Accusato di violenza sulla fidanzata - Sconto di pena "perché è sardo"

Accusato di violenza sulla fidanzata
Sconto di pena 'perché è sardo'


Il giudice di Hannover ha condannato a sei anni di carcere un 29enne sardo che lavorava come cameriere in Germania ma gli ha concesso le "attenuanti etniche e culturali". E nella sentenza si legge testuale: "Si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell'imputato. È un sardo".

Cagliari, 11 ottobre 2007 - Ha tenuto segregata per giorni la ex fidanzata, l'ha picchiata, violentata, torturata e umiliata in vari modi ma ha ottenuto uno sconto di pena perchè è sardo. L'incredibile vicenda giudiziaria ha come protagonista il giudice di Hannover che ha condannato a sei anni di carcere un 29enne sardo che lavorava come cameriere in Germania ma gli ha concesso le «attenuanti etniche e culturali».

La sentenza è di un anno fa ma è stata resa nota solo in questi giorni in quanto il legale del giovane, l'avvocato Annamaria Busia, sta tentando di fargli scontare la pena in Italia. «Ho ottenuto una copia tradotta in italiano, con il timbro del tribunale tedesco, - ha spiegatogi - in vista dell'udienza per il trasferimento in Italia prevista il 23 ottobre in corte d'appello a Cagliari». E nella sentenza si legge testuale: «Si deve tenere conto delle particolari impronte culturali ed etniche dell'imputato. È un sardo. Il quadro del ruolo dell'uomo e della donna, esistente nella sua patria, non può certo valere come scusante me deve essere tenuto in considerazione come attenuante».


Il fatto di essere nato in Sardegna, per il giudice tedesco, rende quindi meno grave la responsabilità di in giovane che, convito che la fidanzata lituana lo tradisse, l'ha tenuta prigioniera per tre settimane sottoponendola anche a violenze sessuali di gruppo e arrivando a orinarle addosso. Le convinzioni sui sardi del magistrato, a dir poco bizzarre, hanno fatto risparmiare al cameriere almeno due anni di carcere. Il suo avvocato rimane comunque indignato. «È una sentenza razzista», afferma sconcertata Annamaria Busia.


SCONCERTO 'BIPARTISAN'

Sconcerto 'bipartisan' in Italia alla sentenza con la quale un tribunale tedesco ha concesso a un italiano di 29 anni, colpevole di aver violentato, picchiato e segregato la fidanzata, uno sconto di pena di quasi due anni perchè - hanno spiegato i giudici - è 'sardo'.


Il presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Giacomo Spissu, sostiene che non esiste «alcuna cultura sarda di segregazione e di violenza sulle donne e di gratuita perversione». Mario Segni parla di «offesa per la giustizia e per la Sardegna. Grazie a Dio - aggiunge - siamo italiani ed europei uguali agli altri, tedeschi compresi. Non c'è offesa peggiore che essere considerati diversi dagli altri».


Secondo il leader indipendentista sardo Gavino Sale, rappresentante di Indipendentzia Repubrica de Sardigna, la sentenza «si riferiva non ai sardi ma agli italiani, soprattutto del Sud. In Sardegna - aggiunge - dal IV secolo, chi violentava una donna era condannato al taglio di un piede in modo che tutti lo potessero riconoscere. Questo succedeva quando in mezza Europa, compresa la Germania, le donne venivano bruciate sul rogo come streghe».


An e FI chiedono che il Governo ottenga le scuse della Germania. L'Udeur bolla invece la sentenza come «assurda e razzista».


Carolina Lussana, della Lega Nord, sostiene invece che: «Oltre ad essere una offesa a tutto il popolo sardo, l'avere ammesso le 'attenuanti etniche e culturali' dà una giustificazione inaccettabile ad un crimine così orrendo come la violenza sulle donne. È una sentenza diseducativa e pericolosa».


Di «sentenza razzista, in quanto identifica l'intera popolazione della Sardegna come incivile e primitiva», parlano anche la deputata di Rifondazione Comunista e femminista storica Elettra Deiana e Daniela Dioguardi capogruppo di Rifondazione in commissione Affari Sociali alla Camera.


Fonte: Il resto del Carlino