30/06/2006 14:26 |
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| | | Post: 1.299 Post: 14 | Registrato il: 20/03/2006 | Sesso: Femminile | Utente Junior | | OFFLINE |
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credo che non sia tanto semplice come discorso… bisogna considerare che a causa dei maltrattamenti subiti, la donna ha uno forte squilibrio nell'autostima e una pressione psicologica notevole al punto che le sue giornate diventano una lotta per la sopravivenza.. posso immaginare che nei peggiore dei casi queste condizioni di sopportazione, di situazioni crudeli e disumane inflitte possono portare ad una chiusura totale che mette a tacere perfino l'istinto di madre. se questo accade allora anche le piu disperate grida di aiuto da parte dei figli non riusciranno spingere la donna a fare il passo decisivo, perché semplicemente non è più in grado di farlo... perché solo esternandosi dal suo essere donna e madre riesce a sopravvivere... basterà un momento di lucidità per far tornare quest'istinto e trasformarsi in pellicano (il pellicano si strappa le piume dal petto per dissettare i piccoli con il proprio sangue)
essere madre prevale su tutto, anche se a volte ricordarsene può rendersi difficile o particolarmente doloroso...
sì, credo che il pericolo che vengano coinvolti i figli (per quanto non lo siano già anche solo assistendo), posso essere la spinta per una donna a fare il passo decisivo... |