!!!




potucek
00giovedì 1 novembre 2007 15:32
a me turba fatto che come sempre deve accadere una tragedia per vedere muovere le cose,poi con rischio come tutte cose fatte in fretta con scarso essito.legendo...la situazione di zona è stata messa in evidenza gia prima,perche non si è proveduto prima per sanare zona?!Come mai è entrata in Italia persona che doveva scontare pena nel suo paese?
Si vedeva in che situazione vivono persone li,perche non si sono fatti controli,perche nessuna reazione prima...
Devono essere puniti!!!,magare questo avrà pena esemplare,perche tutto messo in vista,ma quanti deliquenti se la cavano con poco e quante persone condanate per deliti gravi si ritrovana in libertà per fare ancora del male.
Mi sembra strano esprimermi,sono straniera,come se facio critica,ma sono problemi di tutte le nazioni.
E mi ratrista,sono cose quasi preanunciate,e deve essere una vitima...tante vitime...

Cobite
00giovedì 1 novembre 2007 20:07
"la situazione di zona è stata messa in evidenza gia prima,perche non si è proveduto prima per sanare zona?!"

Questa è una delle domande che mi faccio da decenni.

Ora te ne racconto una.
A Marghera, via Fratelli Bandiera è uno stradone alberato, largo, ed è lungo circa 2 km. Ha da una parte la città e dall'altra le fabbriche. Nelle fabbriche si fanno i turni e i turni li fanno anche le donne.
Per oltre un ventennio è stata chiesta l'illuminazione notturna che permettesse almeno di vederci quando i turnisti e le turniste andavano di notte a prendere le corriere per tornare a casa. Niente da fare. Mentre le città si illuminavano lo stradone è rimasto al buio.
Una notte passando di li mi sono accorto di decine di stivaletti bianchi. Il mese prima non c'era nulla, ora a decine. Erano arrivate le puttane, quasi tutte nere ed indossavano tutte gli stivaletti di un bianco candido per farli riflettere dai fari delle auto. In lontananza si vedevano si è no solo quelli, della donna nulla.
Ebbene, nel giro di sei mesi lo stradone venne illuminato a giorno. Ora quando si passa si vedono bene anche se sono nere e senza gli stivaletti bianchi.

Questo è il nostro paese.

Giancarlo
ROMINAD
00giovedì 1 novembre 2007 22:39
ROMA, 1 NOV - E' morta all'ospedale Sant'Andrea Giovanna Reggiani, la donna aggredita da un rom martedi' sera a Roma nella zona di Tor di Quinto. Alla donna, secondo quanto si e' appreso, e' stato staccato il macchinario che la teneva in vita alle 19:34 dopo che la 'flebile attivita' cerebrale ha smesso di esistere'.





un altra vittima e' volata via....mi dispiace tanto
mauropi
00giovedì 1 novembre 2007 23:44
pace .
purtroppo troppi pensano a caino e nessuno ad abele [SM=g27992]
[SM=g27992]
Cobite
00venerdì 2 novembre 2007 00:42
Re:
mauropi, 01/11/2007 23.44:

pace .
purtroppo troppi pensano a caino e nessuno ad abele [SM=g27992]
[SM=g27992]




Mi dispiace che l'assassino l'abbia avuta vinta, ma in questo caso non credo che la donna sia deceduta perchè abbandonata, anzi un'altra donna ha dovuto allontanarsi dal campo perchè ha fatto il suo possibile nel tentativo di salvarle la vita.
Questo lo si deve riconoscere.

Giancarlo
Geneshys
00venerdì 2 novembre 2007 01:01
Insieme a questa donna che muore perchè donna, tante altre vittime ogni giorno pagano, con il loro silenzio e l'assenza delle Istituzioni preposte, violenze indescrivibili.

Ci sono donne che leggendo questa tragica storia s'infurieranno, giustamente punteranno il dito e condanneranno senza rendersi conto che anch'esse seppur vive stanno sperimentando una morte lenta e sofferta ma che a differenza di chi non potrà più reagire esse hanno la possibilità di scegliere!

Scusate il paragone ma la mia rabbia e il mio dolore sono a 360°.


Un abbraccio
Gae
potucek
00venerdì 2 novembre 2007 09:25
Proprio ora sentendo telegiornale:"da oggi entrano nel vigore..."ma come si è fatto in fretta...da tanto che si parla,niente si è mosso,ora si...sarà rispetato per tutti da tutti?
Mi dispice tanto per la signora Giovanna,dolore che nessuno puo con nessuna parola consolare...
Come ha fatto presente Cobite,un altra dona si è esposta in cerca di aiutarla,vivendo nelle stesse condizioni del asassino... avette visto?,da stessa gente sua accusata che pazza...e lui "bravo"...ubriaco...


mauropi
00venerdì 2 novembre 2007 10:00
Re: Re:
Cobite, 02/11/2007 0.42:




Mi dispiace che l'assassino l'abbia avuta vinta, ma in questo caso non credo che la donna sia deceduta perchè abbandonata, anzi un'altra donna ha dovuto allontanarsi dal campo perchè ha fatto il suo possibile nel tentativo di salvarle la vita.
Questo lo si deve riconoscere.

Giancarlo




Il fatto che qualcuno abbia cercato di salvare la donna è giusto.
La mia considerazione è che da tanto tempo continuano a nascere comitati contro la pena di morte e contro l'ergastolo ed il lro motto è "NESSUNO TOCCHI CAINO". Però al povero Abele tutti lo ricordano appena succede un fatto grave per poi dimenticarsene. [SM=g28001]
FidelisAdmin
00venerdì 2 novembre 2007 10:30
Mi sembra che il motto "NESSUNO TOCCHI CAINO" non faccia una piega, sempre per chi è contro la pena di morte!

Certamente nel motto non rientrano quelle condanne che la nostra giurisdizione prevede e che, questa è la gravità, non ve ne è mai certezza!

L'intervento della donna, anch'essa rumena, è esemplare proprio perchè, immersa in una situazione di profondo disagio e di esclusione sociale, ha trovato il coraggio di intervenire per salvare la signora in preda alle furie del suo carnefice!

Adesso PAGHI per intero secondo la legge Italiana e poi venga subito allontanato, senza possibilità di ritorno, dalla nostra Nazione!


Saluti
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