Nuova pagina 1

 

 

 

 

 

Menù rapido al Forum

RIAPRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA ADID

 
 
Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Stampa | Notifica email    
Autore

SENZA TITOLO

Ultimo Aggiornamento: 01/09/2007 12:25
31/08/2007 01:28
 
Modifica
 
Quota
Post: 1.118
Post: 1.071
Registrato il: 05/03/2006
Sesso: Maschile
Presidente Associazione Fidelis Onlus
Utente Veteran
OFFLINE
Vedo che si sono riscaldati un pò gli animi... credo che non faccia male, ma cerchiamo di non demonizzare mai il pensiero degli altri cortesemente.

Anonimo, ti chiamerò per nome quando me ne darai la possibilità, nessuno ha mai detto che l'uomo violento non è malato quindi risulta inesatta la tua considerazione:

pero' permettetimi di dire che avete torto marcio a negare la malattia ,perchè persone che tentano il suicidio e sono violente sono malate,nessuno lo puo' negare


T'nvito a leggere con più attenzione e ti renderai conto del contrario, anche Micol mi sembra che abbia sottolineato che:

Mi dispiace anonimo,ma malato o no la violenza NON HA MAI UNA GIUSTIFICAZIONE NE SU QUESTA TERRA NE IN CIELO


o più volte io:

se credi che si tratti, di disagi adolesciaenziali, esistenziali procurati dal passato allora si fanno intervenire i servizi sociali e farlo inserire in percorsi psicoterapeutici che possano aiutarlo a prendere consapevolezza.



Se davvero pensi che lui abbia bisogno di aiuto, aiutalo



ma contestualmente spero che lui prenda consapevolezza dei suoi eccessi e vada davvero a farsi aiutare da uno psicoterapeuta.


Pertanto credo che tu debba rivisitare l'impostazione di tutto il treand.
Non voglio eludere la considerazione che tu fai dell'uomo violento e t'invito a ragionare su quest'aspetto... una cosa è la malattia altra cosa sono i disagi esistenziali, procurati da esperienze traumatiche, infatti guardando i dati Istat riguardanti il 2006 si nota che:

- Hanno tassi più alti di violenza le donne che hanno un partner attuale violento fisicamente (35,6% contro 6,5%) o verbalmente (25,7% contro 5,3%) al di fuori della famiglia;

- che ha atteggiamenti di svalutazione della propria compagna o di non sua considerazione nel quotidiano (il tasso di violenza è del 35,9% contro il 5,7%);

- che beve al punto di ubriacarsi (18,7% contro il 6,4%) e
in particolare che si ubriaca tutti i giorni o quasi (38,6%) e una o più volte a settimana (38,3%);

- che aveva un padre che picchiava la propria madre (30% contro 6%) o che a sua volta è stato maltrattato dai genitori. La quota di violenti con la propria partner è pari al 30% fra coloro che hanno assistito a violenze nella propria famiglia di origine, al 34,8% fra coloro che l’hanno subita dal padre, al 42,4% tra chi l’ha subita dalla madre e al 6% tra coloro che non hanno subito o assistito a violenze nella famiglia d’origine.

Ma qui non si tratta certo di malattie ma di condizioni sociali e adolescienziali e comunque risolvibili con un buon supporto di psicoterapia, sempre se loro sono d'accordo, cosa praticamente mai riscontrata... invece è un dato riconosciuto che nelle donne vittime di violenza si producano sintomi di rilevanza patologica.

I disturbi psichici evidenziati dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come conseguenze della violenza sono:

- depressione e tendenza al suicidio
- paura, senso di vergogna e colpa;
- ansia e attacchi di panico;
- bassa autostima;
- disfunzioni sessuali;
- problemi alimentari;
- disturbi compulsivi-ossessivi;
- disturbo post-traumatico da stress;
- abuso di farmaci, alcool e droghe


Traumi che l'uomo procura alla donna!!!!
Allora guardiamo bene in faccia la realtà e chi è davvero la VITTIMA in tutto questo.
Credo che tu stia attraversando, come quasi tutte le donne, quei momenti che la comunità scientifica chiama:

"ante-factum: quando pone la donna nell'atteggiamento di colei che cerca di soddisfare il bisogno altrui (attività di cura), e la presenta come disponibile ad ogni richiesta;

post-factum: quando riduce le capacità di reazione attraverso il dubbio sulle responsabilità personali e l'auto-riflessione sulle colpe derivate da compiti e richieste non soddisfatti o ignorati.

Scattano una serie di condizione che costringono una donna a rimanere dentro la violenza e a giustificare l'atto violento:

- la scelta relazionale: l'aver scelto la relazione con l'uomo violento
- l'interesse alla relazione: avere interesse al mantenimento della relazione
- il comportamento sanzionabile alla luce del ruolo femminile: poter sempre rintracciare una mancanza nel proprio comportamento di cura
- la responsabilità della vittima: essere sempre sensibili alla chiamata di corresponsabilità
- la mancata o debole reazione alla violenza: la difficile identificazione del valore ingiusto del sopruso e del diritto conculcato
- la ricerca di protezione: il sentirsi incapace ed esposta
- l'isolamento: non avere contesti e reti di solidarietà

Questi fattori si compongono e presiedono al mantenimento e al processo di cronicizzazione della violenza: la donna entra in un circuito in cui: più é in relazione con la persona violenta, più non riconosce la violenza, più ha difficoltà a sottrarvisi."


Ora non ci sono studi che permettano di verificare che la violenza, nella maggior parte dei casi, nasca da una mente malata, ma esistono i dati che ci indicano come i disagi esistenziali portano l'uomo ad essere violento! Ma questo non include ASSOLUTAMENTE l'assoggettazione della donna alla violenza, così come è impensabile non fermare il pedofilo perchè malato.

Le condotte violente dell'uomo sono azioni lucide e quindi perseguibili penalmente!

Infine voglio dirti che le donne che ti hanno risposto hanno un vissuto alle spalle fatto di violenze e violazione continua dei loro diritti, hanno lottato anni e non hanno fatto altro che prolungare la loro sofferenza e allontare da loro anni che potavano essere felici! Adesso ne sono fuori, si è vero stanno lottando, ma almeno nessuno infligge loro quelle atrocità del passato. Ed io sono orgoglioso, insieme agli operatori del forum, ad averle aiutate ad uscire dal loro incubo.

LA VIOLENZA VA FERMATA, e tu non mi sembra che ti stai muovendo in tal senso, ora naturalmente sei liberissima di fare le tue scelte, da noi sicuramente non condivise ma rispettate.
La durezza con cui Micol ha affrontato la questione è comprensibilissima, non vuole permettere ad altri di subire quello che lei ha per prima subito!


Cordialmente


[Modificato da FidelisAdmin 31/08/2007 11:23]
Amministra Discussione: | Chiudi | Sposta | Cancella | Modifica | Notifica email Pagina precedente | 1 | Pagina successiva
Nuova Discussione
 | 
Rispondi
Cerca nel forum

Feed | Forum | Album | Utenti | Cerca | Login | Registrati | Amministra
Crea forum gratis, gestisci la tua comunità! Iscriviti a FreeForumZone
FreeForumZone [v.6.1] - Leggendo la pagina si accettano regolamento e privacy
Tutti gli orari sono GMT+01:00. Adesso sono le 16:29. Versione: Stampabile | Mobile
Copyright © 2000-2024 FFZ srl - www.freeforumzone.com


FORUM DI POESIE E RACCONTI