DONNE, IL CORAGGIO DI SPEZZARE IL SILENZIO

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Geneshys
00venerdì 10 marzo 2006 02:26





DONNE, IL CORAGGIO DI SPEZZARE IL SILENZIO


“La violenza contro le donne costituisce una violazione dei diritti e delle libertà fondamentali delle donne e danneggia ed annulla il godimento da parte loro di quei diritti e libertà.”
dalla Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite

Il volume nasce in occasione della campagna di Amnesty “Mai più violenza contro le donne” e propone, accanto alle immagini, i testi di Gina Gatti, vittima della tortura in Cile negli anni della dittatura di Pinochet.
Nella prefazione Dacia Maraini introduce le tematiche che vengono poi sviluppate, dai testi e dalle immagini, nel volume, sottolineando l’alto valore pedagogico dell’opera che denuncia le più atroci violenze a cui le donne sono sottoposte non solo nei paesi del cosiddetto terzo mondo, ma anche nella civilissima Europa. In più viene sottolineato come proprio nelle nazioni che hanno per prime legiferato in favore dei diritti delle donne oggi si abbia un preoccupante incremento delle violenze alle donne.
Il coraggio di denunciare gli orrori pubblici (in alcuni Paesi) e domestici (in tutti) e di testimoniare il male che si subisce o che si vede subire come donna è l’unica arma possibile per contrastare questo massacro, perché di questo si tratta: massacro reale, dato che sono decine di migliaia le donne che muoiono annualmente e massacro psicologico perché sono milioni quelle che sono costrette alla sudditanza e alla totale negazione della propria persona.
Dopo le parole di Gina Gatti che dichiara di aver voluto dare voce in questo volume a chi non è mai stato consentito di averne, e di tributare invece la sua riconoscenza e la sua stima a tutte quelle che hanno vissuto e che vivono combattendo per affermare i diritti calpestati del proprio genere. Vengono poi tracciate le storie di alcune figure femminili “in prima linea”: Aung San Suu Kyi, detenuta per motivi di opinione, leader dell’opposizione birmana, premio Nobel per la pace; Inge Genefke, una neurologa danese che si batte contro la tortura e che si occupa della recupero delle donne che ne sono vittime; Amara, una donna africana violentata dai soldati penetrati nella sua casa dopo un colpo di Stato e costretta ad assistere alle torture inflitte al padre, che oggi ha chiesto asilo politico in Italia. Da quel trauma le è derivata una forte sofferenza psicologica da cui solo ora, dopo un lungo lavoro e un costante sostegno specialistico, sta iniziando a liberarsi.
Vengono poi indicate varie tipologie di discriminazione e di violenza e i capitoli che seguono sono anche arricchiti da fotografie davvero intense. Tante storie, tanti volti femminili, manifesti di denuncia, scene collettive di protesta, dolore e speranze, umiliazioni e lotte: è un mondo in cammino che sembra non voler cedere anche ai peggiori ricatti e alle più atroci violenze.

Donne. Il coraggio di spezzare il silenzio di Gina Gatti
a cura di Amnesty International
127 pag., ill., Euro 18,00 - Rizzoli Libri Illustrati


Le prime righe

Violenza contro le donne
Dacia Maraini

Nel linguaggio comune, spesso si paragonano i violenti alle bestie. "Bestia" si dice di uno stupratore, di uno che tortura, sevizia, di uno che fa commercio di donne, uomini, bambini. Ma le povere bestie sono angeli se paragonati a certi esseri umani che, dotati di una fantasia tutta dedita all'umiliazione e alla sottomissione dell'altro, torturano, seviziano, uccidono come se fosse un loro diritto naturale.
Questo libro, scritto in occasione della campagna di Amnesty "Mai più violenza sulle donne" è curato da Gina Gatti, ex vittima di torture in Cile. Dovrebbe essere letto in tutte le scuole, tanto è istruttivo nel suo chiaro raccontare le violenze perpetrate in tutto il mondo contro le donne. Lo sguardo partecipe e preciso dell'autrice osserva attentamente, ciò che, con la scusa della protezione, del controllo, del diritto famigliare o dei voleri di un Dio severo e misogino, si compie sul corpo e sulla psiche femminile. Il libro alterna informazioni e riflessioni, non trascurando commoventi testimonianze di donne che hanno conosciuto dall'interno la terribile pratica della schiavitù familiare, o di quella sessuale o di quella politica.
L'elenco raccapricciante di abusi e prepotenze di ogni genere, ci fa conoscere alcune persone di grande coraggio che si sono opposte, rischiando la vita, alla tratta delle bambine, alla pratica delle mutilazioni genitali, all'uso della tortura nelle carceri, allo sfruttamento silenzioso di milioni di donne.
Una di queste è la dottoressa danese Inge Genefke, che ha fondato a Copenaghen il Consiglio internazionale per la riabilitazione delle vittime di tortura. La dottoressa spiega con molta chiarezza che esistono metodi ben precisi e collaudati con cui si distrugge l'anima delle vittime, rendendole spesso le peggiori nemiche di se stesse. Capiamo dalle sue parole anche quanto sia importante ricordare. Guai a seppellire le esperienze di tortura sotto una coltre di oblio apparentemente benefico. Il male va affrontato a viso aperto: va oggettivato, conosciuto, analizzato e poi, come dice il libro, fatto fiorire con le parole liberatorie della memoria.




© 2005 RCS Libri Edizioni
© 2005 Amnesty International Edizioni

Di Grazia Casagrande
iris1951
00lunedì 27 marzo 2006 17:13
Grazie genesys un libro che comprero'!
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