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RIAPRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA ADID

 
 
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E' da un pò che...

Ultimo Aggiornamento: 23/05/2008 18:36
23/05/2008 18:36
 
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Registrato il: 03/09/2007
Sesso: Femminile
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Cara amica,
se ho "centrato il tuo problema" non è perchè io abbia una sfera di cristallo nè perchè abbia competenze in psicologia, ma per il semplice motivo che ho vissuto (e in parte ancora vivo) sentimenti simili ai tuoi.
Solo ora, da qualche mese, sto cercando di affrontare i miei problemi non da sola, ma con l'aiuto del supporto psicologico presso un centro antiviolenza.
Nella mia relazione coniugale ci sono stati alcuni episodi di violenza fisica (uno anche molto serio), ma si è trattato di episodi, mentre quello che c'era nel quotidiano era la violenza psicologica: la denigrazione e svalutazione continua di quello che facevo, ma non solo.
Anche quei continui alti e bassi che mi facevano credere che i sentimenti di rabbia e di umiliazione che provavo verso mio marito fossero ingiustificati, perchè lui ogni tanto diventava carino, dolce, fantastico...ed io lo amavo tanto!
C'è stato anche qualcosa di simile a quello cui tu accenni, dal punto di vista sessuale. Se leggi il primo post che ho inserito in questo forum, nel gennaio 2007, sotto il nickname di "Gabrielle Colette" (La mia storia confusa), ci troverai, credo degli elementi in comune con la tua storia.
Vedi, per me separarmi da mio marito è stato terribile: pensa che LUI ha chiesto la separazione, mentre io non l'avrei fatto, io l'ho supplicato di restare...
Perchè lo amavo...o forse perchè...ero soggiogata da lui, non pensavo di poter meritare di meglio.
Separarmi è stato orribile, ed è pesante ancora oggi, anche dal punto di vista materiale.
Però...da quella decisione che ho subìto, la separazione, è nata la forza (disperata) di dire no alle ultime violenze e di chiedere un aiuto qualificato presso un centro antiviolenza.
Mi sono rivolta a loro con molta paura, temevo chissà quali conseguenze, mi vergognavo...
Tra l'altro, poichè gli episodi di violenza fisica erano stati pochi e limitati nel tempo, mi sembrava anche di essere una esagerata, addirittura di rubare tempo prezioso ad altre storie ben più meritevoli di attenzione della mia.
Invece, ho trovato finalmente persone competenti, piene di umanità, disponibili. Persone che hanno saputo aiutarmi a razionalizzare, a prendere consapevolezza di tanti sentimenti confusi, sia in relazione al mio matrimonio sia in relazione alle mie fragilità interiori che mi hanno portata a subire una situazione così brutta per anni.
Faccio il supporto psicologico ogni settimana: non è solo "fare una chiacchierata", ma la psicologa mi fa fare anche dei lavori su me stessa: training autogeno per l'ansia, controllo del "dialogo interno", ricostruzione di alcune tematiche della mia storia personale e familiare, diario alimentare (perchè ultimamente ero ingrassata di nuovo).
Tutto questo mi aiuta molto, mi da' consapevolezza, forza.
Non è una bacchetta magica: è un lavoro da fare con pazienza, senza arrendersi alle prime difficoltà e senza demordere se manca la determinazione.
Perchè, soprattutto all'inizio, è dura.
Dopo le prime sedute non facevo che piangere. Non certo perchè la dottoressa mi trattasse male ma perchè quel lavoro mi smuoveva dentro cose terribili. Ricordi che avrei voluto dimenticare.
Anche questo forum è un posto dove, se vuoi, puoi sfogarti, certo, per un pianto virtuale, ma fa bene anche questo.
Poi, troverai il confronto e il supporto di noi donne e il supporto degli operatori di progetto.
Ti invito a restare con noi ma ti invito anche a non affrotnare da sola la tua fragilità, che questa storia ha messo in evidenza.
I centri antiviolenza sono competenti anche per la violenza psicologica: ti invito a contattare di persona un centro vicino a dove vivi, chiedere un primo appuntamento e vedere se ti consigliano un percorso di supporto psicologico.
La tua riservatezza sarà sempre protetta, nessuno ti costringerà a fare cose che non vuoi (neanche a lasciare il tuo compagno, anche se sarà quello che ti consiglieranno, credo, così come te lo consigliamo noi): ma sarai seguita, non sarai più sola.
Pensa: potrai fare di questa brutta esperienza una occasione per ricostruire e rafforzare la tua identità, per prendere consapevolezza dei tuoi problemi e per affrontarli.
Pensaci.
Ciao, ti abbraccio,
L.



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