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Pianto di donne
son grappoli odorosi
niente è mutato.
Profumi dolci nell'aria
a consolare amare lacrime,
non cambia nulla.

Ma anche il gelo sa che deve sciogliersi,
lasciare il suo posto a colori e profumi.
Il cielo sa che devono tornare azzurri luminosi.
Lo sanno anche le lacrime,
possono scendere in ruscelli o fiumi impetuosi.
Oceani potrebbero riempire, in cui sembra di annegare.
Ma le lacrime lo sanno:
ci sarà un primo leggero sorriso

Sotto al freddo del dolore
attende un primo breve tiepido sorriso
e poi un altro e poi ancora ed altri e tanti.
Anche sotto all'inverno più profondo
si nasconde un colore, un profumo
ali che volano nel cielo più chiaro, canti.
Anche le lacrime sanno
che gli inverni vanno e vengono.

Cantava il poeta antico:
"Nulla, senza di te, o primavera
può accadere di bello e di dolce"
E un altro, in secoli lontani:
"Se intorno a me
tutto canta il tuo ritorno,
primavera,
cantano fili d'erba e formiche
(....)
come posso io, poeta, tacere,
come posso non aggiungere
la mia gioia e cantarla verso il cielo"

Ma ancora qui si trema, si piange nel buio.
e' ancora inverno.
Attende di spuntare, erba sotto il ghiaccio
Petali pazienti attendono colori e profumi
Cieli grigi attendono nuova luce.
Il cuore sembra non riuscire più a saperlo,
ma gli occhi sanno che ci sarà un nuovo sorriso.

Nuovi inverni torneranno,
nuovi dolori, nuove lacrime ma sempre,
più tardi, ci saranno nuove primavere.
Troppo brevi certo, ma dolci.
Pianto, poi sorriso, poi ancora troppo pianto.
Sembra tutto solo pianto per sempre.
Precipitare e salire, affondare ed emergere
tante e tante volte ancora.
Ma sempre, fra le lacrime, nascosto
un sorriso sa che potrà tornare.

E non sarà l'ultimo,
mai.

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La citazione fra virgolette è vera.
Sono vere parole tradotte da veri poeti quasi perduti nel tempo.
Ma Angela, sai, è stranissimo: dopo i tuoi primi versi, gli altri mi sembra quasi che si siano scritti da soli.
Qui ho provato anch'io la sensazione stranissima dei versi che fluiscono da soli, e non resta che aggiustare qualche parola qua e là.

Grazie, Gae, che hai portato qui Angela, senza di lei non credo che avrei mai scritto una cosa simile.

Saveria, l'ho scritto per te, spero di essere riuscita anche ora, a mettere un altro sorriso nei tuoi occhi.