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Secondo voi un uomo violento può cambiare?

Ultimo Aggiornamento: 08/11/2011 14:37
25/07/2008 03:36
 
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Mi ponevo questa domanda...
secondo voi è possibile?
Come?
25/07/2008 07:02
 
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No, ecco un esempio.
Un uomo che ha usato la cintura come frusta, può giurare di non farlo mai più, e invece, appena di nuovo non riuscirà a controllare la sua rabbia, l'avrà in mano di nuovo.
Ci vorrebbe una lunga ed efficace terapia, ma dubito anche di quella, perchè quel modo di fare lui l'ha acquisito da bambino.
Io li vedo, i bambini che hanno già formati in sè questi schemi di comportamento.
Ecco, intervenendo da bambini sì, ci sarebbe qualche speranza di cambiamento.
Ma oltrepassati i 13, 14 anni, è soltanto un'illusione, altri potranno crederci, io no.
25/07/2008 08:54
 
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Quello che ho scritto però non vale per gli ubriachi, e per tutti quelli che sono violenti senza accorgersene, o che lo dimenticano appena tornano lucidi.
C'è una cosa, però, che mi ha colpita parecchio e che ho sentito spesso da donne del Sud, soprattutto anziane: "Quando un uomo si ubriaca è sempre solo colpa della moglie, che non sa (o non vuole) coccolarlo abbastanza"
25/07/2008 10:47
 
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Cara Triste,
anch'io mi sono molto spesso posta la domanda che ci proponi tu, e l'ho posta anche agli psicologi che mi hanno seguita.
Diciamo la verità, quello che tu ci chiedi e che io chiedevo a me e agli psicologi non è "UN uomo violento può cambiare" ma: "il MIO uomo violento può cambiare?".
Non sottolineo questo aspetto per pignoleria, ma perchè è importante: infatti, se vogliamo innescare una discussione teorica sul fatto che una persona (violenta o altro) possa cambiare, è un discorso, ma porsi invece, nella nostre condizioni, una simile domanda significa sostanzialmente COLTIVARE DELLE ILLUSIONI ma anche spostare l'asse del problema: "se lui cambiasse..."
Cara, noi dobbiamo riprendere la vita nelle nostre mani e dobbiamo farlo da sole, senza sperare o aspettare che "lui cambi".
A differenza di Laura, io penso (in teoria e in generale) che ogni essere umano possa cambiare, migliorare, riscattarsi. Con le opportune terapie, con la motivazione, secondo i casi, secondo le circostanze...con un miracolo (io sono di quelli che credono alla Provvidenza...).
Ma questo è un discorso generale: esistenziale, filosofico, anche un po' religioso.
Riportiamo le cose sul piano concreto e personale: non fermarti neanche un attimo a pensare che il tuo ex possa "cambiare" perchè qusto tipo di ragionamento ti indebolisce e ti espone al rischio di ricascarci. E quando ci si ricasca, poi è sempre più difficile sollevarsi, tirarsi fuori.
Tiro in ballo Saveria: Savè, ho letto la tua storia, tu puoi INSEGNARCI a cosa porta l'esasperazione, ti prego di ricordarlo sempre a tutte noi, soprattutto alle ragazze giovani che coltivano pericolose illusioni!
Perciò, cara Triste, lascia perdere questi pensieri e domandati, piuttosto: come posso rafforzarmi? Cosa in me ha permesso che sopportassi una relazione così maltrattante? Cosa in me (a parte l'amore-dipendenza) mi porta a coltivare ancora delle speranze?
Tesoro, sei così giovane: non rovinare la tua vita e fai di tutto, invece, per fare di questa brutta esperienza un fattore di crescita e di maturità PER TE.
Non cadere nel gorgo della illusione "io ti salverò": come ho già scritto tempo fa, noi dobbiamo salvare noi stesse...e già non è facile.
L.
[Modificato da Lilli66 25/07/2008 10:48]
26/07/2008 00:21
 
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Questa domanda sembra essere figlia di un'altra domanda... Ma io posso cambiare il carattere violento del mio partner?

Alla domanda posso rispondere soltanto con un... Sono propenso a credere di NO... però non va sottovalutato l'aspetto terapeutico e la volonta della persona di farsi aiutare, che passa per l'accettazione di se, del proprio carattere violento della disponibilità ad intraprendere un percorso rieducativo.

Ma quasi sempre ci troviamo di fronte ad un uomo che nega l'evidenza, che proietta la sua frustrazione, rabbia, violenza sopra la donna che "ama" e che rinnega spudoratamente quello che fa...

Senza consapevolezza non si può intraprendere nessuna strada terapeutica, senza il supporto di professionisti non si può pretendere di cambiare il proprio partner...

Allora mi va di fare un esempio... Quando ci si trova di fronte ad un tumore in stato avanzato con metastasi in tutto il corpo siamo di fronte ad un destino segnato, ma se invece preveniamo mediante la conoscenza del nostro corpo possiamo intervenire in tempo per sconfiggerlo...

La chemioterapia è vittoriosa soltanto se il male è preso in tempo...

Voi donne dovete subito riconoscere la violenza del vostro compagno, tutelare il vostro futuro segnalando la cosa a chi di dovere, se lui rifiuta le "cure" allora estirpate alla radice il problema, e non domandatevi mai più "se potevo", se sapevo", "se fossi stata diversa forse" ect, perchè da quel momento in poi l'unica domanda che dovete porvi è: Quanto è contata la mia DIGNITA' DI DONNA io in tutto questo?

Nessuno ha il diritto di "togliervi la vita", ma neanche voi avete il diritto di negarvi alla vita...

Un abbraccio
gae
[Modificato da FidelisAdmin 26/07/2008 00:29]
26/07/2008 02:13
 
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Re:
FidelisAdmin, 26/07/2008 0.21:

Nessuno ha il diritto di "togliervi la vita", ma neanche voi avete il diritto di negarvi alla vita...



"Le vorremo libere e felici, ma prima di tutto vive...."
dalla home.page del CADMI di Milano
31/07/2008 16:59
 
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ciao a tutte,come vedo mi mettete in ballo a questo discorso e vi rispondo ,io non sono stata presente nell ultima settimana.
secondo me un uomo violento non cambia,ci prova ,ci riprova ma il suo io e quello di voler dimostrare a tutti che è piu forte,sia nel parlare che nel dare,nel mio caso lui mi metteva in discussione con i miei figli ,lo so erano anche i suoi,ma se ci lasciava andare forse tutto questo non sarebbe capitato,ma continuo a dire che qui ancora oggi dobbiamo accondiscendere alla parola del marito per il bene della famiglia ,o giusto o sbagliato.
Epoi rispondo a Laura questo detto non l avevo sentito ,ma ....nel mio caso non fa ,io quando lui voleva stare solo con me ,prendevo i miei figli e li portavo dai miei o dai suoi ,ed ero tutta per lui,sai che sono arrivata a fare delle cose che ancora oggi mi chiedo ma per amore dove si arriva,parlare e chiedergli delle sue fantasie e poi realizzarle,non e stato facile per me, ma mi bastava che lui ero felice ,sereno,mi chiedevo forse il suo modo di essere di prima e cambiato e devo capirlo con tutto quello che si vede e si sente in giro,ma a cosa e servito ,sai una volta la sua mamma mi ha accusata che non sapevo soddisfare suo figlio e li e scattata dentro di me un senso di disgusto,ne ho parlato poi con lui ,rispondendomi che sua madre voleva sapere i particolari ma io ho sempre ribadito che quello che si fa a letto e cosa tra due persone che si amano . non puo entrare ne la mia ne la sua, e sai perche questa accusa ,xche io le dicevo a mio marito forse se vai con un altra donna capirei ma attaccarti alla bottiglia non lo capisco......e alle altre donne ci e arrivato pure .quindi chiudo cosi ,ve lo detto la mia storia lo sintetizzata assai.
qui se sbaglia il marito e sempre colpa della moglie!
31/07/2008 17:05
 
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ah ,scusate ma non e bello dire ai figli ,papa vuole restare solo con me e a voi vi devo lasciare un paio di giorni dai nonni , e i figli mamma sta tranquilla pensa a papa per ora.
31/07/2008 18:27
 
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Cara Saveria,
i tuoi interventi sono sempre molto belli, forti e pieni di immediatezza: quando li leggo mi sembra di sentirti parlare, anche se non ti conosco di persona!
Capisco il tuo dramma, sai anche a me è accaduta esattamente la stessa cosa che racconti tu: ogni cosa era colpa mia, ogni errore del mio ex marito colpa mia, ero io "gli tiravo le botte dalle mani", non era lui un violento...lui non avrebbe fatto del male ad una mosca...
Anche nel mio caso c'era una suocera (anzi, una intera famiglia) che pretendeva di comandare pefino nella mia intimità!
Putroppo è necessario guardare in faccia la realtà e ammettere che la cultura che regna ancora oggi soprattutto in certe aree del nostro paese è maschilista e favorevole alla violenza sulle donne.
Il mio ex suocero amava ripetere un detto che ho sentito anche da altre persone:
"quando torni a casa, picchia tua moglie, anche se non sai perchè: lei lo sa"
A lui sembrava una cosa molto spiritosa da dire, a me ha semrpe fatto venire i brividi, anche perchè penso che nel nostro caso sia vero, un "perchè" delle botte che prendiamo siamo realmente capace di inventarcelo!
Ciao, ti mando un abbraccio,
L
31/07/2008 19:27
 
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Io vorrei!!!! [SM=g27994] avrei voluto come te che fosse così...
Ma non lo credo, mia mamma ricordo dopo che mio padre la picchiava e io gli dicevo lascialo perchè lo sopporti lei mi rispondeva non è colpa sua e la sua indole.....
Non pensarci sprechi le energie e come ti hanno già detto ci ricaschi e la prossima volta lui si sentirà ancora più sicuro, e aumenterà la sua violenza.
Mi riallaccio a quello che dice Lilli sul detto...
Sai la prima volta che mi ricordo mi ha schiaffeggiato è stato proprio perchè un suo collega l'ho ha consigliato di farlo gli ha detto così la fai ragionare.... (avevamo avuto una forte discussione è io ero decisa a lasciarlo)
Pensate alla pausa pranzo tornò proprio per fare quello che gli aveva consigliato il suo caro collega.....
E non per chiedermi scusa

un bacio, monica
01/08/2008 15:31
 
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L'uomo violento non cambierà mai... ma l'uomo in genere è portato a non ravvedere mai i suoi comportamenti per una sorta di orgoglio maschile. Mi dispiace essere così terribilmente sincera ma è un dato di fatto: l'uomo non scende mai a compromessi relativi alla messa in dubbio della sua mascolinità, della sua forza, di una libertà e concessione del quasi tutto (rispetto la donna).
Vi è mai capitato di sentir dire per un uomo che ha tante avventure :"Che poco di buono"??? la donna sarebbe considerata tale!!!

L'uomo si è sempre vantato e sempre lo farà di tutto ciò che ancora oggi una società prettamente maschilista gli consente a svantaggio della donna.

Forse ho un pò generalizzato ma sempre dentro i margini della tematica: Luomo non cambierà se prima non sarà a cambiare la mentalità della gente, una cultura maschilista ancora fortemente radicata che anche se, in occidente, non punisce la donna la etichetta.

Molto probabilmente con una buona ed efficace azione educativa, ancora nella tenera età di un bambino, si potrebbe lavorare affinchè vengano smantellati certi stereotipi assurdi, ma è un tipo di lavoro che va fatto in sinergia, in rete con tutto il territorio a livello mondiale, per cercare di estirpare radici tanto profonde che, più o meno, esistono nei nostri paesi. Il bambino già in famiglia assurge le prime "regole" di vita, che lo portano già ad essere nella società un bambino con dei prerequisiti da far rispettare. Ripeto un lavoro costante, continuativo, in rete potrebbe dare dei risualti, ma sicuramente non a breve termine.

Nella fattispecie "uomo violento" loro non cambiano,io consiglio sempre alla donna vittima di tale situazione di andare via e pensare di salvare la sua di vita...

Un abbraccio...







01/08/2008 17:43
 
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Mah, Ines, secondo me sei troppo dura! Forse per "deformazione professionale"...effettivamente, con il lavoro che fai, penso che tu ne veda "di tutti i colori" e questo ti condiziona molto nei tuoi giudizi.
Io penso che:
1) gli uomini non sono tutti uguali, anzi, la maggioranza è composta da persone perbene, sensibili, rispettose e responsabili...solo che fa molto più chiasso la "minoranza" di maschilisti e, all'interno di questa, della ulteriore minoranza di uomini violenti! Le migliaia di uomini che rispettano la propria compagna, lavano i piatti e non si sognerebbero mai di alzare le mani non fanno notizia...fa notizia la violenza, la brutalità;
2) le persone possono sempre cambiare in meglio (ma anche in peggio...): però devono volerlo, incontrare le situazioni giuste, etc...il che non è facile;
3) forse anche un uomo violento può cambiare: secondo me si. Ma la questione è: questo "forse" è molto aleatorio e non possiamo e non dobbiamo costruirci nulla, noi donne, perchè costruire una speranza su una possibilità così vaga è molto pericoloso.
4) quindi la domanda non è: "un uomo violento può cambiare?", ma "io, donna maltrattata, posso cambiare il mio uomo?"...questa domanda non ha risposte alternative, ma c'è un'unica risposta: NO.
Non possiamo cambiarli.
Non dobbiamo sperare che cambino.
Forse possono cambiare: ma non dipende da noi e non è affar nostro. Noi dobbiamo cambiare noi stesse: questo possiamo e dobbiamo farlo.
Come spesso accade, lo spirito da crocerossima delle donne maltrattate ("io ti salverò!") può nascondere anche una inconscia volontà di NON affrontare i propri problemi, di non prendere nelle proprie mani la propria vita...votandosi anima e cuore alla causa persa di "redimere" un marito violento, una donna rinuncia al suo impegno verso se' stessa, di vivere pienamente, felicemente, autenticamente.
Ciao,
L.
01/08/2008 21:43
 
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Già...lo spirito da crocerossina che mi ha portato a continuare il rapporto con un ragazzo anche dopo aver scoperto che era tossicodipendente.
Lo stesso spirito che mi ha fatto affrontare momenti di pura oscurità, per stare vicina al ragazzo con cui stavo, senza badare a me stessa.
E chi ci pensava a me?

...

Forse è vero, anzi E' VERO, che occuparmi di lui mi faceva evadere dal pensare ai miei problemi.

Nello stesso periodo mia madre, vedova, ha cominciato a convivere col suo compagno in casa mia. Io praticamente sono scappata di casa. Vivevo con questo questo ragazzo e fumavamo erba o hashish tutto il giorno, iniziavo a bere birra fin dalla mattina. Insomma un periodo di continuo stordimento. Ho smesso di frequentare l'università, mi hanno licenziata dal lavoro che avevo
Poi le cose sono cambiate, lui ha manifestato la volontà di smettere e ha compiuto tutti i passi per farlo. Sottolineo che io non gli avevo mai chiesto di smettere, è stato proprio lui un giorno a dirmi di volerlo fare anche per me.

Ora questo ragazzo è riuscito ad uscire dalla sua dipendenza da eroina, sta bene ormai da un anno. Immagino che questa cosa abbia influito sulle mie speranze di "redenzione" del mio attuale ex...

Ora mi rendo conto del fatto che è molto difficile che lui cambi e non voglio sperarci. Il suo destino non dipende da me.
IL MIO SI!
[Modificato da Triste84 01/08/2008 22:19]
02/08/2008 12:55
 
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Brava, ecco la prospettiva giusta che non dobbiamo mai perdere di vista!
07/08/2008 14:43
 
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Cara Lilly voglio innanzitutto risponderti circa il mio post precedente: sicuramente sono stata troppo dura ma mi spiego meglio:
Sicuramente nel momento in cui un uomo diviene consapevole del suo essere "un violento" e chiede un aiuto professionale può anche darsi che lo si possa aiutare attraverso un percorso lungo ed articolato.
Ma...cara amica...quante volte un uomo si rende conto di ciò e decide di mettersi in gioco? ti dico subito "molto raramente", è più facile per lui pensare che sia colpa della propria compagna, che sia lei ad instigare in lui certi comportamenti.

Questo atteggiamento di non riconoscere come anomalo e disumano tale comportamento rientra (a grandi linee ed escludendo uomini che fanno realmente l'eccezione)nella tipologia dell'ESSERE UOMO, che come ho scritto nel post precedente e prescindendo all'essere o meno violento,difficilmente ammette ed accetta di ravvedere il proprio comportamento, rispetto alla donna che è molto più aperta al cambiamento personale.
Questo non vuole certo dire che gli uomini siano tutti uguali, conosco uomini davvero meravigliosi:sensibili, nobili di cuore, affettuosi e rispettosi. Ma come si dice, è come se fossero quell'eccezione che conferma la regola...

Naturalmente si tratta, in questo caso, di una mia opinione personale che sicuramente negli anni si è mista di esperienza professionale...in un territorio tra l'altro come il mio!!!

Un abbraccio...


07/08/2008 14:45
 
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A Triste84 volevo dire:BRAVA, questo è il modo giusto di affrontare la situazione...
Coraggio, noi siamo qui per sostenerti..
08/08/2008 09:00
 
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Re:
Pedagogista, 07/08/2008 14.43:

sicuramente sono stata troppo dura ma mi spiego meglio:
Sicuramente nel momento in cui un uomo diviene consapevole del suo essere "un violento" e chiede un aiuto professionale può anche darsi che lo si possa aiutare attraverso un percorso lungo ed articolato.
Ma...cara amica...quante volte un uomo si rende conto di ciò e decide di mettersi in gioco? ti dico subito "molto raramente", è più facile per lui pensare che sia colpa della propria compagna, che sia lei ad instigare in lui certi comportamenti.

Questo atteggiamento di non riconoscere come anomalo e disumano tale comportamento rientra (a grandi linee ed escludendo uomini che fanno realmente l'eccezione)nella tipologia dell'ESSERE UOMO, che come ho scritto nel post precedente e prescindendo all'essere o meno violento,difficilmente ammette ed accetta di ravvedere il proprio comportamento, rispetto alla donna che è molto più aperta al cambiamento personale.
Questo non vuole certo dire che gli uomini siano tutti uguali, conosco uomini davvero meravigliosi:sensibili, nobili di cuore, affettuosi e rispettosi. Ma come si dice, è come se fossero quell'eccezione che conferma la regola...

Naturalmente si tratta, in questo caso, di una mia opinione personale che sicuramente negli anni si è mista di esperienza professionale...in un territorio tra l'altro come il mio!!!



Ines, io concordo con te, e quella che tu definisci opinione, a me sembra la descrizione di un dato di fatto fin troppo evidente per chi mantiene gli occhi bene aperti sulla realtà.
E per chi ha a che fare con molte famiglie, nel suo lavoro quotidiano.

Capisco perfettamente cosa intendi, quando dici "un territorio come il mio", perchè qui da me, dove la mentalità è un po' più aperta, risultano ancora più evidenti certe posizioni di persone immigrate qui.
Anche se ormai dovrebbero essersi integrate, dopo parecchi anni e già nella seconda o terza generazione, ugualmente ci tengono a sottolineare spesso che la pensano in modo diverso.
Io ho sofferto particolarmente questo, perchè ho avuto anni di una specie di "istruzione" su come deve comportarsi una donna, secondo quella mentalità, e con un disprezzo abbastanza pesante su alcuni comportamenti che a noi sembrano naturali e che invece, per alcuni, sarebbero da correggere.

Guarda, io spero che pian piano le cose cambino anche da voi, che migliori la situazione, anche se a me sembra che al contrario, in questi ultimi anni si stiano facendo passi indietro e si stiano un po' perdendo conquiste che ormai, almeno qui da noi, erano acquisite e sembravano consolidate.
Spero di sbagliarmi, oppure, se ho ragione, spero che presto si prenda di nuovo la direzione giusta, verso un'emancipazione sempre maggiore.
Perchè credo che ci sia poco da fare: fino a quando non cambieranno proprio le idee, i cervelli della gente (uomini e donne), la mentalità comune, poco potranno fare le leggi e qualsiasi altra cosa.
Credo che moltissima importanza abbia l'educazione, perchè solo da bambini alcune idee possono essere plasmate, e sugli adulti, invece, purtroppo c'è poco da fare, quando la personalità è formata.
Nemmeno lo psichiatra più competente può fare molto.
Per questo concordo con te, e ben difficilmente un uomo può smettere i suoi atteggiamenti violenti.
Può trovarsi costretto a non metterli più in atto, questo sì, ma dentro di lui resterà sempre l'idea che la costrizione e la violenza fa parte dei suoi diritti e anzi si sentirà trattato ingiustamente, se verrà messo nelle condizioni di non poterle esercitare.

E' un concetto, purtroppo, strettamente connesso con una distorta idea della "virilità", che è ancora troppo diffuso e radicato, perchè è restato valido per troppi secoli, nella nostra civiltà.
E purtroppo, i cambiamenti di questo tipo, connessi agli aspetti antropologici, necessitano di tempi estremamente lunghi per cambiare.


[Modificato da keridwen. 08/08/2008 09:15]
08/08/2008 11:29
 
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A mio avviso stiamo andando fuori tema...

La violenza non ha colore, principi, e percorre trasversalmente tutti i ceti sociali, popolazioni e culture...

Secondo voi un uomo violento può cambiare? Questa è la domanda... e non se l'uomo "normale" sia orgoglioso, non ammette mai di sbagliare, sia maschilista ect, altrimenti se ci mettiamo ad analizzare le principali sfaccettature caratteriali che accomunano quasi tutti gli uomini, facciamo la stessa cosa con la donna.

Qui credo si parli di UOMO VIOLENTO, e non credo sia in comunione con L'UOMO in genere, non vorrei che passasse un messaggio distorto: UOMO = VIOLENZA

Quindi io credo che ogni volta bisogna sempre analizzare bene il contesto in cui avviene la violenza, con quali modalità e soprattutto le motivazioni che spingono l'uomo violento ad essere tale. Mi direte e la donna fa da cavia? Ma assolutamente no! La donna ne deve uscire, secondo le modalità che conosciamo tutti. Devono essere gli organi competenti, la comunità scientifica ad analizzare ogni singolo caso, trovare gli strumenti giusti affinché s'intraprenda un possibile percorso terapeutico. Mi direte, perchè? Beh questi uomini non staranno dietro le sbarre per l'eternità, anzi nella maggior parte dei casi non ci entra proprio, e una volta fuori che si fa? Il carcere non modifica il carattere violento,forse un percorso psicoterapeutico si.

La violenza infatti è uno dei reati a più alto tasso di recidiva e le misure preventive sono urgenti, sia per tutelare le donne vittime di una violenza terribile,quotidiana, sia per mettere gli autori di questo crimine nella condizione di difendersi da un possibile atteggiamento tanto riprovevole quanto irrefrenabile.

Bisognerebbe cercare, come ho detto sopra, le cause della violenza, io credo che non esiste un’origine comune a questi comportamenti violenti. Sappiamo tutti che però per esempio certi uomini violenti hanno subito a loro volta violenza durante l’infanzia, o abuso sessuale...

Chiudere le porte a priori e dire "NO L'UOMO VIOLENTO NON PUO' CAMBIARE" significa non affrontare il problema nella sua interezza. E non affrontarlo significa lasciare in giro, in mezzo alle possibili "prede", ancora una volta, un uomo violento!


Un abbraccio
Gae
[Modificato da Geneshys 08/08/2008 12:30]
19/08/2008 13:35
 
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Re:
[QUOTE]Mi ponevo questa domanda...
secondo voi è possibile?
Come?[/QUOTE]

Buon giorno sono nuova di questo forum, ho letto diversi post e in quasi tutti ho ritrovato una parte della mia vita, ma questa domanda L'uomo violento puo' cambiare m'interessa particolarmente, perche' e' una domanda che mi sto ponendo da quasi un anno, ma prima per correttezza e per poter capire la situazione Vi raccontero' la mia storia:
Sono sposata da 23 anni due figli, eravamo giovanisimi entrambi, la mia storia di violenza e' iniziata gardualmente la prima che io ricordi e' stata dopo 2 mesi dal matrimonio io incinta di 7 mesi, non ricordo il motivo, ma mi ricordo io a terra e lui che mi da un calcio, io che voglio andarmene e lui che mi ferma implorando e scusandosi, e io resto.
Da qui molti altri episodi si sono susseguiti era un escalescion dai pugni sul tavolo, al lancio di piatti e quant'altro a sua portata fino ad arrivare alla violenza fisica, principalmente le mani al collo con strangolamento, i motivi erano i piu' svariati dal mangiare non di suo gradimento, dalle pulizie, alle mie proteste per l'interferenza di sua madre nella nostra vita, si sua madre ha avuto un ruolo importante nei nostri litigi lei si e' impossesata di mia figlia e si comportava come se la madre fosse lei e non io e alle mie proteste lui prendeva le difese di lei. Mi ha allontanato da tutte le amicizie in principio per il fatto che non avevamo la macchina e non potevo muovermi, poi ogni persona non era adatta, aveva qualcosa che non andava, solo le sue conoscenze i suoi amici e rispettive mogli andavano bene, mi ha allontanato dalla mia famiglia criticando mia madre e il suo modo di fare e parlare (a lei lui non piaceva).
Quando ho iniziato a lavorare e' stata una liberazione un modo per evadere da quella gabbia in cui tornavo tutte le sere, mi sono concentarata sul lavoro ignorando cio che succedeva a casa, ho fatto carriera, sono arrivata a guadagnare piu di lui e questo e' stato peggio, lui ha fatto di tutto perche io lasciassi perdere, se ritardavo 5 minuti erano urla e litigi, dovevo andare a cena con clienti me la faceva pagare non direttamente ma indirettamente accusandomi di trascurare la famiglia i figli la casa, alla fine ho ceduto, credendo che fosse veramente colpa mia della situazione in famiglia. Lui mi ha sempre fatta sentire brutta, incapace, inadeguata, davanti alle altre persone mi denigrava (come faceva e' fa sua madre con suo padre), io per lui non ero brava a cucinare, a curare la casa, se io dicevo qualcosa non era mai accettato ma se la stessa cosa veniva detta da un altro allora si! Se mi rifiutavo a letto poi erano litigi furibondi, accuse di tutti generi e pensare che capitava a giorni alterni, spesso quando ero decisa a dire no, mi prendeva a calci e a calci mi spingeva fuori dal letto, una volta e' arrivato a violentarmi.
Senza contare le minacce di usare i fucili da caccia, o di dare fuoco alla casa. Anche la figlia unavolta diventata grande quando si opponeva lui si girava contro di lei e io intervenivo interponendomi tra loro e faccendo in modo che la sua violenza si scagliasse su di me e non su di lei. Lui il marito quando era in queste fasi letteralmente era fuori di se' non era in grado di controllarsi. La mia psicologa mi chiese un giorno come facevo a bloccarlo? Quando la sua violenza arrivava ad un certo punto in cui la mia paura diventava terrore, reagivo aggredendolo verbalmente e in questo modo prendevo il sopravvento e lui si bloccava.
Un anno fa' circa mi sono resa conto che anche il figlio stava crescendo e si stava opponendo al padre e che poteva finire male, dopo l'ennesima lite in cui lui mi disse seduti in macchina io e lui " se fossi sicuro che tu morissi, mi lancerei contro il guardareil" faccendo il gesto, qui ho avuto paura, e il giorno dopo ho chiamato la psicologa del comune prendendo appuntamento.
Ma prima del colloquio un'altra lite lui con un pugno che sfiorava la mia testa e' andato a sfondare il mobile della cucina, e poi con il figlio e mentre gli stava mettendo le mani al collo, ho urlato e reagito uscendo fuori di me', mi ha preso per il collo stringendo e poi spintonandomi via, io ho fatto la valiga , ho detto basta ero decisa, ma e' intervenuta la figlia che lo ha giustificato dandomi contro, e dicendomi che la lasciavo nella m.... .
Sono rimasta, gli ho che doveva curasi, che sarei rimasta solo a quella condizione, e che non ci sarebbe piu stato una prossima volta.
Il giorno dopo sono andata all'appuntamento ho mostrato i segni che avevo sul collo e spiegato la situazione, subito si sono allertati essendoci un minore coinvolto, lo hanno chiamato per parlare, lui era docile, amorevole, simpatico come lo era sempre fuori casa, ma non e' riuscito a influenzare il giudizio anzi sono stati messi dei paletti via le armi da casa subito, e lui doveva sottoporsi a terapia, ha accettato, l'ho saputo dopo che se non accettava sarebbe stato allontanato o sarebbe stato allontanato il ragazzo.
Lui si e' cercato lo psicologo a pagamento, lo psicologo ha voluto incontrare anche me' e il marito voleva che andassi anch'io dal suo ma ho rifiutato, sono rimasta con quello pubblico da cui mi sentivo piu' tutelata.
Comunque per concludere e tornare alla domanda iniziale, lui da quando e' entrato in cura non ha piu avuto reazioni violente di quel tipo, si alcuni episodi in cui credevo esplodesse ma non e' successo.
In principio diceva che andava dallo psicologo per me' perche io l'ho voluto, che lui stava bene anche prima e che ero io a provocare la sua reazione violenta, anzi che non era vero che mi strangolava ma che mi spingeva via per il collo, ha ammesso di avermi violentata dicendo ma si e' successo una volta. Molte delle cose che ha fatto dice di non ricordarsele, e non ne vuole parlare, perche dice che fanno parte del passato e che le ha cancellate e che devo cancellarle anch'io per poter andare avanti.
Da quasi subito e' diventato l'nnamorato ideale dice che si e' scoperto innamorato piu di prima, sms, fiori lasciati ovunque, continue richeste di coccole, baci, ecc. addirittura ora piange, cosa mai avvenuta prima. nei primi tempi questo attaccamento era quasi morboso, e se io non ricambiavo erano fiumi di parole per convincermi della sua buona fede, ora dopo un anno si sono attenuate. Lui continua ad andare dallo psicologo che pero' gli ha gia detto che non serve piu' che lui ci vada, che ha preso coscenza, che il suo problema era l'insicurezza, e la gelosia, che lo portava a quelle reazioni.
Bene ora io mi chiedo come dice il post e' possibile che lui dopo 23 anni di violenza fisica e psicologica sia guarito in un anno di terapia? solo prendendo coscenza dei suoi errori?
[Modificato da Geneshys 19/08/2008 15:11]
19/08/2008 15:24
 
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Ciao amica e benvenuta in forum...

La tua storia sembrerebbe a lieto fine e inoltre da una risposta positiva alla domanda... Si in effetti un uomo violento può cambiare, se cosciente del suo stato e supportato adeguatamente.


Lui si e' cercato lo psicologo a pagamento, lo psicologo ha voluto incontrare anche me' e il marito voleva che andassi anch'io dal suo ma ho rifiutato, sono rimasta con quello pubblico da cui mi sentivo piu' tutelata.



Magari era un modo costruttivo per fare terapia di coppia, cosa che credo sia indispensabile a questo punto. Lui ha fatto tutto da solo con il suo psicologo, tu con il tuo... Credo sia necessario adesso un percorso comune tale da togliere qualsiasi dubbio e costruire insieme da quelle rovine.


lui da quando e' entrato in cura non ha piu avuto reazioni violente di quel tipo, si alcuni episodi in cui credevo esplodesse ma non e' successo.



La vostra vita di coppia è sempre stata molto tormentata, anche dopo la terapia cosa vi spinge sempre a un confronto così aspro, a discussioni che addirittura potrebbero sfociare nuovamente in violenza?


In principio diceva che andava dallo psicologo per me' perche io l'ho voluto, che lui stava bene anche prima e che ero io a provocare la sua reazione violenta, anzi che non era vero che mi strangolava ma che mi spingeva via per il collo, ha ammesso di avermi violentata dicendo ma si e' successo una volta. Molte delle cose che ha fatto dice di non ricordarsele, e non ne vuole parlare, perche dice che fanno parte del passato e che le ha cancellate e che devo cancellarle anch'io per poter andare avanti.



La cosa che mi lascia perpresso è che lui non ricordi nulla o quasi del suo comportamento violento, o non vuole ricordare... Ma credo sia importante anche per te è sentire dalle sue parole di aver preso coscienza di tutto il male che ti ha fatto, cosa che non è ancora avvenuta a quanto pare. Forse il suo orgoglio gli impedisce di ammetterlo ma questo non fa bene ne a te ne a lui.

L'unica cosa che posso dirti è:

1) Continuare a sperimentare questa convivenza;
2) Intraprendere un percorso di terapia di coppia (indispensabile a mio avviso)

Cordialmente
Gae



[Modificato da Geneshys 19/08/2008 15:25]
19/08/2008 21:10
 
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Cara amica,
ho letto con attenzione il tuo post e sottoscrivo la risposta che ti ha dato Gae.
Anche a me la tua sembra una storia "a lieto fine": forse la sofferenza di vostro figlio, insieme alla prospettiva di vedersela con la giustizia (quando i servizi sociali funzionano possono fare tanto!) hanno portato tuo marito a impegnarsi realmente.
Un anno di terapia non è moltissimo ma non è nanche poco: può darsi che un cambiamento sia avvenuto, chissà.
Certo, il fatto che tuo marito non voglia più parlare del passato lascia un po' perplessi. In un certo senso, è anche comprensibile: penso che anch'io, se commettessi degli errori così brutti come lasciarmi prendere dalla violenza verso le persone che ami, proverei l'impulso di voler cancellare tutto e ricominciare da zero.
Tuttavia, questo non è possibile perchè non fa i conti con le TUE sensazioni, i TUOI sentimenti: tu hai sicuramente dentro di te oceani di rabbia, paura, sfiducia e senso di umiliazione che DEVI poter tirare fuori, esprimere, anche in faccia a tuo marito, perchè altrimenti ti troveresti ancora una volta a subire, anche se per una buona causa.
Insomma, a mio avviso la terapia di coppia potrebbe essere la ciliegina sulla torta della guarigione di tuo marito.
Una alternativa potrebbe essere, da parte tua, riprendere quella iniziale proposta di tuo marito e fare qualche incontro insieme al suo psicologo: così potresti esprimere i tuoi sentimenti in un contesto "protetto", cioè con la presenza del suo psicologo (non dimenticare che la RABBIA è un sentimento legittimo e sano! Ci sono poi modi sani o sbagliati di esprimere la rabbia, questo è determinante!) e nello stesso tempo verificare se il cambiamento di tuo marito è reale.
Penso che tuo marito potrebbe accettare facilmente questa soluzione, poi se hai ancora dei dubbi potresti proporre la terapia di coppia classica.
Ti saluto con un abbraccio e ti invito a restare comunque qui nel forum: credo che la tua esperienza possa essere molto interessante per tutte noi e anche per gli operatori.
Per esempio: mi piacerebbe sapere quali segnali hai notato all'inizio, rispetto a questo cambiamento, se il ruolo di tua suocera è stato ridimensionato, come vivono i tuoi figli questa situazione attuale. Ci sono tante cose che mi piacerebbe chiederti...tante altre te ne chiederanno le altre amiche (senza illuderci troppo..ovviamente).
Ciao,
L.
20/08/2008 08:16
 
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Lilli66, 19/08/2008 21.10:

Cara amica,
ho letto con attenzione il tuo post e sottoscrivo la risposta che ti ha dato Gae.
Anche a me la tua sembra una storia "a lieto fine": forse la sofferenza di vostro figlio, insieme alla prospettiva di vedersela con la giustizia (quando i servizi sociali funzionano possono fare tanto!) hanno portato tuo marito a impegnarsi realmente.
Un anno di terapia non è moltissimo ma non è nanche poco: può darsi che un cambiamento sia avvenuto, chissà.
Certo, il fatto che tuo marito non voglia più parlare del passato lascia un po' perplessi. In un certo senso, è anche comprensibile: penso che anch'io, se commettessi degli errori così brutti come lasciarmi prendere dalla violenza verso le persone che ami, proverei l'impulso di voler cancellare tutto e ricominciare da zero.
Tuttavia, questo non è possibile perchè non fa i conti con le TUE sensazioni, i TUOI sentimenti: tu hai sicuramente dentro di te oceani di rabbia, paura, sfiducia e senso di umiliazione che DEVI poter tirare fuori, esprimere, anche in faccia a tuo marito, perchè altrimenti ti troveresti ancora una volta a subire, anche se per una buona causa.
Insomma, a mio avviso la terapia di coppia potrebbe essere la ciliegina sulla torta della guarigione di tuo marito.
Una alternativa potrebbe essere, da parte tua, riprendere quella iniziale proposta di tuo marito e fare qualche incontro insieme al suo psicologo: così potresti esprimere i tuoi sentimenti in un contesto "protetto", cioè con la presenza del suo psicologo (non dimenticare che la RABBIA è un sentimento legittimo e sano! Ci sono poi modi sani o sbagliati di esprimere la rabbia, questo è determinante!) e nello stesso tempo verificare se il cambiamento di tuo marito è reale.
Penso che tuo marito potrebbe accettare facilmente questa soluzione, poi se hai ancora dei dubbi potresti proporre la terapia di coppia classica.
Ti saluto con un abbraccio e ti invito a restare comunque qui nel forum: credo che la tua esperienza possa essere molto interessante per tutte noi e anche per gli operatori.
Per esempio: mi piacerebbe sapere quali segnali hai notato all'inizio, rispetto a questo cambiamento, se il ruolo di tua suocera è stato ridimensionato, come vivono i tuoi figli questa situazione attuale. Ci sono tante cose che mi piacerebbe chiederti...tante altre te ne chiederanno le altre amiche (senza illuderci troppo..ovviamente).
Ciao,
L.



Mi fa' piacere che voi siete cosi' convinti che abbia davvero fatto un cambiamento, io non lo sono cosi' sicura.

dentro di te oceani di rabbia, paura, sfiducia e senso di umiliazione che DEVI poter tirare fuori, esprimere, anche in faccia a tuo marito,


Non posso parlarne, con lui appena accenno qualcosa del passato lui si irrita e viene fuori con la frase, "per quanto dovro' pagare" " se tu continui a parlarne allora finiamola qui! ogniuno per la sua strada" e altre farsi del genere con la minaccia di separazione, addirittura le trasmissioni televisive, i film ecc. che parlano di violenza sulle donne lui non vuole che io le veda.

riprendere quella iniziale proposta di tuo marito e fare qualche incontro insieme al suo psicologo: così potresti esprimere i tuoi sentimenti in un contesto "protetto", cioè con la presenza del suo psicologo


Avevo scritto che non ho voluto stare con il suo psicologo perche non mi sentivo tutelata, questo perche incontrandolo ho sentito ostilità da parte della persona quando ha saputo che ero di origini tedesche lui e' ebreo ed e' stato in campo di concentramento da piccolo. Inoltre la persona che ha scelto il marito sara' anche un valido professionista ma non l'ho trovato nell'albo degli psicologi o degli psichiatri, e si fa pagare senza ricevuta,(cosa usuale).
Sono anche convinta che il marito abbia alquanto ridimensionato gli eventi accaduti e a volte mi riferiva cose dette in terapia che davano comunque a me' la responsabilita delle sue ire, come ad esempio spesso mi ripete che lui se la prendeva perche io avevo il muso, ed ero arrabbiata, e lui passava alle vie di fatto quando io urlavo.

Per esempio: mi piacerebbe sapere quali segnali hai notato all'inizio, rispetto a questo cambiamento,


Il cambiamento e' stato piu' che altro mio, sono diventata forte, la mia autostima e' cresciuta, dovete sapere che io pesavo 85 kg ero invisibile agli occhi degli uomini, e mio marito mi ha sempre detto(anche a letto) che ero grassa, che a nessun uomo io avrei potuto piacere, che il mio seno era cadente, ecc. e io ero convinta che fosse vero. Quando un giorno ho scoperto per caso che una persona era interessata a me',era un bel uomo con una posizioni lavorativa invidiabile, ma anche lui sposato, non e' successo nulla siamo amici a distanza, ma questo fatto mi ha fatto bene mi ha dato la spinta per cambiare me stessa, mi sono messa a dieta, lentamente ci sono voluti un anno e mezzo, e poi ho tagliato i capelli anche questo e' stato una conquista lui il marito non voleva assolutamente, e io l'ho fatto ugualmente e mi sono fatta bionda,ho comprato un paio di jeans stretti (non mettevo i pantaloni da una vita) e WAUUUUUUUUUUUUUUU mi sono sentita come olivia in greas, gli uomini si giravano, in principio non riuscivo a crederci, un giorno al supermercato uno si avvicina e mi dice lei e' proprio bella! non credevo alle mie orecchie, non era possibile, l'avevo sognato. beh questo e' stato la mia forza la mia autostima era salita alle stelle, poi qui in internet parlando dei miei problemi ho trovato tante amiche e amici amicizie che durano ormai da piu di 2 anni, e mi hanno fatto forza e mi sono stati vicini. Tutto questo mi ha dato la forza di reagire, non ero piu la ragazzina debole e arrendevole, con mille paure, sapevo ora che se anche finiva il mio matrimonio non sarei stata sola ad affrontare il leone, che avrei potuto comunque ricostruirmi una vita.
Lui come ha reagito lui, volete sapere? Lui non voleva andare in terapia diceva che non ne aveva bisogno,che quella pazza ero io, ma che andava perche' altrimenti io me ne sarei andata, la sua paura piu grande e' quella di perdermi, quella che io me ne andassi, non so se per amore o per la facciata di rispettabilita, a cui i suoi genitori tengono particolarmente, lui ha sempre denigrato le donne che si sono separate erano tutte ..... Comunque non m'importava la cosa importante era che si curasse, indipendentemente dal fatto che saremmo o meno rimasti insieme, la mia paura era che se mi separavo lui comunque avrebbe visto i ragazzi e poteva continuare con loro o addirittura sfogare la sua rabbia su di loro.
All inizio, non so se posso raccontarlo qui' ci provo: anche se dormivamo nello stesso letto per 40 giorni mi sono rifiutata categoricamente e lui tutti giorni veniva a battere cassa, dopo 40 gg mi ha pregato in ginocchio, che aveva bisogno di farlo, perche non ne poteva piu', mi ha fatto proposte che qui non posso ripetere, avevo il terrore che mi violentasse dinnuovo...
Abbiamo passato mesi a discutere e a ogni discussione lui voleva troncare e smettere di andare dal terapista, usa questo come arma di ricatto, e poi diceva che senza di lui noi saremmo morti di fame,ma io sapevo che non era vero.
continua....
20/08/2008 09:33
 
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Questo e' una pagina del mio diario accaduto dopo 6 mesi di terapia.
Premessa la volta precedente mi aveva fatta seguire da qualcuno.. non l'ha mai ammesso ma una macchina mi ha seguita da casa fino a casa della sorella che vive in una stradina chiusa e un po' nascosta.


Caro diario
Ho un disperato bisogno di capire se veramente sono io fuori di testa, fatta male, ingrata e chissa' cos'altro... sono stanca ...
Non esco mai .... ieri seconda volta quest'anno che organizziamo con le sorelle di andare a mangiare una pizza ero felice una serata fuori casa senza le solite cose una serata tutta per me', non per fare cose strane ma stare con loro e parlare confidarci e cosi' e' stato... fino al caffe'. Arriva il cameriere e dice che e' passato X ha detto che vi offre il dolce.

Bene io ho capito che lui nel suo io l'ha fatto come gesto gentile, ma mi ha dato fastidio ugualmente, e' stata come un intromissione nella mia unica serata di liberta' e confidenza con le sorelle, infatti dopo, la sua presenza aleggiava nell'aria e per il resto della serata non abbiamo parlato d'altro che di lui e dei nostri problemi cosa che fino a quel momento non avavamo fatto.

Il primo pensiero e' stato e' venuto a controllare se eravamo ancora qui' .. ma poi mi sono pentita del pensiero e devo pensare razionalmente, si lui l'ha fatto pensando di fare un gesto gentile, ma ugualmente la cosa mi ha dato fastidio, lui ci deve sempre essere ovunque nella mia vita in ogno cosa, vuole sapere sempre tutto, di cosa parlo, di dove vado, cosa faccio, lui ha bisogno di tenere sotto controllo ogni cosa e dirigere.


Ecco cosi' stamani gli detto la verita' dopo essermi rigirata nel letto tutta la notte per decidere se digli la verita o se nascondere e far finta che fossi contenta, Ma ho detto la verita' che sono convinta che lui l'abbia fatto con le migliori intenzioni di questo mondo, ma che comunque mi ha dato fastidio, perche da quel mometo in poi lui era come se fosse stato li' ! e che quella era la mia serata con le mie sorelle e che lui non c'entrava, lui si e' giustificato dicendo che l'ha fatto come gesto carino verso mia sorella (incinta), ma comunque sia mi ha dato fastidio, e cosi' e' esplosa la lite, mi ha detto che sono strana che non sono a posto di cervello, che lui e' stufo che se ne trova un'altra un'albanese troia, e che e' meglio che io me ne vada e mi trovi un'altro cosi' vedo se l'altro mi sopporterebbe, e poi mi ha detto vattene cosi' poi vediamo come te la cavi da sola...

Voleva sapere cosa hanno detto le mie sorelle... gl'importava il loro giudizio.

Ecco ora io mi sento cattiva, egoista, ingrata,e mille altre cose .... forse ha ragione lui ..
Forse era meglio che avessi messo la maschera, fingendo contentezza e apprezzamento per il gesto e lui sarebbe stato contento e felice e niente discussioni...

Ma mi chiedo e' giusto? e' giusto nascondere, per paura delle discussioni dei litigi, nascondere per il quieto vivere, l'ho fatto per tanti anni potrei continuare cosa mi costa? ma non voglio non voglio piu' ........
20/08/2008 09:43
 
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Il giorno dopo.
Altra pagina, non so' se queste pagine possono essere utili per capire cio' che accadeva lo spero.


Ecco sono tornata a casa dopo aver rimuginato tutto il giorno lui e' sotto alla doccia, mi ricordo all'improvviso di avere ancora il lexotan forse e' meglio che ne prendo 10 gocce... cosi riesco a stare calma e questo dolore che mi strizza lo stomaco si allenta.

Intanto preparo la cena per dopo si perche stsera abbiamo il corso di Yoga non so se lui ci verra' ha minaccioato di non venire, ma io sono intenzionata ad andarci comunque.

Lui non si veste sta sul divano in attesa e guarda la TV.. io mi preparo manca poco per andare e gli chiedo seviene e lui se vuoi che vengo si ma se hai bisogno di liberta' perche ti senti oppressa da me me ne sto a casa se vuoi la liberta se pensi che io ti opprima che ti porto via l'aria e'meglio che ogniuno per la sua strada mica mimanca un polmone se tu te ne vai. Io gli rispondo che intanto ionon me ne vado di casa e se lui vuole venire bene altrimenti vado da sola, e se lui non accetta che io gli dica cio che penso ma vuole solo sentire cio che gli fa comodo ebbene vuol dire che tornero a mettere la naschera per il buon menage famigliare comeho sempre fatto in passato dove ho ingoiato detto cio che lui voleva sentire e poi ribollivo dentro, gli ho detto che il suo gesto in un altro contesto poteva essere gentile ma nella nostra situazione io ho pensato subito chelui volesse controllare essere presente e quella era la mia serata e lui doveva strne fuori, ionon mi sono mai permessa di chiamare o di presentarmi nei posti in cui lui andava con i suoi amici.

Beh alla fine com'era prevedibile e' venuto a yoga la minaccia di non voler venire era solo per fare pressioni sulla mia coscenza infatti la domada ma tu vuoi che io venga o no? io ho risposto di fare cio che si sente che io non obbligo nessuno se viene bene altrimenti vado da sola. Siamo andatai.

Al ritorno ecco nuova tensione per al cena.. avevo preparato prima sugo per la pasta e bistecche..... chi chiedo ti va la pasta era gia quasi pronta da scolare mi risponde di no! aiia penso ecco ci risiamo con i capricci.. infatti arrivano le pressioni sono 4 gg che mangio male e tardi...beh non certamente per colpa mia.. come no' ieri non c'era nulla di pronto e tua figia quello che ha preparto ho dovuto buttarlo e lei se ne' uscita allora glia ricordo che gli avevo detto di comparsi qualcosa al supermercato, ma larisposta e' stata che non c'e' stato il tempo... (ma come se sono usciti alla 20.15 il negozio chiude alla 21,00 e poi a volte vanno al centro commerciale che e' aperto fino alla 22.00 ma non dico nulla e' meglio).

Gli chiedo se vuole la bistecca allora... lariposta e' no! ho tagliato l'affettato intanto con l'affettatrice senza dire nulla .. e lui e si ancora affettato tanto lomangio tutti i giorni..

Scola la pasta la condisco e mi servo lui gira per la stanza, io mangio allora arriva inizia a mangiarsi l'affettato, poi si prende la pentola con la pasta e la mangia anzi doppia razione... formaggio e ecc. Io non dico nulla..... lui continua a brontolare e accusare figli che non collaborano io che non li tengo in riga ecc ecc. non rispondo non ho voglia di altre discussioni. sparecchio sistemo mi aiuta pero' , e vado a dormire.

Ora lui giura e spergiura che le sue sono buone intenzioni che cioche fa lo fa perche e' cambiato, perche' mi ama e perche vuole dimostrare che non e' piu' la persona di prima..... e io a dire il vero poi ci credo anche .... ma tutti quelli che conoscono la mia storia che la vivono con me' e conoscono lui non sono dello stesso parere per loro non e' cosi' e' lui che deve controllare.. magari inconsciamente magari inganna anche se stesso trovando delle scusanti per giustificare il suo comportamento anche con se stesso.. come questo fatto nel suo cervello era un gesto carino ma in fondo nel suo incoscio lui voleva essere presente e controllare che io fossi li'e qualla della generosa offerta era solo la scusante il mezzo l'alibi anche a se stesso..

boh non lo so non sono psicologa e per giunta sono stanca di questi giochetti.
20/08/2008 09:55
 
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02.11.07
ecco i fantasmi che riappaiono dal passato... e' arrivato ed e' incazzato sembra perche non l'ho avvisato che sono rientrata prima dal lavoro, oppure perche entrando ero al pc a fare grafica.... comunque era incazzato e ha cominciato ad inveire contro... che dovevo avvisarlo, e che il figlio a pranzo non aveva mangiato(io come facevo a saperlo? boh) e di fargli qualcosa prima degli allenamenti di calcio... ma il figlio non vuole non ha fame... e poi come ci va agli allenamenti con lo stomaco pieno cosi vomita??? mah e lui insiste e arriva con una frase strana :" poi ci vai tu a sentirli quando dicono che non ci vede bene....!" ma che c'entra ? boh? ma se c'e' da fare le visite, le impegnative le bollette cose particolari corro io ma che sta' a dire?
Poi dopo ladoccia (sua) e' tutto allegro e pimpante (mi sa che e' uscito di testa) no in realta' penso che si sia accorto di aver sbagliato, ha perso il controllo.... e cosi' ora maschera e cerca di passarci sopra....

Alla sera mi da i compiti per il giorno dopo... mi dice domani stira un po' .... ma porca miseria per non dire una parolaccia ma sapro' cosa devo fare in casa non ho bisogno che mi dice lui quello che devo... ma anche qui e' perche cosi non passo il tempo a fare i fatti miei che a lui da fastidio, lui non sopporta che io abbia delle cose mie solo mie dove lui non puo' entrare.....

Mah mi sa' che la mamma ha ragione non e' cambiato affatto, e' solo mascherato sotto un'altra forma, l'unica cosa e' che non si azzarda piu' ad alzare le mani, per ora.


20/08/2008 11:28
 
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Nov.2007

caro diario riporto gli eventi di ieri sera come sono accaduti perche non riesco a pensare razionalmente.

io sono arrivata prima di lui ho sistemato ed ero contenta allegra avevo fatto compere scarpe vestiario per la partenza, lui arriva in principio mi sembrava normale, ma poi ....
mi sono accorta , ha iniziato con le stufe che erano appena state accese e ha iniziato a sbraiatare contro il figlio, che lui l'aveva chiamato al telefono per accenderle e non l'ha fatto, che lo ha ... e che il figlio lo prende in giro, e piu' parlava e piu si caricava di rabbia, era fuori di se' diceva che lui e' stufo se ne va' e che non ci sopporta piu' che lui e' stufo di lavorare per noi e di essere preso in giro, iandava su e giu per la casa e sembrava deciso ad andarsene (piu' lui diceva che andava via mi sembrava quasi vero , io ero sollevata, mi sentivo sollevata all'idea che tutto finiva cosi' e gia m'immaginavo di essere sola) ioo cercavo di cambiare discoso e di calmarlo ma niente da fare haha preso il rgazzo per un braccio strattonandolo e minacciandolo gli ha detto che gli tirerebbe un pugno sul muso con tutta la forza, ma che con tutti i soldi che sta spendendo non lo puo' fare... ha detto al figlio che se non cambia lo ammazza, poi ha cominciato con la figlia il discorso di ieri, ma per fortuna lei non e' scesa e' rimasta in camera sua, e cosi' lui ha continuato con il ragazzo si stava calmando quando gli ha chiesto il diario, (oddio e se ora trova una nota o un brutto volto? ho pensato) il ragazzo non voleva darglielo ma poi, ecco una nota per non aver fatto i compiti, e una nota per il comportamento qui non e' esploso molto anzi a dire il vero quello che X ha detto era corretto, che noi io e lui ci diamo da fare per il ragazzo che manteniamo le nostre promesse mentre lui no!
Poi e' passato ai soldi, ilragazzo ha preso i soldi di mancia per il compleanno e per il lavoro e li spende e noi non siamo sicuri su dove li spende, anche se non fuma e non ho mai sentito odore di fumo nemmeno sui vestiti, non beve alcolici gli fanno schifo, le cose di cui s'interessa ultimamaene sono i petradi quelli dei ragazzini. Lui X gli chiede di fargli vedere i soldi rimasti il ragazzo si oppone e gli dice di no! che sono suoi soldi e che non gle li mostra, lui X manda me' dopo diverse minacce, ma anche a me non li fa vedere, e torno nella mia camera allora lui X si carica nuovamente, va in camera del figlio infuriato lo seguo ho paura, e deve averlo picchiato ma non faccio in tempo ad arrivare per vedere ed intervenire, quando arrivo lo sta tirando per un braccio trascinandolo fuori dal letto, appena mi vede X molla la presa, il ragazzo piange (non piange quasi mai) mi metto tra loro e spingo via X lui X continua a minacciare e chiedere di vedere i soldi, il ragazzo cede per paura .... penso che abbia paura che esploda non tanto con lui ma che ci vada dimezzo io, e dice di averli spesi, la domanda e' dove e il ragazzo non si ricorda al momento ma poi, ha pagato la gita scolastica, e ha comparto petardi, pizza e dolci all'oratorio, spesi un po per volta, come pensavo io in effetti, ma la figlia ci aveva messo strane idee in testa dicendo che lui faceva cissa' cosa e frequentava gente non giusta ma io conosco i suoi amici e le famiglie, ma continuiamo il racconto, X non si calma afatto anzi ora ingiuria me' dicendo che e' colpa mia perche non gli telefono tutti i giorni come fa lui e che non gli sistemo la stanza perche voglio che sia lui il ragazzo a farlo che voglio che si comporti da garnde e si responsabilizzi, e io gli rispondo perche telefonando come fai tu le cose le fa'? non mi sembra visto oggi? e secondo te se io gli telefono lui fa le cose? ma che stai dicendo ? e lui guardandomi con aria minacciosa a 10cm dalla faccia mi dice di non alzare la voce, di non farlo incazzare altrimenti....... io gli rispondo che e' lui che non deve farmi incazzare altrimenti...... e allora lui dice altrimenti cosa? non minaccaicciarmi mi dice... e io sei tu che mi stai minacciando.. cosa mi fai? se ti faccio incazzare? dai dimmi cosa mi fai? mi picchi come prima? a queste parole si e' spenta la furia. Ha cominciato a parlare normalmente.

Poi ho saputo che lo psicologo gli ha detto che per forza uno perde la pazienza se lotirano scemo...! ecco ora mi spiego nella sua testa ha avuto il permesso delle psicologo ad aggredire i figli, lo psicologo dicendogli cos' e' come se gli avesse dato il permesso, di arrabbiasi ed eccedere, ed usare anche le mani e le minacce, non so' se lo psicologo si rende conto e se lui X gli ha raccontato tutto o se gli dice solo quello che gli conviene?

Io ieri sera ad un certo punto mi sono messa il cappotto e sono uscita in giardino volevo scappare sono uscita a piangere a sfogare la mia preuccupazione, dopo poco e' venuto a cercarmi, ma insomma non posso nemmeno stare sola cinque minuti che deve starmi appiccicato. Non ho piu voglia di partire, come faccio? partire e con il pensiero essere li' a casa con la paura che litighino e che lui li aggredisca, come posso andare via serena e contenta? lo ero contenta ero felice di passare 4 gg nel mio paese di nascita era come una boccata d'ossigeno ma ora? ora con che animo parto? ecco sempre le stesse cose anche in passato quando dovevo partire per lavoro i giorni precedenti erano guerre continue per qualsiasi cazzata ogni scusa era buona, per non farmi andare via serena, e ci siamo anche questa volta.

Stamani poi al telefono era tutto sereno e tranquillo, e si perche lui non ha mica fatto nulla di male lo ha solo tirato fuori dal letto, era preuccupato quanto me' che il figlio si fosse messo in qualche giro brutto, e ora ha fatto il giro, ieri la figlia e oggi il figlio, anzi mi dice vedi che ieri sera la figlia e' venuta e ha mangiato al tavolo con noi? Vedi che serve?

Ora visto i risultati si sentira' autorizzato a rifarlo? ad usare nuovamente la violenza e le minacce per ottenere risultati? Vediamo? ma se sara' cosi' io non ci sto'!

So' che ci arriveremo ormai ne sono sicura, prima o poi accadra' dinnuovo.

E' nella sua indole l'ha solo repressa ma quando sara' sotto stress, e alle strette accadra' !
20/08/2008 11:43
 
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Cara amica facciamo una cosa, crea un nuovo treand tutto tuo, perchè se si continua qui si esce fuori topic e io credo che non sia positivo... La tua esperienza va messa in evidenza.

Pertanto non continuiamo più a scrivere/rispondere qui. Copia tutto quello che hai scritto e lo incolli in una nuova discussione, sarà anche più facile per coloro che leggono!

Cordialmente
Gae
21/08/2008 14:42
 
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Ciao e benvenuta,
si è meglio aprire una nuova discussione che possa farci concentrare sulla tua storia, la quale merita le dovute attenzioni...

A presto...
21/08/2008 16:19
 
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L'ho fatto non so' se comunque in questa sezione era corretto. e ho aggiunto altri pezzi del mio diario, diario che scrivo da quando sono ragazzina. [SM=x1628029]
08/11/2011 14:37
 
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anch'io me lo chiedo..e inoltre leggendo anche i vostri commenti e le vostre storie trovo anche un'altra somiglianza nella mia:lui pure beve,anche lui come scriveva l'amica Lilli,butta in corpo litri di alcol e spesso devo strappargli le bottiglie di vino da mano(ma non ci riesco mai perchè mi spinge via con la forza e non riesco a prenderle e anche in quel caso mi colpevolizza dicendo"è colpa tua se bevo arrivero' alla droga per dimenticarti..e poi perchè mi togli la bottiglia?hai paura che ti ammazzo?mi credi capace di questa atrocita'?)e mi chiedo,perchè si buttano spesso sull'alcol?io lo faccio per la depressione,perchè è un periodo in cui non mi sento viva ma lui?visto che è lui a volere questa situazione perchè passa le giornate a bere?comunque anche io credo che ci voglia consapevolezza da parte dell'uomo ma spesso lo dicono(almeno nel mio caso)in momenti in cui hanno una minima lucidita' e si rendono conto di averne bisogno ma poi subito pensano che sono gli altri sbagliati,non loro,sono le proprie donne a sbagliare...che depressione
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