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Al bivio

Ultimo Aggiornamento: 26/01/2012 08:59
26/01/2012 08:59
 
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Registrato il: 26/01/2012
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Salve a tutti,
navigando in internet per cercare delle risposte alle mie domande ho trovato questo forum. Sono molto confusa e ho bisogno di condividere con qualcuno la mia storia. Magari in questo modo riesco a chiarirmi le idee. Ma andiamo in ordine. Vi chiedo un po’ di pazienza, cercherò di essere sintetica.
Ci siamo conosciuti durante l’Erasmus. Eravamo due studenti, giovani e spensierati. Ci siamo innamorati, abbiamo vissuto una bellissima storia d’amore tra attese, telefonate, partenze e incontri. Ci scrivevamo le lettere (ai tempi si scrivevano ancora le lettere a mano)… Così sono passati tre anni e non appena ci siamo laureati, ci siamo sposati. Io mi sono trasferita in Italia (avrete capito che io non sono italiana e vi chiedo scusa se mi intrometto nel vostro forum tutto italiano). E qua inizia il bello. Mio marito non manca l’occasione di farmi delle osservazioni: non lavo bene, non stendo le lenzuola come si deve, non stiro bene e così via. A volte rifà il mio lavoro “per insegnarmi”. Eppure non l’ha mai fatto in vita sua! Mi sentivo molto offesa, ci mettevo tutta l’anima per farlo. Quando mi opponevo lui diventava furioso: alzava tantissimo la voce, mi insultava pesantemente. Senza scrupoli e davanti a me apriva le lettere indirizzate a me e leggeva i miei sms. E guai se mi permettevo di esprimere la mia opiniene riguardo a qualcosa! Dovevo pensarla come lui.
All’inizio per motivi economici per qualche mese abbiamo vissuto con i suoi genitori. Non mi andava di litigare davanti a tutti perciò perlopiù tacevo. Dopo qualche mese siamo andati a vivere per conto nostro. Qua le nostre liti sono diventate sistematiche. Bastava un niente per farlo arrabbiare. Di fronte agli insulti pesanti e accuse ingiuste rivolte a me e ai miei parenti iniziavo a tremare tutta e poi reagivo, gli rispondevo (qualunque essere umano con un minimo di dignità lo farebbe). Qualche volta mi è sfuggito uno schiaffo, una spinta, non riuscivo più a controllarmi. Ovviamente la risposta non si faceva attendere. Diverse volte ci siamo picchiati.
All’inizio gli perdonavo tutto, facevamo pace. Per un po’ di tempo faceva il “bravo” e poi quando meno me lo aspettavo, cominciava di nuovo. Così tra alti e bassi sono passati quasi 13 anni. Sto ancora con lui. Nel corso degli anni ho imparato a controllarmi di più, spesso non reagisco. Allora mi sento fortissima, sono felice – stavolta i miei figli (nel frattempo abbiamo avuto due figli) non dovranno assistere all’ennesima lite (una volta mi ha sputato in faccia davanti a mia figlia). Quando invece rispondo alla provocazione, mi sento in colpa e continuo a dirmi “se solo avessi detto “va bene, ok, hai ragione”… E poi anche mio marito è sempre bravo ad incolparmi. Rigira sempre la frittata e alla fine mi convince che è stata colpa mia. Ma io non faccio altro che difendermi, è lui che mi aggredisce!
Ci sono dei periodi quando mi sembra che tutto vada bene, che sono felice e che in fondo in fondo (molto in fondo) gli voglio ancora bene. Ma quando inizia ad urlare mi fa paura, lo odio. Ecco, ho iniziato ad avere paura di lui, vivo sempre in attesa che adesso qualche cosa faccia scatenare in lui la solita improvvisa reazione e che tutto si ripeta di nuovo. E poi se non si sfoga con me, lo fa con mia figlia più grande (il figlio è ancora troppo piccolo, ha meno di un anno, ancora non lo sgrida). Povera bambina (anche se ha un caratterino), i bambini a volte hanno solo bisogno di essere compresi.
Dopo l’ultima lite sento che è cambiato qualcosa. Saranno passate due settimane ma io non riesco ancora a perdonarlo. Sento un gran peso nella pancia. Prima passava in fretta, adesso non vuole più saperne di andarsene. Continuo a pensare ai figli, continuo a chiedermi se non è il caso di dare una svolta a questa situazione? I bambini devono crescere in un clima sereno, devono vedere i genitori felici e che vadano d’accordo. Ho tanta paura di pentirmi dovessi decidere per la separazione. Dove trovare il coraggio? E poi la bambina nonostante tutto cerca il papà, ci rimane male quando mio marito sta via per lavoro uno o due giorni. Mi dice “Io voglio che noi stiamo sempre tutti insieme, tutta la famiglia”. Quanto mi fanno male queste parole!
Sono già andata da un avvocato per una consulenza. Mi ha dato un consiglio di non aver fretta, di pensarci, di provare con una terapia di coppia. Magari funziona. Ovviamente, a mio marito non ho detto che sono stata dall’avvocato, ma gli ho fatto un discorso molto serio e gli ho proposto di andare insieme da uno specialista. Mi ha risposto che sono tutte stupidaggini (ha usato il termine un po’ più forte) e continua a scherzarci. Comunque sia, gli ho dato tempo per pensarci.
E adesso che mi sono sfogata un po’, sto pensando a quel ragazzo di cui mi ero innamorata follemente. Dove è finito? Perché mi sta facendo tanto male? Perché ha ucciso il mio amore? E alla fine: cosa devo fare?
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