Nei nostri percorsi quotidiani incontriamo orai tanti volti. Volti che appartengono a differenti mondi e, spesso, anche a differenti epoche storiche.
Cosa c'è dietro quegli sguardi?
E perchè la Vita ci ha preparato questi incontri?
Il più delle volte preferiamo non chiedercelo. Lasciarli fuori.
Fuori dai nostri pensieri, fuori dai nostri sentimenti, se possibile anche fuori dal nostro orizzonte.
In un mondo frastornatio dal chiacchiericcio mediatico che, come una scimmia, sta sempre sulle nostre spalle a stordirci con la banalità delle sue opinioni, è difficile fare silenzio, èè difficile mettersi in ascolto e guardare, cercare di capire chi sono io, chi è l'altro.
E' più facile afferrare la prima opinione che ci viene proposta e indossarla come si indossa un capo alla moda.
Ma un'opinione, più che un terreno solido sul quale confrontarsi, è una palude che tende a uniformare la ricchezza della realtà in una melma grigiastra.
Se invece "fuori" dovessimo lasciare proprio le nostre opinioni, i nostri pregiudizi, le nostre barriere?
Se lo straniero (chi ci sta accanto), invece che una minaccia, fosse soprattutto un'interrogazione su noi stessi, sull senso del nostro essere al mondo?
Dal tuo post ValeAbigail, è nata in me questa piccola riflessione...
Credo che gli incontri che facciamo nella vita, siano di passaggio o duraturi nel tempo, non avvengano per caso...
Ogni incontro è un'oppurtunità di relazione, confronto e crescita interiore...un insegnamento di amore e amicizia che ci renfìderà più maturi e consapevoli.
Quindi accogliamo il cuore e i pensieri di chi umilmente ce li dona...e offriamo il nostro Amore a chi in silenzio lo chiede.
Un abbraccio
Rosy