24/03/2006 09:51 |
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Scritto da: Geneshys 23/03/2006 10.40
Per esperienza vi posso assicurare che è vero, l'insegnante può influire in certe scelte nel cammino dello studente, ma è altrettanto vero che poi in questo cammino ci si ritrova a confrontarsi con se stessi e con il proprio cuore... e credetemi le cose cambiano... non basta certo l'affermazione "io sono atea" di una maestra a condizionare l'esistenza spirituale di un giovane, forse la famiglia pensa di avere un ruolo subalterno nella crescita dei propri figli?
Concludo esprimendo piena solidarietà all'insegnante e un augurio a tutti coloro che iniziano un cammino di fede o semplicemente di ricerca...
Saluti
Gae
Intanto prendo atto della tua assoluta pacatezza e del senso che dai all'intera vicenda, assolutamente condivisibile.
Io aggungerei che se i genitori temono per il condizionamento dei loro figli, per evitarlo, dovrebbero metterli in una vetrina con isolamento acustico.
Non credo che solo maestri/e e professori/se siano gli unici a comunicare ai nostri figli la propria scelta atea o laica che sia.
Il mondo pullula di persone che comunicano, per cui, la protesta di quei genitori è preludio di un atteggiamento intollerante che trascende la volontà dei genitori, come quando è accaduto qualcosa di simile per la questione del presepe. Ma è una mia opinione.
Il mondo laico ha ancora molta strada da fare per affermare principi di tolleranza e di reciproco rispetto.
Tanti saluti
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