14 richieste contro la violenza domestica!

Versione Completa   Stampa   Cerca   Utenti   Iscriviti     Condividi : FacebookTwitter
Geneshys
00mercoledì 29 novembre 2006 22:45
Sono trascorsi ormai molti anni da quando le donne hanno iniziato a organizzarsi globalmente per contrastare la violenza domestica e oltre 10 anni dall’adozione da parte dei governi della Piattaforma d’azione di Pechino. Ciononostante le donne continuano a essere picchiate, maltrattate, violentate e in alcuni casi perdono la vita per mano dei loro stessi mariti o partner.

I governi continuano a utilizzare il pretesto dei “valori familiari” per contrastare gli sforzi delle donne che vogliono abbandonare i loro compagni violenti. Alcuni governi continuano a essere più interessati a regolamentare la moralità delle donne piuttosto che a proteggerle dalla violenza. Altri non forniscono uguale accesso ai servizi per le donne su tutto il loro territorio e in molti casi permettono che sistemi legali paralleli le discriminino. In molti paesi, legislazioni e politiche per combattere la violenza domestica sono spesso inesistenti o non adeguate.

Alla luce di questo e con l’obiettivo di aumentare gli standard sulla base dei quali i governi reagiscono alla violenza domestica, Amnesty International ha messo a punto il Programma in 14 punti per la prevenzione della violenza domestica. Esso costituisce un insieme di richieste indirizzate ai governi affinché assicurino l’adempimento dei loro obblighi in merito alla protezione delle donne dalla violenza domestica.

Amnesty International chiede ai governi di:

1. Condannare la violenza domestica
Le autorità di governo e i leader politici dovranno condannare pubblicamente la violenza domestica, riconoscendo che è un fenomeno grave e che si tratta di una violazione dei diritti umani e non di una questione privata.

2. Aumentare la consapevolezza dell’opinione pubblica sulla violenza domestica
Dovranno essere realizzate campagne informative e di sensibilizzazione a tutti i livelli (scuola, università, luoghi di lavoro) e attraverso l’utilizzo di tutti i mezzi di comunicazione.

3. Utilizzare il sistema scolastico per contrastare i pregiudizi alla base della violenza domestica
Per contrastare le idee e i pregiudizi che sono alla base della violenza domestica, dovranno essere realizzati materiali educativi da incorporare nei curricola scolastici a tutti i livelli.

4. Abolire le leggi che discriminano le donne
Tutte le leggi, nell’ambito civile, penale e del diritto di famiglia, dovranno essere riviste per assicurare che rispettino gli standard internazionali dei diritti umani. Qualsiasi legge o provvedimento che discrimina le donne o che favorisce la violenza domestica dovrà essere modificato.

5. Assicurare che la violenza domestica sia considerata un reato
Tutte le forme di violenza contro le donne dovranno essere riconosciute, tanto nella legge quanto nel comportamento degli organi giudiziari e di polizia, come violazioni dei diritti umani e reati penali. Tutti gli atti di violenza domestica dovranno essere investigati, perseguiti e puniti in base alla gravità del reato. Le vittime dovranno ricevere un’adeguata riparazione.

6. Indagare e svolgere procedimenti giudiziari sulle denunce di violenza domestica
Le forze di polizia dovranno garantire la realizzazione di contesti sicuri e confidenziali per le donne che denunciano atti di violenza domestica. Tutte le denunce dovranno essere oggetto di indagini efficaci, imparziali e tempestive.

7. Rimuovere gli ostacoli nei procedimenti su casi di violenza domestica
Le autorità competenti dovranno scoprire le ragioni per cui i tassi di denuncia, indagine e condanna per violenza domestica sono così bassi e rimuovere gli ostacoli identificati. Le procedure dei tribunali e le norme per la raccolta delle prove dovranno essere modificate in modo da non scoraggiare le donne a sporgere denuncia. Queste ultime, insieme ai testimoni e alle altre persone che potrebbero essere a rischio durante le indagini e il processo, dovranno essere protette da ogni atto di intimidazione, violenza e rappresaglia.

8. Rendere obbligatoria la formazione del personale statale sulla violenza domestica
Le autorità dovranno finanziare e realizzare programmi di formazione obbligatori per il personale – tra cui forze di polizia, avvocati, giudici, personale medico e forense, assistenti sociali, funzionari addetti alle procedure di immigrazione e insegnanti – su come identificare i casi di violenza domestica, provvedere alla sicurezza delle persone coinvolte e raccogliere e presentare le prove.

9. Assicurare finanziamenti adeguati
I programmi sulla violenza domestica dovranno essere finanziati in modo adeguato, prevedendo piani d’azione nazionali che garantiscano un’assistenza uniforme in tutto il paese.

10. Realizzare e mettere a disposizione case rifugio per le donne in fuga dalla violenza domestica
Le autorità dovranno finanziare e realizzare un numero sufficiente di case rifugio per le donne in fuga dalla violenza domestica. Tali strutture non dovranno compromettere la privacy, l’autonomia personale e la libertà di movimento delle donne. Dovranno inoltre facilitare la loro ripresa fisica e mentale e aiutarle nella ricerca di una soluzione abitativa sicura nel lungo termine.

11. Fornire servizi di sostegno e assistenza
Le autorità dovranno altresì finanziare e realizzare servizi per le donne che hanno subito violenza domestica affinché possano accedere al sistema di giustizia civile e penale e ottenere, se necessario, assistenza legale gratuita sulle questioni attinenti al divorzio, alla custodia dei figli e all’eredità. Dovrà inoltre essere garantito l’accesso ai servizi sanitari e di sostegno psicologico. Tutti questi servizi dovranno essere accessibili anche dal punto di vista linguistico e culturale a tutte le donne che li richiedono.

12. Ridurre il rischio di violenza armata
Tutte le armi rinvenute in abitazioni dove sono stati denunciati atti di violenza domestica dovranno essere rimosse. Il possesso di armi dovrà essere rilevato in tutte le ricerche di tipo demografico, sanitario e relative ai servizi sociali.

13. Raccogliere e pubblicare i dati sulla violenza domestica
La violenza domestica dovrà essere documentata nei rapporti ufficiali e nelle statistiche. La raccolta dei dati dovrà essere verificabile, standardizzata e disaggregata per genere e per altri elementi rilevanti.

14. Far conoscere alle donne i propri diritti
Le autorità dovranno assicurare che le donne che hanno subito violenza abbiano accesso alle informazioni sui propri diritti e sui servizi loro riservati. Le stazioni di polizia, i servizi sanitari e gli altri uffici pubblici dovranno pubblicizzare le informazioni sui diritti spettanti alle donne, così come sulle misure di protezione disponibili.



Fonte: Amnesty International
Geneshys
00giovedì 30 novembre 2006 01:38
Mi rendo conto di quanto sia difficile prendere atto di una buona dose di inettitudine nella politica mondiale...
Scorrono davanti i nostri occhi tragedie annunciate e che non hanno visto nessuna pagina scritta d'intervento internazionale e/o locale.
Tragedie già scritte da tempo, figlie di sintomi già presenti nella società o nel rapporto interpersonale tra due persone, amici, marito e moglie, semplici fidanzati...
Spesso alle denuncie seguono il silenzio e l'indifferenza da parte di chi dovrebbe tutelare e salvaguardare la persona che chiede sostegno ed aiuto...
Molto si parla e poco si fa per costruire una rete di collaborazione, Mondiale, Europea, Nazionale, Regionale ed infine provinciale, dove vengano seriamente istituiti dei centri dove donne vittime di violenza possano trovare:

1 - Supporto psicologico
2 - Supporto legale
3 - Supporto logistico

4 - CUORE, FRATELLANZA, AMORE E RISPETTO PER LA DIGNITA'....

Quante volte, troppe volte, sento di donne abbandonate al loro destino, sole con se stesse e con le proprie paure, vittime due volte di un insano modo di ragionare...
La donna che denuncia ha bisogno di un supporto costante dal momento che denuncia fino a quando essa stessa può dirsi capace di camminare con le sue gambe...Senza dubbio è duro il lavoro dei servizi sociali, delle forze dell'ordine degli operatori del settore,ma se sono in quel posto vuol dire che quello è il loro lavoro e sono chiamati a non calpestare il ruolo, importantissimo, che gli è stato dato.
Abbiamo bisogno di molta più partecipazione nella ricerca di soluzioni, non ci si può fermare alla pura burocrazia di fronte alla violenza, bisogna agire in fretta per non aggravare ancor più la siuazione di chi subisce... Abbracciamo veramente e con il cuore il dramma di queste donne.


Saluti
Gae

[Modificato da Geneshys 30/11/2006 1.40]

Questa è la versione 'lo-fi' del Forum Per visualizzare la versione completa clicca qui
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 11:07.
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com