Iraq, stupro e strage: arrestato soldato Usa

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Geneshys
00giovedì 6 luglio 2006 20:52
Omicidio e violenza sessuale. Queste le accuse per Steven D. Green, ex militare statunitense e veterano dell'Iraq colpevole assieme ad altri 11 soldati del massacro di Mahmoudiyah, a sud di Baghdad.

Quattro, in tutto, le persone che rimasero uccise. L´attacco sarebbe stato compiuto dai soldati allo scopo di rapire e violentare una giovane donna di 15 anni. Per attuare il loro piano criminale i militari avrebbero ucciso tre familiari della ragazza, tra i quali un bambino.

Il Pentagono ha avviato un'inchiesta sulla vicenda dopo la denuncia presentata da due soldati del 502esimo reggimento di fanteria, di cui fanno parte i militari coinvolti nell'indagine.

Un testimone ha riferito al Washington Post come si sarebbero svolti i fatti. Omar Janabi, vicino di casa delle vittime, ha parlato di una giovane che aveva confidato a sua madre di essere spaventata, perché aveva attirato l'attenzione dei militari impegnati nel checkpoint situato nei pressi della loro abitazione. Secondo la ragazza le attenzioni dei soldati si erano fatte sempre più insistenti nei giorni precedenti al fatto.

La madre aveva confidato al vicino di temere un'irruzione notturna degli americani per molestare la figlia e aveva quindi chiesto a Janabi di accogliere casa sua la figlia Abeer.

«Io cercai di rassicurarla - ha raccontato Janabi, riferendo del colloquio avuto con la donna il 10 marzo scorso - di dissipare i suoi timori, dicendole che gli americani non avrebbero fatto una cosa del genere». Il vicino di casa aveva quindi accettato di accogliere Abeer nella sua casa, ma non ci fu mai l'occasione.

Gli americani, infatti hanno fatto irruzione nella casa della ragazza la notte successiva al suo colloquio con la madre, hanno separato la quindicenne dalla madre, dal padre e dalla sorella più piccola, quindi la hanno violentata e uccisa. Prima di lasciare la casa, ha raccontato Janabi, i soldati americani hanno ucciso gli altri tre membri della sua famiglia e hanno cercato di dare fuoco al corpo di Abeer.

L'uomo, che è stato uno dei primi ad arrivare dopo l´attacco, ha raccontato di aver trovato il corpo di Abeer steso in un angolo, con il vestito alzato fino al collo e i capelli bruciati. «Sono stato certo che fosse stata stuprata fin dal primo sguardo», ha dichiarato Janabi.

I militari americani finiti sotto inchiesta fanno parte dello stesso plotone cui appartenevano i due soldati Usa rapiti e poi uccisi a sud della capitale all'inizio del mese. I corpi dei militari sono stati ritrovati decapitati e con evidenti segni di tortura il 19 giugno scorso, tre giorni dopo il loro sequestro. E proprio il ritrovamento dei corpi dei due militari, ha indotto due soldati dello stesso plotone a confessare la vicenda dello stupro, attribuita in primo tempo agli insorti.


Pubblicato il 03.07.06
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