L'incubo che non c'è mai stato...

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Geneshys
00lunedì 29 ottobre 2007 14:39
INIZIO DELLA STORIA... (Fonte: Libero)

Palpeggiata e baciata in Centrale: abusi su una 14enne

L'ha baciata contro la sua volontà e l'ha palpeggiata. Questa la violenza subita stamani, intorno alle 7, da una ragazzina di 14-15 anni, in stazione Centrale. Sull'episodio indagano i carabinieri. L'episodio è avvenuto stamattina, presso una rivendita in superficie dei biglietti della metropolitana. In base alla prima ricostruzione degli inquirenti, la vittima, che non ha ancora compiuto 15 anni, stava comprando un biglietto per raggiungere la scuola, quando un uomo, forse italiano, con occhi e capelli chiari, l'ha afferrata alle spalle, l'ha baciata sulla bocca, le ha palpeggiato il seno e poi si è calato i pantaloni.

Quindi è intervenuto un anziano che ha assistito alla scena e ha messo in fuga l'aggressore. A chiamare i carabinieri intorno alle 10 sono stati gli insegnanti dell'istituto superiore linguistico sperimentale frequentato dalla ragazza, che subito dopo si è allontanata dalla stazione Centrale e ha confidato l'accaduto ad alcune compagne di classe. Sotto shock, la giovane in lacrime è stata sentita dai carabinieri del Nucleo radiomobile e ha descritto il malvivente. Il padre l'ha raggiunta a scuola. Ora gli inquirenti stanno verificando se la violenza sia stata ripresa da eventuali telecamere presenti sul posto.

Intanto la polizia indaga sullo stupro di uno studente bolognese durante un party tra ragazzi in un lussuoso appartamento a Milano. Il giovane, dopo un'abbondante bevuta, s'è svegliato steso sul pavimento nudo e dolorante, senza i vestiti, dopo aver subito una violenza sessuale di gruppo. Anche alla clinica Mangiagalli, dove il giovane è stato visitato, i medici hanno evidenziato escoriazioni e lacerazioni tipiche di uno stupro.


EPILOGO... (Fonte: Libero)

Ragazza di 14 anni denuncia una violenza in Stazione Centrale. Ma si è inventata tutto

di Fabio Massa

IL CASO
Palpeggiata e baciata in Centrale: abusi su una 14enne



I milanesi, di fronte all'ennesimo caso di violenza sessuale, si erano indignati. Il caso di una ragazzina di 14 anni baciata e palpeggiata in Stazione Centrale era stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Anche perchè il caso presentava tutte le caratteristiche della tipica violenza urbana: lei che aspetta la metro, lui (descritto come un uomo di 30 anni) che la spinge contro la colonna, la bacia. La palpeggia, la tocca con le sue mani adunche. Lui che si cala i pantaloni e poi - intimidito da un anziano che lo prende a ombrellate - fugge via, non identificato.

Un incubo, quindi. Peccato che sia veramente questo: solo un sogno. La ragazzina, infatti, stando a quanto riferisce la Procura di Milano, si sarebbe inventata tutto. La motivazione? Quando ha sentito un uomo avvicinarsi e farle semplicemente un complimento, lei, timidissima, si è sentita in imbarazzo. Davanti alle amiche racconta la storia scoppiando a piangere. Lacrime delle quali si vergogna, e che subito cerca di motivare con ben più pesanti abusi. I docenti si attivano subito, chiamano i carabinieri. Parte la caccia al molestatore, con tanto di visione dei nastri registrati dalle telecamere a circuito chiuso all'interno della metro. Peccato che dalle riprese di due telecamere di negozi i carabinieri vedono tutto. Anzi, niente. Perchè nulla - eccetto il complimento ("Sei bellissima") - è accaduto.

Sul caso si esprime anche il vicesindaco Riccardo De Corato: "Ora vedremo dalle telecamere dell'Atm se si potrà dare un volto al responsabile della violenza sessuale. La Stazione Centrale è presidiata da agenti delle forze dell'ordine e della Polizia Municipale, ma naturalmente non possono essere ovunque e in ogni punto di un'area così vasta percorsa ogni giorno da 350 mila persone". Parole sprecate? Sicuramente no, visto che le violenze sessuali a Milano aumentano di anno in anno. Ma in questo caso - per fortuna - non è andata così. Con buona pace dei carabinieri e della Procura impegnati nell'accertare un fatto che, in definitiva, non c'è mai stato.

"Capita spesso - spiega il pm Marco Ghezzi, che ha seguito il caso - che i giovanissimi, nella fase della prima adolescenza, inventino storie come questa". Il magistrato ha suggerito ai genitori della giovane di farla aiutare psicologiamente per capire le ragioni che l'abbiano portata a mentire. Forse, semplicemente, dice il pubblico ministero, "si tratta di una ragazzina molto timida, non ancora matura, che ha voluto giustificare alle compagne il fatto di essere scoppiata in lacrime, con una storia inventata, perchè era stata molto colpita dall'aver ricevuto un complimento".




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