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Ne sono davvero uscita?

Ultimo Aggiornamento: 16/12/2008 03:33
15/12/2008 03:40
 
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Riflessioni e ricordi
Dunque cari amici, ieri notte avevo scritto molto in risposta all’intervento di Lilly, ma non so come oggi non ne ho trovata traccia.
Dopo aver scritto, sono rimasta nel forum e ho letto buona parte della storia di occhichiusi.

Mi sono chiesta se fosse stato giusto aver scritto la mia storia che appare così fortunata rispetto alla sua (non ho altri termini di paragone), poi però mi sono detta che se avessi scritto mentre stavo vivendo nella violenza non ci sarebbero state così tante differenze.
Anch’io sottovalutavo la situazione, consideravo “normali” certi soprusi fatti in nome dell’amore, mi dicevo che era anche colpa mia, del mio caratteraccio, capivo lui, il suo essere a sua volta stato vittima di violenze da parte del padre, il suo ritenere giusto che la donna andasse trattata così perché quello era l’unico modello cui aveva potuto attingere.

“Poverino, ma io ti mostrerò che non è così, che si può essere felici, ti curerò col mio Amore”!?! Questo pensavo.
Cioè, mi sentite? Io capivo lui!! E volevo aiutarlo. La crocerossina…

E intanto lui mi isolava dalla mia famiglia, dagli amici, dimostrava la sua disapprovazione per i miei interessi… e volete che io non cercassi la sua approvazione sempre e comunque? La mia autostima dipendeva da lui, se non piacevo a lui non valevo niente, non ero niente.
Le mie amiche in realtà non hanno capito la situazione, nemmeno la mia migliore amica che mi diceva, pensando di fare bene:”Sai, spesso è anche colpa nostra, non abbiamo pazienza, noi donne, non ci accontentiamo di quello che fanno in casa, ad es., e allora loro si offendono e poi non fanno più niente”… e altre cose del genere. Proiezioni del suo vissuto, suoi sensi di colpa per il suo matrimonio finito.
Un’altra amica:” Ma cosa vuoi, una sberla ogni tanto può capitare, non vuol mica dire che sia un violento, magari eri isterica e ha cercato di calmarti”
Ragazze, la mia autostima era talmente sotto i piedi che io ci credevo a queste cose, e poi per carattere sono un’ipercritica – e forse questa è stata poi la mia fortuna, quello che mi ha consentito di risalire da sola perché mi sono guardata e rigirata e “tagliuzzata” senza pietà. E certo che isterica lo diventavo! Mi privava del valore per me più importante, la mia libertà.

Vi voglio raccontare un fatto. A lui piaceva farmi un certo tipo di foto, e io certo acconsentivo, mi piaceva anche, figuriamoci, piacere a lui così tanto, mettermi in posa per lui, eccitarlo… forse, e questo lo sto pensando adesso, in qualche angolo del mio cervello anche illudermi di avere un certo potere su di lui.
Un giorno mi dice:”Vieni a vedere il tuo sito?”
…Il mio sito? Ma come IL MIO SITO?? L’aveva fatto, aveva messo in internet le mie foto, senza chiedermelo ovviamente, e perché mai, ero sua proprietà. Lui tutto orgoglioso… non capiva, proprio non capiva perché fossi arrabbiata. Ma come, non hai visto quante visite? Quanti commenti positivi? Le tue foto sono le più guardate. Dovevo sentirmi grata, secondo lui.

Mi ha usata alla grande, in tutti i sensi.

Così alla fine di questa giornata in cui ho pensato e ripensato a come sono venuta a conoscenza del vostro forum e a cosa ci faccio effettivamente qui, ecco il post di Gae.
Grazie Gae, vedi non c’è alcun merito in realtà, perché sono approdata qui sulla scia di Chri.
Però c’è il fatto che niente capiti per caso, e in più c’è che io nel primo post non ho parlato della mia principale preoccupazione, che è mio figlio, il figlio avuto da mio marito. (Di questo vorrei ancora parlare, ma non stanotte, ormai è tardissimo.)
Ho lasciato che il raccontare scorresse liberamente e oggi, leggendo Gae, capisco che può avere un senso. E ne sono felice.
Sì, si può uscire dalla violenza e sì, si può ricominciare e sì, fortissimamente sì, si può amare di nuovo, anzi amare per la prima volta!
E ancora, si può allontanare dentro di noi chi ci fa del male, non fargli più sentire che abbiamo paura equivale a togliergli il potere che hanno su di noi, si può fare, così come loro hanno demolito noi, noi possiamo riprenderci lo spazio che hanno invaso nel nostro cuore, nei nostri pensieri, un pezzettino alla volta.
Senza più paura nel cuore, e anche senza rabbia e senza odio, ragazze, si sta così bene quando si riesce a perdonare!
Ho imparato che i cambiamenti sono lenti, a volte impercettibili, ma che si deve avere fiducia perché cambiare si può.
Vi ringrazio di leggere.
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