Caserta - Segregata per 18 anni perché incinta

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
FidelisAdmin
00venerdì 13 giugno 2008 17:52


Una punizione durata 18 anni. La colpa? Essere rimasta incinta. La madre e il fratello quel tremendo affronto, quell'atto non l'hanno proprio mandato giù. Per quel figlio ritenuto non "regolare" dalla famiglia, dalla madre, dall fratello e dalla sorella, la donna andava punita severamente.

E una camera della loro abitazione, dalla quale la donna non è più uscita, alla madre sembrava la soluzione migliore. Troppo grande la vergogna. Troppo grande il disonore. E lì l'hanno lasciata in condizioni igienico-sanitarie precarie per diciotto lunghi anni.

Questa storia di degrado e di tristezza è stata scoperta a Santa Maria Capua Vetere dai carabinieri della locale Compagnia. I militari hanno fatto irruzione in quest'appartamento al rione Sant'Andrea. In una camera, spoglia e definita dai militari "a dir poco fatiscente" c'era la donna. All'arrivo dei carabinieri la 47enne manifestava evidenti problemi psichici. E' ora ricoverata al Plliclinico di napoli.

La posizione dei familiari è adesso al vaglio degli investigatori. Il figlio pur identificato dai carabinieri per la vergogna pare non voglia tornare a casa.

Madre, fratello e sorella sono accusati di maltrattamenti in famiglia e sequestro di persona. La storia ricorda la casa degli orrori di Vienna: in quel caso, il padre-mostro tenne segregata per 19 anni la giovane Kerstin con la quale ebbe anche relazioni incestuose.

keridwen.
00sabato 14 giugno 2008 14:31
e poi c'è questo
<< È stato arrestato nei giorni scorsi dagli agenti di polizia della quarta sezione della Squadra Mobile. A coordinare l’inchiesta è stato il sostituto procuratore Antonio Smeriglio. Protagonista della vicenda è un torinese di cinquant’anni, sposato e padre di una ragazzina che oggi ha 14 anni. L’uomo era finito per la prima volta nei guai nel 2005, quando era stato denunciato per aver abusato sessualmente di una bambina, compagna di classe e di giochi della figlia undicenne.
A incastrarlo erano state le cimici e le microtelecamere installate dalla polizia nella sua abitazione. L’uomo attendeva con ansia che la ragazzina arrivasse nella propria casa, che andasse a giocare con la propria bambina. Poi approfittava di un momento di distrazione della figlia per restare da solo con la giovane ospite. La accarezzava, la palpeggiava nelle parti intime. Le sussurrava nell’orecchio parole dolci e la invitava a restare in silenzio, a non raccontare a nessuno quanto era accaduto.
«È il nostro segreto», le diceva, «è tutto nostro, solo nostro. Gli altri non devono sapere».
Invece, hanno saputo. La bambina ha parlato, l’uomo è stato denunciato. Tradito dalle immagini e dalle conversazioni catturate dalle microspie nascoste dalla polizia.
A destare sospetti era stata, in particolare, l’abitudine di quel papà a trascorrere gran parte del proprio tempo nella cameretta della figlia, anche quando la bambina si trovava in compagnia delle proprie amichette. Un atteggiamento strano, particolare. Che il pubblico ministero Smeriglio aveva denunciato in aula, nel corso del processo.
«Se le bambine avessero avuto tre o quattro anni, avremmo capito e giustificato una presenza così forte in quella camera - avevano poi sottolineato anche alcuni investigatori della polizia -, ma nel caso di ragazzine di undici o dodici anni l’atteggiamento di quel padre di famiglia è sembrato esagerato».
Per l’uomo era così arrivata una denuncia per violenza sessuale e poi due condanne - in primo grado e in appello - a due anni di reclusione. Non è finita. Nonostante la condanna a due anni confermata in appello, l’uomo non si è scoraggiato e si è lanciato con entusiasmo in una nuova avventura. Un’avventura nel mondo dello sport. Femminile.
Ha assunto la guida di una squadra di pallavolo, le cui giocatrici avevano tutte l’età di sua figlia. È il 2007, le ragazzine hanno 13 anni. E l’uomo ci ricasca. Abusa di una di loro. Approfitta, tanto per cambiare, di una giovane amica della figlia. Arriva un’altra denuncia. Ma questa volta anche l’arresto.>>
(Fonte: CronacaQui)

E secondo voi non ha mai toccato la figlia?


keridwen.
00martedì 17 giugno 2008 20:06
questo è proprio il massimo...

Da regalare agli uomini troppo maneschi, così magari si sfogano picchiando questa
it.notizie.yahoo.com/rtrs/20080617/ttc-giappone-robot-femmina-fe50...
ma costa e non vorranno danneggiarla, danneggiare una moglie costa molto meno, e una figlia meno ancora.
La creazione dell'aggeggino, comunque, a me sembra un po' folle....
(con i baci a comando!!!!)


Il Giappone crea fidanzata-robot per uomini soli
Reuters - Mar 17 Giu - 11.26TOKYO (Reuters) - E' formosa, minuta e molto simpatica e ... funziona a batterie! Una casa giapponese ha creato una fidanzatina robot alta 38 centimetri che bacia a comando.
In vendita da settembre a 175 dollari (circa 114 euro) e pensata per i cuori solitari, "Ema" usa i suoi sensori a infrarossi e l'energia delle sue pile per avvicinarsi ai visi delle persone ed entrare in quella che i costruttori chiamano "modalità amore".
"Forti, duri e pronti a combattere sono alcune delle espressioni spesso associate ai robot, ma vogliamo sfatare questo mito e abbiamo creato un robot affettuoso e interattivo", ha detto Minako Sakanoue, portavoce di Sega Toys, l'azienda che ha prodotto Ema.
"E' adorabile e anche se non è un essere umano, può agire come una vera fidanzatina".
Ema - acronimo che sta per Eternal Maiden Actualization - canta, balla e distribuisce biglietti da visita. Sega spera di venderne 10.000 esemplari già dal primo anno.
Il Giappone, terra natale di quasi la metà degli 800.000 robot industriali adoperati nel mondo, stima che il mercato di intelligenza artificiale varrà 10 miliardi di dollari entro un decennio.

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 07:05.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com