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Perchè non posso amarla?

Ultimo Aggiornamento: 02/12/2010 09:36
25/11/2010 13:26
 
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Ciao Rossella!
Grazie per aver risposto! Anche se è trascorso un anno, i miei sentimenti nei confronti di Lei non sono affatto mutati.
Sono tantissimi gli argomenti che dovrei affrontare. Magari anche nei prossimi post potrò esporre in modo più lucido ed esauriente i vari avvenimenti.
Non nascondo che mi commuovo riflettendo su quello che sto scrivendo, perché pensando a Lei, al MIO AMORE per LEI, vorrei solo regalarle parole che donino sorrisi, serenità, felicità e tutto quello che lei possa desiderare.
Durante questo anno ci sono stati molti cambiamenti. Abbiamo tentato in vari modi di ufficializzare la nostra relazione. In particolare c’è stato un periodo durante il quale lei ha tentato di dire a sua madre che aveva il desiderio di frequentarmi, ma è bastato che un giorno dicesse che sarebbe venuta con me presso un centro commerciale, per essere immediatamente apostrofata come una donna poco seria e, sinceramente, un giudizio del genere, dato da una madre che dovrebbe pensare al benessere di una figlia che ha vissuto una situazione molto complicata e che dovrebbe essere spinta, soprattutto dalle persone più vicine a lei, a ricostruirsi una nuova vita, lascia alquanto perplessi.
In seguito a questo evento, ho l’impressione che lei abbia rinunciato ad affrontare la situazione, poiché era abbastanza spiacevole doversi scontrare ancora una volta con la stessa madre che le aveva detto fino all’ultimo di non legarsi a quell’uomo che poi si è rivelato una persona priva di qualsiasi forma di rispetto nei confronti della moglie e della stessa figlia.
Dal canto mio Lei è la donna nella quale ho visto e vedo e vedrò tante qualità che lei tende sempre a minimizzare, perché continua a svalutare se stessa e a non riconoscere in lei tutte le sue bellissime virtù: una donna meravigliosa. Intelligente. Simpatica, con tanta forza che lei non si è mai riconosciuta. Una mamma presente, che ha stabilito con la sua dolcissima figlia un rapporto magnifico. Una donna brillante, che in poco tempo è riuscita a rialzarsi e a trovare quasi subito un ruolo anche professionale nella città dove vive e anche tanti attestati di stima.
In questo periodo il nostro rapporto è diventato sempre più complicato, abbiamo cercato di distaccarci, perché lei sosteneva che si sarebbe sentita più forte senza la mia presenza. Non ci siamo riusciti, il desiderio di sentirci, di abbracciarci anche con semplici parole dette al telefono è stato più forte.
E sinceramente, ritengo che due persone che si amino, debbano affrontare assieme le difficoltà che si presentino, in particolar modo in questa situazione dove le problematicità non sono di poco conto.
Circa dieci giorni fa è accaduto però quello che pensavo non avvenisse: ha fatto ritorno a casa il figliol prodigo, colui che ha tentato in tutti i modi di rovinare la sua vita è stato nuovamente accolto in casa loro, ma questa volta non per una, due, tre settimane, ma con la prospettiva che rimarrà sempre nella loro casa.
A me è crollato il mondo addosso. Non comprendo. Non capisco. Sono andato da lei, il giorno prima che arrivasse lui, sperando che vedendomi, rinunciasse. Ho trovato una donna che mi è apparsa quasi felice che lui tornasse, come una tossicodipendente che aveva bisogno della sua dose. Lui è tornato e ha trovato la famosa porta della loro casa ancora aperta.
Tu mi consigli di starle vicino. Ma come? Io non vorrei altro, perché io la amo, non sono semplicemente innamorato, la amo. Ma già prima non potevo telefonarle a casa, con sua madre presente, ora con lui in casa potremmo sentirci solo di nascosto, forse una, due volte alla settimana.
Spero che lei abbia ricominciato a seguire la psicoterapia, che in questi casi è molto importante.
Io sono qui. La notte non dormo più. Mi alzo pensando che sia tutto un incubo.
Rossella ti chiedo per favore, tu che hai vissuto una situazione molto simile, di suggerimi come starle vicino, perché forse io sono l'unico raggio di sole della sua vita, ma anche lei lo è per me.
Se dovessi seguire i miei sentimenti, andrei lì per dirle che io non la abbandonerò mai, ma deve essere lei a fare il primo passo, altrimenti non farei altro che utilizzare lo stesso identico linguaggio di lui. Un linguaggio ricattatorio, privo di amore, solo di possesso.
Scusami tanto se ti ho annoiata, ma ho tanto bisogno di ricevere consigli da persone che hanno vissuto tali forme di violenza e come possano essere aiutate.
A presto!
Michele


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