21/09/2011 21:32 |
|
| | | Post: 5 Post: 5 | Registrato il: 18/09/2011 | Sesso: Femminile | Utente Junior | | OFFLINE | |
|
Oggi mi è arrivata una risposta alla mail che ho mandato al centro antiviolenza, sono stati molto carini e mi hanno scritto il numero di telefono pregandoli di chiamare per fissare un colloquio. Mi ha fatto molto piacere perchè mi sono sentita ascoltata e per la prima volta ho un punto di riferimento "reale" a cui rivolgermi.
Però....
Oggi ero in giro in macchina per un lavoretto che dovevo finire, mentre ero in coda pensavo di chiamare, poi mi sono detta: "ma io ho davvero bisogno i loro?", "no non chiamo, adesso sto un po' meglio, lui sembra piu tranquillo, inizia anche a parlare, sto reagendo bene"...
...dopo due secondi ho pensato: "si ma se lui si arrabbia di nuovo so che ricominceró a piangere e a soffrire", così ho chiamato.
L'operatrice è stata comprensiva, ma quando mi ha fatto qualche domanda esitavo ad ogni risposta, era come se in quel momento non ricordassi tutte le cattiverie che ho subito, come se adesso che sono in un momento tranquillo tutte le mie paure fossero assopite, non so spiegare.
Mi hanno dato un appuntamento tra 2 settimane.
Ho riattaccato pensando: "Ma davvero sarà violenza? Ma non sarò io che vedo tutto più nero di quello che è in realtà? Non è che mi sto inventando tutto e sono io quella che davvero desidera troppo dalla vita? Sono confusa.
Sono sempre stata una persona forte e indipendente e non è facile ammettere che una come me debba andare a colloquio ad un centro antiviolenza, insomma è un po' come aver fallito, come dover ammettere per la prima volta nella vita di non essere in grado di cavarmela da sola.
Sono davvero confusa.... |