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Arrestata Maryam Bahrman, attivista per i diritti delle donne iraniane

Ultimo Aggiornamento: 17/06/2011 13:47
17/06/2011 13:47
 
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"L’Italia deve mobilitarsi immediatamente per chiedere il rilascio di Maryam Bahrman, attivista iraniana per i diritti delle donne e i diritti umani, tra le promotrici della campagna per "Un milione di firme per l’uguaglianza" che chiede la revisione delle leggi che discriminano le donne nella Repubblica Islamica d’Iran".

È l’appello lanciato da Daniela Colombo, presidente di AIDOS, Associazione italiana donne per lo sviluppo, alla notizia dell’arresto di Maryam Bahrman, avvenuto l’11 maggio a Shiraz, nella provincia di Fars, in Iran.
Ingegnere, impegnata per i diritti umani fin dai tempi dell’università, Maryam Bahrman è una delle più energiche e coraggiose attiviste per i diritti delle donne in Iran.
Su di lei pende l’accusa di "azione contro la sicurezza nazionale", motivata non solo dalla sua attività nell’ambito della campagna "One Million Signatures Campaign for Equality" a Shiraz, ma anche dalla sua partecipazione, nel marzo di quest’anno, alla CSW, Commission on the Status of Women (Commissione sulla condizione delle donne) delle Nazioni Unite, dove è stata ospite di un seminario parallelo organizzato da AIDOS con un intervento dedicato alle discriminazioni contro le donne nell’accesso alle nuove tecnologie informatiche.
"Dopo la mobilitazione per salvare dalla condanna a morte Sakineh, ancora più importante diventa levare le nostre voci a sostegno di Maryam Barman, una donna la cui unica colpa è quella di lottare per migliorare la condizione delle donne nel suo paese", afferma Daniela Colombo.

Cosa fare

In allegato trovate il file word "Lettere alle autorità iraniane" contenente il testo (in italiano e in inglese) di una lettera da inviare per posta copiando e incollando il testo sulla vostra carta intestata o su un foglio bianco.
L’invio per posta è necessario, poiché esperienze precedenti hanno dimostrato che gli indirizzi e-mail vengono chiusi quando sono in atto mobilitazioni a sostegno di attivisti/e arrestati/e come in questo caso.

1) La versione italiana va inviata a
Ambasciatore Seyed Mohammad Ali Hosseini
Ambasciata della Repubblica Islamica d’Iran in Italia
Via Nomentana 363
00162 Roma

2) La versione inglese va inviata ai seguenti 3 indirizzi:
Head of Fars Province Judiciary Intestare la lettera: Dear Sir
Mr Zabihollah Khodaiyan
Piroozi Street
Shiraz, Fars Province
Islamic Republic of IranMinister of IntelligenceIntestare la lettera: Your Excellency
Heydar Moslehi
Ministry of Information
Second Negarestan Street
Pasdaran Avenue
Tehran, Islamic Republic of Iran
Secretary General, High Council for Human Rights
Intestare la lettera: Dear Sir
Mohammad Javad Larijani
High Council for Human Rights
[Care of] Office of the Head of the Judiciary
Pasteur St., Vali Asr Ave. south of Serah-e Jomhouri
Tehran 1316814737, Islamic Republic of Iran

____________________________________________________________________________

Maryam Bahrman è stata arrestata l’11 maggio nella sua casa di Shiraz in Iran con l’accusa di “azione contro la sicurezza nazionale”, motivata non solo dalla sua attività nell’ambito della campagna “One Million Signatures Campaign for Equality” a Shiraz, ma anche dalla sua partecipazione, nel marzo di quest’anno, alla CSW, Commission on the Status of Women (Commissione sulla condizione delle donne) delle Nazioni Unite, dove è stata ospite di due seminari paralleli organizzati da AIDOS con un intervento dedicato alle discriminazioni contro le donne nell’accesso alle nuove tecnologie informatiche. Nelle sue richieste, la campagna “One Million Signatures Campaign for Equality” chiede la riforma delle leggi che discriminano contro le donne, in particolare il codice della femiglia, in base ai trattati e convenzioni sui diritti umani ratificati dall’Iran, in particolare il Patto sui diritti civili e politici e il Patto sui diritti economici, sociali e culturali, che prevedono entrambi che non possano esserci disparità di trattamento tra uomini e donne, e garantiscono inoltre la “libertà di espressione; tale diritto comprende la libertà di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee di ogni genere, senza riguardo a frontiere, oralmente, per iscritto, attraverso la stampa, in forma artistica o attraverso qualsiasi altro mezzo di sua scelta” (art. 19, Patto per i diritti civili e politici). Dall’11 maggio Maryam è detenuta nel Centro di Detenzione n° 100 a Shiraz ed è sotto interrogatorio. I suoi familiari l’hanno potuta vedere solo una volta mentre il suo avvocato non ha ancora avuto accesso ai documenti contenenti i capi di imputazione e non ha ancora potuto incontrarla.

Maryam è un ingegnere iraniano. Ha lavorato nel movimento dei diritti umani sin dai tempi dell’università, concentrandosi poi sui diritti delle donne. È una delle attiviste più impegnate; è entrata nell’Organizzazione delle donne farsi, divenendone poi Segretario Generale. Nel 2006, in Marocco, dà vita alla campagna One Million Signatures Campaign for Equality, con la richiesta, in particolare, di una riforma del Codice della famiglia. Nel marzo di quest’anno partecipa alla CSW, Commission on the Status of the Women (Commissione sulla condizione delle donne) delle Nazioni Unite

Naturalmente faccio nostro l'appello e invieremo anche noi la lettera/appello dell'Associazione AIDOS e lo rigiariamo a tutti i nostri amici, perchè ci sembra altremodo VERGOGNOSO che lo Stato dell'Iran, che oltretutto fa parte dell'ONU, e pertanto allineato ai principi dei diritti umani che la reggono, metta a tacere la voce di Maryam che ha lottato con coraggio contro le discriminazioni e per migliorare le condizioni delle donne e tutelare i loro diritti.

Scaricate la lettera e inviatela anche voi... Rimanere in silenzio è come essere complici!!!


Allegato: LETTERA


Questa è la nostra lettera:



[Modificato da FidelisAdmin 17/06/2011 14:20]
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