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RIAPRE IL CENTRO ANTIVIOLENZA ADID

 
 
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non so se

Ultimo Aggiornamento: 22/06/2008 14:04
05/06/2008 23:35
 
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La separazione non basta
Cara Giuditta,
penso che tu stia vivendo quello che un po' tutte noi abbiamo vissuto, un momento di debolezza, di stanchezza.
Però, sotto sotto, c'è anche il fatto che probabilmente non hai avuto modo di affrontare realmente i come e i perchè della relazione distruttiva che hai vissuto con tuo marito.
La separazione, che è avvenuta in modo tutto sommato rapido e indolore (consensuale, vero?), ti ha dato una momentanea illusione di esserti liberata da tuo marito e, con lui, dalla vostra relazione così dolorosa.
Ma, putroppo, una relazione tra voi resta.
Resterà sempre: non soltanto perchè c'è la bambina che vi tiene comunque legati, ma soprattutto perchè tu non hai ancora affrontato le cause profonde del tuo malessere, non hai individuato, compreso e affrontato i "ganci" su cui la prepotenza di tuo marito si avvinghia, non hai compreso a fondo e imparato a gestire (e ad accettare) le tue fragilità interiori che diventano delle voragini quando lui ti parla, di destabilizza, ti spaventa.
Ho letto il messaggio di tuo marito ed è stato come risentire le cose che mio marito mi ha detto nelle rare occasioni in cui (in passato) provavo a parlargli della sua violenza: era colpa mia, ingigantivo episodi banali, mi inventavo tutto...la cosa terribile (credo che tu mi capisca bene) è che quando lui mi diceva queste cose io pensavo che fossero VERE!
Un giorno che lui mi aveva urlato: "se mi dici un'altra volta che ti picchiavo, io ti denuncio!" (e lo dicevo soltanto a lui! Non raccontavo a NESSUNO che mio marito mi picchiava!), io tremante di paura pensavo davvero che potesse farlo...pensavo che avesse i motivi per farlo...in fondo, non è che mi picchiasse tutti i giorni...mi ha mandata all'ospedale una volta sola...in ospedale ho raccontato di essere caduta per le scale. Ma forse ero DAVVERO caduta per le scale...?!?
Poichè in alcuni momenti mio marito ha raccontato ad alcune persone che mi picchiava, io sono arrivata al punto di andare a chiedere ad uno di loro: "ma ti ha detto davvero che mi picchiava? Mi picchiava, è vero?! Non è che me lo sono SOGNATO?"
Ferma, ti prego, la tua attenzione su questa parola: sognato.
Io sono una persona equilibrata, razionale, non bevo e non assumo droghe...e sono arrivata a non distinguere la realtà dai sogni, a non essere più sicura che quello che avevo vissuto fosse la realtà e non, magari, una mia rielaborazione esagerata e folle.
Quando ho raccontato queste cose alla psicologa che mi segue al centro antiviolenza, mi ha rassicurata, mi ha aiutata a comprendere come e perchè nascono in me certi meccanismi.
Ed eccoci qui, Giuditta: sarò monotona, ma continuo a pensare che per donne che hanno vissuto storie come le nostre (che sia un livido o due vertebre incrinate...è sempre violenza, comunque violenza), la separazione non sia sufficiente.
E' necessario capire a fondo come e perchè tutto questo è accaduto.
Ed è necessario capirlo centrando l'obiettivo su noi stesse, mettendo un po' da parte sia la nostra relazione distruttiva sia l'uomo che ci ha fatto del male.
E' necessario ripartire da noi stesse, prendere consapevolezza di noi stesse nella nostra integrità: questo si può fare soltanto con un percorso di supporto psicologico o di psicoterapia, non c'è, credo, una alternativa valida ai centri antiviolenza, da contattare di persona, per chiedere aiuto e supporto.
Ai centri antiviolenza non vanno solo le donne che vorrebbero separasi, ma anche le donne come me e te che non vivono più nel matrimonio ma che hanno bisogno di comprendere, di rafforzarsi e di ritrovare serenità, speranza ed energia.
Ti consiglio vivamente questa scelta: non hai nulla da perdere e hai tutto da guadagnare. Chiama subito il centro più vicino a te, prendi un appuntamento e vai, segui regolarmente il percorso che ti proporranno, gli incontri singoli, di gruppo, tutto quello che ti propongono, anche per i tuoi disturbi alimentari, per la gestione della bambina, per tutto.
Fare questo percorso all'inizio sarà duro e doloroso, perchè dovrai riaffrontare cose che preferiresti dimenticare (anche del tuo passato più lontano) ma pian piano ti darà moltissima forza e tutto cambierà.
Ti mando un abbraccio,
L.
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