Cari amici, necessariamente in sintesi, perché la piccola sta male, ma qualcosa voglio scrivere.
Sì, cara Lilli, anche a me è successo con uomini coi quali ho avuto rapporti di lavoro o di conoscenza. E' come se io percepissi anche la più piccola sfumatura di aggressività in un uomo, e quando è più di una sfumatura ho una reazione fisica, una scarica di adrenalina, sento paura, il cuore accelera e i muscoli si tendono, come una parte animale che si risvegli dicendomi "all'erta, fuggi!"
In queste situazioni mi sono confrontata e ne è risultato un miglioramento del rapporto, ma anche un'ammissione da parte degli interessati che del vero nelle mie osservazioni c'era.
D., mio figlio, ha quasi 5 anni. Ha iniziato l'osservazione con la psicologa del distretto, per ora 1 solo incontro, prima ci sono andata io per la raccolta anamnestica, in quell'occasione ho raccontato i punti salienti della relazione tra me e mio marito e siccome ho pianto lei ha detto che dato che la situazione è risolta oggettivamente ma non emotivamente potrebbe servirmi fare psicoterapia.
Le ho anche chiesto un consiglio su come fare per spiegare a D. la situazione, qualora cominciasse a fare domande, e forse per il fatto di averne parlato con lei e di essermi resa conto che il momento potrebbe essere più vicino di quanto pensassi, sono andata un po' in crisi. Non ho idea di come dirglielo nè di cosa sia giusto dirgli. E se cominciasse a farmi domande prima che la psicologa mi abbia suggerito il da farsi? E se poi le facesse a mio marito e le risposte non fossero congruenti con le mie?
Ho anche paura ad affrontare il discorso con lui perchè capita ancora che per delle sciocchezze diventi aggressivo verbalmente, anche con D. presente.
Ora devo salutarvi, la piccola ha bisogno, grazie sempre per il vostro tempo e per l'ascolto, e grazie per i consigli tecnici!!