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Confusa

Ultimo Aggiornamento: 04/06/2007 15:18
24/04/2007 10:02
 
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Re:

Scritto da: Chicca 23/04/2007 15.37
Ok, parliamone pure.
La violenza da parte del mio compagno è iniziata dopo quattro mesi. Mi ripugna chiamarla violenza, mi sembra di esagerare.
C'è stato solo un'episodio veramente grave, che infatti io sono andata a denunciare, ma i carabinieri, a cui mi sono rivolta, mi hanno consigliato di lasciare perdere, per evitare che lui si inasprisse contro di me.
Poi il percorso, ormai ho imparato dalle altre testimonianze che ho letto qua e là, è sempre lo stesso: la prima volta pensi che può capitare, la seconda che forse è stata colpa tua, che lui ha un carattere particolare, la terza che era particolarmente nervoso per motivi suoi, ecc. ecc.
Come dicevi tu in effetti la violenza è sporadica, per cui sono passati anche dieci mesi tra un'episodio e l'altro, ed è vero che , non dico dimentichi, ma proprio cerchi di rimuovere l'accaduto e ti dici che no, non è proprio possibile, che questa persona comprensiva, buona, innamorata che hai accanto si possa trasformare in un orco, e che sicuramente è colpa tua che non hai capito come comportarti e che sicuramente la prossima volta saprai come evitare questi eccessi da parte sua.
Ma poi, con il tempo, ti rendi conto che invece non dipende da te proprio per niente e che non puoi evitare assolutamente niente; in quei momenti, imprevedibili, sei solo in balìa degli eventi, ti senti impotente e hai paura. E poi cominci a capire che succederà un'altra volta e non sai quando e vivi nell'ansia.
Ma quando hai preso coscienza di questo, almeno nel mio caso, sono anche passati anni, in cui hai comunque costruito un rapporto, amato, sognato.
Il che rende la chiusura sempre più difficile.
Ecco il punto in cui mi trovo io.




Partiamo dal presupposto che la violenza per noi non ha livelli di gravità, essa è condannabile sempre e comunque! Non ti deve ripugnare chiamare qualcosa con il suo vero nome anche se essa nasce in un contesto che sembrerebbe d'amore, ti ricordo che proprio tra le mura domestiche la violenza trova ossigeno e acqua per dissetarsi, ed è proprio all'interno di un rapporto di coppia che la frequenza con cui avvengono atti di violenza è maggiore. Non ti stupire pertanto. Anche se sporadica non va mai accettata!!! Concordo perfettamente con Micol, non andare oltre, non permettere che la speranza di un suo cambiamento diventi la disperazione di una vita. Tu hai un altro palcoscenico dove mettere in atto la tua esistenza, la vita non si conclude con lui, l'amore vero non dialoga con minacce, botte e pressioni psicologiche.
Sei ancora in tempo per riprendere in mano la tua vita, quel terreno ancora fertile dove puoi nuovamente seminare la speranza di un nuovo amore, di una vera famiglia, di sorrisi e gioie, non lasciarti sfuggire tutto ciò... Sei tu che costruisci il tuo futuro, perchè sprecare così una vita, perchè sciacciarla sotto i pesi di un'uomo distorto che non ha saputo capire, amare, sostenere? No, questo non è amore... e se lo è, allora non ti appartiene... non appartiene a nessuno!

Un abbraccio
Gae
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