Questa sera lo dirò a tuo padre

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Cobite
00lunedì 10 settembre 2007 09:56
Per una volta (solo parzialmente) dalla parte del diavolo

Brutta abitudine quella di alcune mamme di ricattare i figli con "questa sera lo dirò a tuo padre", obbligando fra l'altro al papà di assumere il ruolo severo di "punitore" quando, secondo me, sarebbe stato loro dovere fare il rimprovero nel momento in cui i figli lo meritavano e piantarla li. Così queste mamme furbe ottengono anche il risultato di obbligare i figli a pregare di non farlo e quando non lo fanno si guadagnano la loro fiducia e complicità.
Guai poi se una volta rivelata la marachella il "padre" non fa il rimprovero con la dovuta severità: diventa occasione di disaccordo in famiglia, musi lunghi e altro ancora. Chiaramente il papà a questo punto cede ed assume il ruolo di burbero, quello da temere.
Alla fine non c'è da meravigliarsi se un uomo che è cresciuto in simile ambiente si adatta a fare la parte del "padre" che ha sempre visto.
Ovviamente con questo non giustifico un padre o una madre che si è fatto abbindolare da queste forme di ruolo. Meno ancora giustifico quei padri che dopo una giornata a sopportare un capo che dà ordini a cui è obbligato ad obbedire, riversa le sue frustrazioni sulla famiglia, in particolare sui figli assumendo il ruolo di padre-padrone-capofamiglia.
Mi dispiace leggere spesso qui la semplice demonificazione del padre, quando a volte è esso stesso vittima più o meno inconsapevole e crede di fare il bene della famiglia.
Mi piace vedere invece che c’è chi non accetta questi metodi e si ribella, ma vorrei vedere anche che non è solo un’accettazione ed esaltazione del fatto e degli effetti dell'errore paterno da portare a giustificazioni di ogni scelta giovanile sbagliata.
Se quello era sbagliato vorrei vedere il rifiuto di quei metodi e i suoi effetti, con in primis la determinazione a comportarsi diversamente proprio perchè raggiunta la consapevolezza.

I comportamenti giovanili, secondo me, trovano anche molte altre spiegazioni, non ultima quella che nella trasgressione si trova piacere e non si pensa alle conseguenze, il che dimostra che anche in questo caso si è accettato un ruolo che si demanda da millenni.
...

Non me ne abbiate se per una volta mi sono messo dalla parte del diavolo, chi mi conosce sa che vi voglio bene.

Un abbraccione

[SM=g27987] Giancarlo


Geneshys
00lunedì 10 settembre 2007 19:25
Credo che la tua preoccupazione possa essere accolta tranquillamente, anche se credo non trovi riscontro verso le mamme che scrivono in questo forum. Questo donne vivono esperienze al limite, non scontri familiari "normali" , ma vere e proprie violenze sia fisiche che psicologiche. Qui amico mio non vi sono padri che sono vittime inconsapevoli, ma uomini che di "padre" e "marito" hanno davvero ben poco e che, oltre a demonizzare e distruggere la vita delle loro mogli, possono creare profondi disagi esistenziali ai loro figli, non per niente la legge italiana permette alla madre, in caso di gravi VIOLENZE, di fare richiesta presso il tribunale di competenza di far decadere la patria potestà, o meglio potestà genitoriale, alla luce del fatto che il padre così come anche la madre sono chiamati entrambi a seguire e garantire la crescita psicofisica della prole senza inquinarne le varie tappe della loro sviluppo!

La violenza tra le mura domestiche o familiare è una gravissima forma di sopraffazione che oltre a destabilizzare e annullare l'esistenza della donna crea ai figli profondi malesseri emotivi che possono alla lunga trasformarsi in veri e propri traumi psicofisici.

Lo sappiamo che ci vuoi bene [SM=g27988]

Un abbraccio
Gae


blackhorse.1
00lunedì 10 settembre 2007 20:55
Ciao Giancarlo
in un contesto normale, tranquillo, dove c'è un buon rapporto tra genitori e figli, posso essere d'accordo con te, sul ruolo che si tende a dare al padre, come la figura di colui che se i bimbi combinano una marachella devono temere. In alcuni casi mi sono trovata e sentire "lo dico a tuo padre", ma mi è anche capitato di sentire "lo dico a tua madre".
Io sono cresciuta senza una figura maschile solida, affettuosa, presente e mi sarebbe piaciuto che almeno i miei figli lo avessero, ma purtroppo mi sono imbattuta in un uomo il cui unico metro di misura era la violenza, con tutti e non solo con la famiglia, e quindi mi ritrovo che se i miei figli combinano qualcosa, non lo devo dire a nessuno, ma pensarci io e basta, anche perchè l'esempio dato dal padre è stato pessimo e spesso certi esempi sono duri da demolire!!!
Un abbraccio
Bea
!dolphin!
00lunedì 10 settembre 2007 22:37
ciao giancarlo,io concordo pienamente con te....
io da piccola avevo il timore di mio babbo,ero decisamente tremenda e mia mamma regolarmente mi diceva:stasera farai i conti con tuo babbo!!!!così io mi mettevo in camera ad aspettare il verdetto finale,quando lui arrivava a casa ricordo che avevo il terrore,ma alla fine succedeva che lui e mamma discutevano perchè lei pretendeva che lui mi sgridasse e lui invece che mi vedeva poco diceva che non voleva punirmi per marachelle che avevo fatto con lei...quando capii il meccanismo mi ascoltavo la discussione ma la paura mi passava.Quando ho avuto i bambini ero caduta anche io in quel modo di fare,probabilmente presa dalla stanchezza cercavo di scaricare un po di responsabilità sul babbo,fortuna ho realizzato nel giro di poco che sbagliavo,non era giusto che lui passasse per quello severo che puniva solo.Concordo anche con ciò che dicono gae e bea,ma vorrei dire una cosa,secondo me anche questa è una pressione psicologica sia verso il babbo che verso il bambino.....
MORENA
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