Decreto Anti-stupri

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FidelisAdmin
00venerdì 20 febbraio 2009 12:34
Via libera al decreto anti-stupri
Gli ex agenti nelle ronde

Tra le misure approvate la norma che consente ai sindaci di avvalersi di «sentinelle» non armate

ROMA - Sul decreto anti-stupri c'è il via libera del Consiglio dei ministri. Tra le "misure urgenti in materia di sicurezza e contrasto alla violenza sessuale" figura anche quella delle ronde, approvata «con modifiche», come ha sottolineato il ministro Ignazio La Russa. La norma consente ai sindaci di avvalersi di associazioni di cittadini non armati, in coordinamento con i prefetti.

EX AGENTI ED EX MILITARI - «Il decreto è stato approvato all’unanimità» ha detto La Russa, aggiungendo che proprio An ha proposto alcune modifiche, poi accolte dal governo. La principale è quella che prevede che a «fare le cosiddette "ronde" siano prevalentemente associazioni di ex agenti di polizia, carabinieri, forze armate e altri corpi dello Stato». Inoltre, ha aggiunto La Russa, «ci sarà un coinvolgimento rafforzato del comitato provinciale sulla sicurezza». L'obiettivo, ha voluto precisare in conferenza stampa il ministro dell'Interno Roberto Maroni è quello di passare «dalle ronde fai da te ai volontari per la sicurezza».

BERLUSCONI - Il decreto «è uno strumento essenziale perché il governo possa legiferare» ha spiegato il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, durante la conferenza stampa a Palazzo Chigi, sottolineando che già il governo aveva approvato dei disegni di legge sulla sicurezza ma specificando anche «che i tempi con cui il Parlamento approva le norme sono sotto gli occhi di tutti». Il premier a tal proposito ha voluto anche precisare che il governo ha fatto ricorso alla decretazione d'urgenza con le misure per la prevenzione e il contrasto delle violenze sessuali «in seguito al grande clamore suscitato da recenti episodi» di cronaca. Tuttavia, «rispetto agli anni 2006 e 2007, nel 2008 c'è stato un calo intorno al 10% degli episodi di violenza, anche nella città di Roma, perchè c'è stato un pattugliamento più diffuso delle zone pericolose anche con l'utilizzo dei militari», ha detto il Cavaliere.

STUPRATORI, NO AI DOMICILIARI - Il decreto è stato approvato con delle lievi modifiche rispetto alle anticipazioni e fra le misure principali contiene il divieto degli arresti domiciliari per chi è accusato di violenza sessuale.

CIE - Quanto ai centri di identificazione ed espulsione, l'articolo 5 del decreto anti-stupri prevede che la permanenza degli immigrati nei centri di identificazione ed espulsione sarà estesa da due a sei mesi. In questo modo, ha detto Maroni, «potremo garantire il rimpatrio di tutti coloro che sono nei Centri per immigrati, in particolari quelli provenienti dalla Tunisia che sono stati trattenuti in queste settimane a Lampedusa».

STALKING - Nel decreto anti-stupri, ha spiegato il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna, sono «previste, cira lo stalking, sanzioni per gli episodi di molestie e minacce reiterate prima che possano degenerare in condotte più gravi: le pene vanno da sei mesi a 4 anni, con aggravanti se il reato è commesso da un ex partner o marito o ai danni di soggetti particolarmente deboli». Previsto, ha aggiunto, «che la vittima si possa rivolgere al questore che può "ammonire" il colpevole, nonchè il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa».

Fonte: Corriere.it



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