UNA PATRIA CHE NON SA DIFENDERE I SUOI BAMBINI NON MERITA ALCUN FUTURO
Non va dimenticato che siamo anche noi parte di questa Patria, ritenere di risolvere la problematica pedofilia con slogan pubblicitari non serve a nessuno, a maggior ragione a quei bambini che hanno sotto gli occhi rappresentazini cosi crude e violente, pertanto mi permetto di eliminare le ultime due.
La patria è chiamata a risolvere il problema senza diventare essa stessa madre di mostruosità. Questi uomini vanno fermati con tutti quei mezzi che una società civile può e deve mettere in atto.
Piuttosto sarebbe meglio l'ergastolo a vita, in fondo ci sono reati che prevedono tale pena, allora se non risolvibile in altri modi il problema pedofilia ritengo sia opportuno tenerli lontani dalle loro possibili prede! Ecco cosa serve per renderli inoffensivi.
Per quanto riguarda la castrazione chimica al momento non è in vigore, in Italia, alcuna legge che preveda e regolamenti la tale pratica per coloro che commettono reati sessuali sui minori e sulle donne anche in virtù dell’articolo 32, Secondo Comma, della Costituzione italiana, il quale annuncia che: «[…]
nessuno può
essere obbligato a sottoporsi ad un determinato trattamento sanitario se non per disposizioni di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana».
Guardiamo all'Europa...
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Danimarca
Periodo di detenzione dai 2 ai 6 anni
Legge in vigore dal 1973. Il reo sceglie tra lo scontare la condanna in carcere abbinata a terapie psicologiche miranti a modificare il comportamento, o la castrazione chimica. Chi si sottopone al trattamento beneficia della libertà anticipata o di uno sconto di pena. I servizi sociali controllano l’esecuzione del programma di castrazione. Dal 1989 sono stati trattati venticinque casi con
esito positivo, non si è verificata cioè, recidività.
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Francia
Periodo di detenzione dai 5 ai 10 anni
Legge approvata nel 1997. La sperimentazione della castrazione
chimica è in attuazione dal 2006. Quarantotto pazienti ex detenuti per reati sessuali sono stati trattati con cyproterone acetato e leuprolina al fine di ridurre la quantità di ormoni che
determinano il desiderio sessuale. I pazienti sono assistiti da terapeuti. L’intento è di verificare la riduzione della recidività.
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Germania
Periodo di detenzione massimo 5 anni
La legge è in vigore dal 1969.
Può essere castrato chimicamente il reo maggiore di venticinque anni che si è sottoposto a perizia medica per attestare l’idoneità al trattamento. Chi sceglie di sottoporsi a castrazione chimica riceve
riduzioni di pena e benefici relativi. Il Professor Beier insieme ad altri medici nel 2005 ha fondato, presso l’ospedale Charité di Berlino, un reparto specializzato nella cura degli individui pedofili. Questa iniziativa è la prima in Europa. Al momento novanta
pedofili si sono sottoposti alle terapie psicologiche ed ormonali. Venti dei pazienti in cura non costituiscono più un pericolo per la società, anche se il Professor Beier sottolinea che non c’è la certezza di guarire i pedofili, ma esiste solo la possibilità di portarli ad un punto in cui sono in gradi di dominare i loro istinti.
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Inghilterra
Periodo di detenzione massimo 5 anni
Dal 7 gennaio 2008 i detenuti che sono accusati di tutti i reati sessuali potranno vedere ridotta la propria pena solo se acconsentiranno a sottoporsi alla castrazione chimica. Questo trattamento avverrà con assunzioni di pillole ed iniezioni che contrasteranno in modo drastico la loro libido, con un contemporaneo abbassamento di testosterone. Due detenuti che stanno scontando una condanna per stupro, hanno accettato di assumere una serie
di farmaci che abbasseranno in modo decisivo il livello di testosterone anestetizzando la loro libido e annullando in questo modo il rischio di “ricadute”. In cambio i due saranno rimessi in libertà. Il Ministero degli Interni ha approvato l'adozione della castrazione chimica l'anno scorso e ha mandato a tutte le persone incarcerate per reati a sfondo sessuale, una lettera dove si spiega che i farmaci usati "riducono i livelli dell'ormone maschile testosterone" e "l'effetto è una diminuzione dell'interesse sessuale e dell'eccitamento"
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Norvergia
Periodo di detenzione dai 2 ai 8 anni
Nel 2004 si è realizzato il primo trattamento di castrazione chimica su quattro volontari condannati per stupro. È previsto il consenso dell’interessato all’intervento farmacologico. Prima di sottoporsi alla castrazione le persone hanno partecipato ad una terapia psicologica di gruppo. La castrazione chimica non comporta sconti di pena né altri privilegi e può continuare anche al termine della pena se l’individuo la richiede.
> Spagna
Periodo di detenzione dai 3 mesi ai 12 anni
Risale ad ottobre 2007 la notizia che il governo spagnolo sta valutando la possibilità di introdurre “trattamenti terapeutici obbligatori di tipo psichiatrico, psicologico o chimico” per
i detenuti che abbiano finito di scontare una condanna per violenza sessuale e siano considerati non ancora riabilitati e quindi pericolosi. Non si parla ancora di castrazione chimica. Si starebbe
pensando alla formulazione di norme post-detentive, che vanno dalla libertà vigilata fino ai trattamenti terapeutici e farmacologici che abbassano il desiderio sessuale, atte ad impedire, a coloro che escono dal carcere, di ricommettere gli stessi reati sessuali.
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Svezia
Periodo di detenzione dai 6 mesi ai 8 anni
La legge è in vigore dal 1993. Il reo deve esprimere il suo consenso al trattamento e la castrazione è attuata nel caso in cui si paventi il rischio di recidiva. Chi sceglie di sottoporsi al trattamento farmacologico riceve riduzioni di pena e benefici relativi.
Con la definizione “castrazione chimica” si intende un approccio terapeutico mirante a bloccare gli impulsi sessuali mediante appositi composti chimici. Queste sostanze si agganciano ai recettori celebrali del testosterone sostituendosi a quest’ultimo e abbassando, di conseguenza, il livello della libido.
Il testosterone è il principale ormone androgeno prodotto dai testicoli che permette il mantenimento delle caratteristiche sessuali maschili e regola la sessualità in quanto è il maggior elemento attivatore dei desideri sessuali, delle fantasie, del comportamento sessuale e controlla la frequenza, la durata e la spontaneità dell’erezione. La riduzione del testosterone, provocata da agenti chimici grazie al trattamento farmacologico, porta al declino degli interessi sessuali e aiuta a diminuire la possibilità che gli individui commettano nuovamente reati parafiliaci.
(Rosler, Witztum, 2000). Perciò l’uso di sostanze, per trattare le persone che presentano disordini sessuali, permette la diminuzione dell’intensità dei loro desideri parafiliaci grazie all’abbassamento dei livelli di testosterone.
A questo punto è opportuno esporre le ricerche e gli studi medici, per la maggior parte statunitensi e canadesi, più utili e significativi per dimostrare l’efficacia della castrazione chimica nel trattamento degli individui parafiliaci.
> Hansen nel 1991 eseguì una ricerca su un gruppo di ventuno violenti sex offenders che avevano commesso crimini come: maltrattamenti, violenze sessuali, tentati omicidi, omicidi. Gli individui furono castrati e nessuno di questi commise nuovamente un reato sessuale negli anni successivi. Soltanto due di loro perpetrarono un crimine a seguito di una terapia a base di testosterone nei successivi dieci anni. Il 36% degli individui non castrati del gruppo di controllo furono recidivi (Berlin, 2005).
Vi sono poi tantissime altri studi che confermano che il trattamento farmacologico degli individui affetti da parafilie è efficace. La castrazione chimica, a differenza di quella chirurgica, è reversibile e gli effetti tendono a scomparire quasi totalmente in seguito alla sospensione della somministrazione della sostanza. il trattamento della castrazione chimica, per i parafiliaci è significativamente riabilitativo. Le sostanze utilizzate in questo tipo di trattamento permettono, infatti, di limitare i comportamenti devianti e di proteggere la società.
A mio avviso non resta che abbinare alla terapia farmacologica l’intervento psicoterapeutico.