Kabul, bomba contro militari italiani Due alpini morti, quattro feriti

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Geneshys
00sabato 6 maggio 2006 10:58


ROMA - Due alpini sono morti in un attacco ad un convoglio italiano in missione nella capitale afghana: feriti altri quattro militari. Hanno perso la vita il tenente Manuel Fiorito, 27 anni di Verona, apparteneva al secondo reggimento Alpini di Cuneo, e ilmaresciallo ordinario Luca Polsinelli, 29 anni, di Sora, in provincia di Frosinone, aggregato al nono reggimento Alpini dell'Aquila. Gli altri commilitoni feriti in maniera non seria sono i caporal maggiore Giarracca; Clementini; Rivano e Mastromauro, tutti del secondo reggimento Alpini di Cuneo.

L'escalation di attentati. A sette giorni dal tragico attentato a Nassiriya, in Iraq, dove hanno perso la vita tre militari italiani, un'altra bomba contro il nostro contigente. E' il quarto attentato contro militari italiani in missioni all'estero nell'ultimo mese: il primo fu proprio a Kabul, l'8 aprile. Un kamikaze si fece saltare in aria uccidendo tre afgani e ferendo un architetto italiano, Andrea Lorenzetti, nel paese per occuparsi di progetti di ricostruzione. Quindici giorni fa, a Nassiriya, in Iraq, una bomba a basso potenziale fu fatta esplodere contro un convoglio militare italiano come avvertimento. Una settimana fa, sempre in Iraq, l'attentato che costò la vita a tre soldati e ad un militare romeno. E l'ultimo atto terroristico stamane, alle 13.50 ora italiana.

L'intelligence: "Un messaggio al nuovo governo". Secondo gli esperti dei servizi segreti italiani, l'escalation di attentati contro l'Italia in Medio Oriente è "un pressing sul nuovo governo perché ritiri i contingenti militari". L'intelligence non giudica possibile ritenere frutto di casualità ciò che è accaduto in Afghanistan e a Nassiriya. Prodi però non è d'accordo. Il futuro premier ha detto: "No: l'Afghanistan è un problema che ho sollevato già da molti mesi, perché la situazione della sicurezza nel Paese è molto grave''.

Facevano pattugliamento. L'attentato di stamane è avvenuto nella zona a sud-est di Kabul dove il convoglio italiano - composto da due veicoli blindati Puma sui quali viaggiavano complessivamente dodici militari - stava svolgendo un'attività di pattugliamento.

Un ordigno, probabilmente comandato a distanza, è stato fatto esplodere ed ha coinvolto in modo particolare uno dei due veicoli a bordo del quale c'erano sei alpini.

Sul posto sono intervenuti gli elicotteri del contingente che hanno trasportato i feriti all'ospedale da campo tedesco. La zona è stata "messa in sicurezza" come usano dire i militari, cioè è stata cintata e sono stati fatti intervenire gli artificieri.

Salgono a 5 i militari italiani morti in Afghanistan. Con le due vittime dell'attentato di oggi, salgono a cinque i militari italiani caduti in Afghanistan. Il 3 ottobre del 2004, in seguito ad un'incidente stradale, ha perso la vita il caporal maggiore Giovanni Bruno. Altri 4 militari che viaggiavano sullo stesso mezzo sono rimasti feriti.
Il 3 febbraio del 2005 è morto invece il capitano di fregata Bruno Vianini, effettivo al Comando interforze operazioni speciali, in servizio al Prt di Herat. Il capitano era a bordo di un volo da Herat a Kabul precipitato a 60 km a sud est della capitale afghana, in una zona di montagna. L'11 ottobre 2005, infine, è morto il caporal maggiore capo Michele Sanfilippo. Il militare è rimasto ucciso in un tragico incidente: un colpo di pistola, partito accidentalmente dalla pistola di un commilitone, uno dei suoi migliori amici, lo ha centrato alla testa.

Ieri l'avvicendamento Italia-Gran Bretagna. L'attentato al convoglio di Alpini arriva 24 ore dopo l'avvicendamento tra il generale Mauro De Vecchio ed un collega britannico al comando di Isaf, la forza multinazionale della Nato in Afghanistan.

Il contingente italiano in Afghanistan. L'Italia ha tenuto il comando della missione per nove mesi. Proprio il generale Del Vecchio, nel suo commiato, aveva ricordato che "ci saranno ancora ostacoli nel percorso democratico dell'Afghanistan, che sarà ancora lungo", ma aveva aggiunto che questi ostacoli sarebbero stati comunque superati grazie soprattutto alla volontà del popolo afghano e al contributo delle forze internazionali.

Il contingente italiano si trova a Kabul da tre anni. Durante il periodo in cui il comando di Isaf era affidato ai nostri militari, i connazionali a Kabul erano circa 1.450. A questi se ne devono aggiungere poco meno di 400 che sono invece schierati ad Herat, nell'ovest del paese.

(5 maggio 2006)


Fonte: Repubblica.it
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