La fronte sul vetro

macrino
00sabato 6 gennaio 2018 10:25
Da qui contemplo uno spicchio
di cielo, mentre un filo di luce
sfiora le rose e si cuce
al silenzio. Ma mi rannicchio

nel cupo dolore e dispero.
Solo se ascolti il grido muto,
se Ti chini su chi è caduto,
sfavilla la vita davvero.

Da qui contemplo l’orizzonte
e vagheggio il Tuo ritorno...
Ora il buio si scioglie nel giorno:
appoggio sul vetro la fronte.
debona
00domenica 7 gennaio 2018 20:36
Non so se ho capito bene il signifcato... mi sono "arrugginita". A volte pero' il messaggio percepito puo' essere diverso da quello che il poeta vuole offrire al lettore o rappresenta solo un suo momento di vita.

Questa tua poesia si adatta particolarmente ad un momento di vita che sto vivendo io... un periodo in cui tutto cio' che mi da tristezza ed allegria lo vivo attraverso la finestra appoggiando qualche volta la fronte sul vetro. Ma io sono costretta !

Bisognerebbe invece sempre vivere immergendoci nella realta' prche' solo cosi' che si capisce cos'e' veramente la vita.

Buon anno!
macrino
00lunedì 8 gennaio 2018 16:41
E' un'azione sia reale sia simbolica. Il vetro è il confine, il limite, eppure, grazie alla sua trasparenza, un'apertura sulla speranza, la speranza che ritorni chi siamo stanchi, stanchi, stanchi di attendere. Eppure che cosa ci resta, se non attendere?

Ciao
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